Forty-five.

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-Davide..ciao!- dico entusiasta, non mi aspettavo di vederlo e trovarmelo così, fuori dalla porta è una bella sorpresa -Cosa fai qui?-

-Volevo vederti- ammette, cominciando a spostare il peso da un piede all'altro - e poi ho una sorpresa-

-Una sorpresa?-

Annuisce.

-Ok, lascio solo a casa i libri, mi faccio una doccia e poi possiamo andare!-

-Ok, quando sei pronta suona che scendo!- dice sorridente.

Salgo correndo, entro in casa e appoggio i libri in camera, mi faccio una doccia in tempo record e poi torno fuori, suonando subito il campanello della casa di Davide. Lui scende in fretta, stretto nel suo cappotto elegante. Lui chiude la porta di casa e si volta a guardarmi, io rispondo con un sorriso beato sulle labbra, e Davide allunga la mano e avvolge la mia.

Ci avviamo in silenzio, percorrendo le viuzze affollate tenendoci per mano. Cominciamo a percorrere calli che riconosco. A quel punto lui si ferma e si mette davanti a me.

-Chiudi gli occhi- mi dice, e io ubbidisco subito.

Lo sento fare qualche passo e mettersi alla mie spalle, quindi comincia a giuidarmi sicuro attraverso la via finchè non mi blocca.

-Non aprire gli occhi, non ancora! Stendi la mano e aprila-, io lo faccio e lo sento appoggiarmi un oggettino freddo sul palmo.

-Ora puoi aprirli-

Il negozietto che mi aveva fatto vedere Davide ora ha le vetrine pulite, le pareti sono rosse e scaffali pieni di libri riempiono il locale. Il lampadario è dorato e luccicante in mezzo alla stanza: illumina tutto il locale alla perfezione, proiettando la sua luce gialla e accogliente fuori, attraverso la vetrina, e inondando la via di un bagliore quasi magico. Sulla destra della vetrina c'è la porta rossa, dov'è appesa un'insegna nera con scritto, in bianco, 'Libreria Val'.

Sono stordita. E felice. E ancora stordita. E senza parole.

Guardo la mia mano e mi rendo conto che l'oggettino che ha messo Davide nella mia mano è una chiave.

-Apri, forza- lo sento sussurrare al mio orecchio. Io lo assecondo e con quella chiave apro la porta rosso fuoco, il mio nome scritto bianco su nero ammicca e mi fa arrossire. Ancora non ci credo che ha dato il mio nome alla libreria.

Entro e vengo accolta dall'odore della carta mischiata all'odore della vernice, e un leggero aroma di caffè che riempe i polmoni. Passo tra gli scaffali e sfioro le copertine dei libri, ne estraggo qualcuno, lo sfoglio e lo rimetto al suo posto, tutto sotto lo sguardo attento e ansioso di Davide.

-Allora? Cosa ne pensi?- dice, visibilmente in apprensione. Non appena mi giro il suo sguardo color cioccolato mi inchioda e quei fili caramello mi avvolgono. I miei occhi guizzano da un lato all'altro del locale, tutto troppo bello per essere vero.

-E'... fantastico. Fenomenale. Incredibile!-

-L'insegna..-

-Oh, l'insegna!- lo interrompo - hai dato il mio nome alla libreria?-

-Già, spero che non ti dispiaccia..-

-Scherzi? E' bellissimo!- poi abbassando lo sguardo per nascondere il rossore aggiungo -Grazie! Ma..quando hai fatto tutto questo?-

-Ho fatto un'offerta due settimane fa. Il mio tempo libero l'ho passato tutto qui, ho comprato tutti i libri e ho rimesso a posto tutto da solo..e tu sei la prima a vederlo finito!-

-Davide, è magnifico!-

-Sono sollevato!- dice dopo un lungo sospiro di sollievo -Per me è molto importante la tua opinione, Val. A dire la verità, tutto questo senza di te non ci sarebbe stato. Sei stata tu a spronarmi e a darmi il coraggio di fare tutto questo- dice, allargando le braccia per indicare la libreria.

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SPAZIO AUTRICE
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Ciao a tutti! Volevo ringraziarvi per tutte le stelline e i commenti, che mi spronano a continuare questa storia! Vi anticipo che la storia si sta facendo DAVVERO interessante e quindi mi piacerebbe sapere cosa ne pensate fino ad ora della storia e come pensate che proseguirà!
Grazie ancora a tutti ;*

-Talìa


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