Fifty-two.

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Ma di colpo, mi rendo conto che tutto questo è sbagliato.

Non dovrei essere qui.

Le mie mani si appoggiano con violenza sul suo petto, cercando di staccarmi da lui, non sembra nemmeno la mia voce quando strillo -Lasciami!-, e la paura si appropria della mia sanità mentale.

Spaventato spalanca gli occhi e mi mette giù.

Tiro giù la gonna, coprendo le mie cosce.

Lo guardo, cercando le parole giuste per digli cosa penso. Non escono. Sono tutte incastrate in gola. E allora fuggo. Esco dal bagno correndo. Vado al tavolino, prendo la borsetta e il giubbotto e corro ancora verso l'uscita.

-Val!- è Andrea, sta cercando di farsi largo tra la moltitudine di gente che si è raggruppata attorno al palco per sentire il prossimo artista, ma io corro via.

Mi scontro con il petto di qualcuno.

Il suo profumo arriva prima del suo viso.

Cannella, sapone e vento.

Davide.

-Val?- chiede in apprensione, ma lacrime pesanti scendono sulle mie guance. Devo uscire da lì.

-Val!- stavolta è Andrea. Devo davvero uscire da lì.

-Val! Che sta succedendo?- l'ansia nella voce di Davide è palpabile, il mio braccio è intrappolato nella sua mano, è la chiave per liberarlo è una risposta. Ma non ho il coraggio di dargliela.

Mi scrollo di dosso la sua mano ed esco dal Velvet.

-Accidenti Val! Che diavolo ti prende?- mi chiede Davide, prendendomi per le spalle e scuotendomi leggermente.

Le lacrime sembrano non volersi fermare. Arrivano anche i singhiozzi. E subito dopo arriva anche Andrea. Esce dal locale senza giubbotto, il freddo pungente sembra non toccarlo.

Non appena mi vede, si irrigidisce. Davide, segue il mio sguardo.

-Che..che cazzo ci fa lui qui?- mi ringhia addosso Davide.

Lo guardo confusa.

Andrea si ficca le mani in tasca, il momento tra di noi racchiuso dietro la porta di quel locale.

-Che cazzo ci fa lui qui?- adesso Davide urla, e mi spinge via.

-Ehi, piano amico..-dice Andrea, facendo un passo verso di me.

-Amico?- è fuori di sè, completamente. Ma non capisco per quale motivo.

-Lo..conosci?- domando impaurita dalla sua reazione.

La rabbia e la tensione fanno camminare Davide avanti e indietro, mentre stringe e apre i pugni ad ogni passo.

-Val! Cazzo!- mi urla in faccia ora, e io tremo di paura.

Ho la confusione dipinta in volto, e Davide deve averlo capito.

-Caz.. Val, lui è Diego!-



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