Fifteen.

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Proprio in quel momento appare davanti a noi la barista, una nuvola di profumo la avvolge e mi investe prepotente. E' troppo ed è nauseante. Reprimo una smorfia di disgusto e sento Davide cambiare posizione agitato dietro di me. Non capisco il suo cambiamento: un attimo prima è un ragazzo tranquillo che si gode una serata in compagnia, un attimo dopo ti sussurra frasi con fare misterioso. Ho l'impressione che questo cambiamento abbia a che fare con la graziosa barista, che ora ci fissa, aspettando l'ordine.

-Allora, ragazzi? Cosa vi preparo?- domanda con un sorriso finto sulle labbra carnose.

-Due spritz, Rebecca.- risponde Davide. Il tono è duro, come il suo sguardo. Quelle tre parole hanno il sapore di cose mai dette, di incomprensioni. -Lei è Valentina. Valentina lei è Rebecca.-

-Piacere- dico stendendo la mano oltre il bancone.

-Ciao- dice lei, e si volta, non dopo aver guardato schifata la mia mano. La vedo preparare due bicchieri, armeggiare con le bottiglie, mettere una fetta di arancia in ognuno dei bicchieri e voltarsi con le nostre bevande in mano. Poi si avvicina, con una falcata che farebbe invidia a una top model e ci appoggia i calici davanti.

-Grazie, ecco- abbaia Davide, porgendo a Rebecca i soldi.

-Figurati, amore, offro io-

-Non chiamarmi così..- risponde torvo.

Lo sento prendermi per il braccio e allontanarmi dal bancone. Io mi sposto obbediente, con i calici in mano. Davide si avvicina al bancone e si sporge, con fare minaccioso. La musica è sempre più assordante. Non riesco a capire cosa si stanno dicendo. Poi, un attimo dopo, la situazione cambia, mi ritrovo ad essere una spettatrice di una scena inaspettata, quasi da film. Improvvisamente vedo il braccio di lei allungarsi sopra il bancone e afferrare la maglia di Davide, attirandolo a sè. La mia mente registra ogni cosa, noto che la mia vocina per la seconda volta nella serata è ammutolita, anche lei incantata dallo spettacolo che stanno offrendo Davide e Rebecca.

Davide e Rebecca.

Anche i loro nomi sono fatti per stare insieme. E sembra che i miei pensieri trovino riscontro nella realtà quando, pochi istanti dopo le loro labbra si scontrano, quasi violentemente. Con quel poco di lucidità che mi è rimasta mi volto e appoggio sul primo tavolino che trovo i due bicchieri intatti, avviandomi verso quella che credo sia l'uscita.



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