Un orologio a cucù comincia a battere le 17 mentre ci alziamo, e Davide insiste nuovamente per pagare.
Qualche minuto dopo ci ritroviamo per le stradine strette di Venezia, in bocca ancora il sapore delle squisitezze della pasticceria.
Riprende la mia mano e mi conduce sicuro. Quel contatto mi fa sempre fremere, ma comicio a farlo mio. Come ieri sera mi trovo a pensare che quella mano non dovrebbe lasciarmi andare mai più, che dovrebbe portarmi con sè in tutti i viaggi, da quelli verso i luoghi più lontani a quelli verso le mete più vicine, a due passi. Qualche domanda ci fa compagnia durante il ritorno a casa, e sento di conoscere un pò di più il ragazzo della porta accanto.
Gli piace il verde, ma il verde menta, non il verde pino o il verde erba.
Adora il caffè dolce, senza latte.
Ama i libri. Adora Venezia.
Vorrebbe dipingere le pareti di quel negozietto di rosso, come la porta. E ristrutturare il mobiletto e il lampadario.
Gli piacciono i gatti. E magari gli piaccio anche io.
Mi sembra un bel riassunto per un ragazzo che conosco da un giorno.
Le porte delle nostre case si avvicinano pericolosamente, come la fine del nostro appuntamento. Sono già le sei, Kat sarà preoccupata.
Adesso che ci stiamo avvicinando a casa, il suo pollice descrive piccoli cerchi sulla mia mano.
La luce del sole si sta spegnendo, dipingendo il cielo di colori mozzafiato. Le nuvole fanno sembrare il cielo un quadro astratto, pennellate casuali color porpora, rosa, arancione e blu su una tela del colore del mare. Le ombre si allungano, e io guardo affascinata la mia raggiungere punti lontani, come se volesse staccarsi da me e volare via. Quando ci fermiamo davanti ai nostri appartamenti, noto che la luce nel mio è spenta. Penso che Kat sia uscita con Stefan.
-Grazie per questa bellissima giornata. Sono in debito- dico, vagando con lo sguardo.
-Grazie a te- esclama sorridente - E beh, per sdebitarti mi sa che dovrai farmi un paio dei tuoi muffin- aggiunge con un sorriso di quelli che mi fanno battere il cuore all'inverosimile.
-D'accordo- rispondo, ridendo. Niente imbarazzo, una risata sincera.
Le nostre mani sono ancora allacciate, e quando tento di slacciare la mia mano, le sue dita si fanno più sicure e stringono più decise le mie. Non vuole lasciarmi andare. E io non voglio che lui lo faccia. Guardo l'intreccio delle nostre mani, dita che formano una gabbia, dove entriamo solo io e lui. E le fisso curiosa, chiedendomi se qualche altra forza, oltre a quella fisica mi tenga incollata lì, a quel tocco.
****
CONTINUA
****Buongiorno, lettori! Colgo l'occasione per ringraziarvi delle visualizzazioni (quasi 700! ^.^) e per le stelline che mi state regalando! Che ne dite di passare a leggere anche l'altra storia, 'Talìa e il cuore dell'inferno'?
Vi ricordo che le vostre opinioni, i vostri commenti e le vostre stelline mi fanno venire voglia di continuare, quindi ditemi cosa pensate, per me è molto importante!
-Talìa
![](https://img.wattpad.com/cover/50314347-288-k543451.jpg)
STAI LEGGENDO
Venezia
RomanceValentina inizia una nuova avventura a Venezia, dove decide di frequentare l'università. E' una ragazza timida e insicura, ma l'arrivo di Kathrine, la sua coinquilina, le stravolge il mondo, capovolgendo la sua vita. Magari per la nostra protagonist...