-Ciao- dice a denti stretti.
-Ciao- rispondo io
-Come...come va?- domanda svogliato.
-B-bene, grazie-
-Era un pò che non balbettavi in mia presenza- osserva sarcastico. Io però non rido, mi sento punta nell'animo da questa battuta.
-Già. Vabbè, c-ci vediamo- dico voltandomi per andare via. Volevo parlare e risolvere con lui, ma a quanto pare non sembra essere la stessa cosa per lui.
Le sua mano mi afferra il polso e non mi permette di allontanarmi. Mi aspetto che lui aggiunga qualcosa ma non lo fa. Resta in silenzio, cercando parole che non arrivano.
-Non sei più venuto in università-
-Non ti sfugge nulla-
-E ti sei licenziato-
-Quei posti mi ricordavano troppo te- confessa con semplicità. Dovrei esserci abituata. Lui ha sempre fatto così: le cose importanti te le dice piano, sottovoce, tranquillamente, e tu devi fare i conti con il colpo che ti danno le emozioni quando arrivano.
Arrosisco e abbasso gli occhi, e subito noto un piccolo delicato, bianco fiocco che cade e si appoggia sulle pietre della calle. Alzo subito il viso in cerca di altri piccoli miracoli di ghiaccio e sono accontentata da una piccola pioggia di fiocchi di neve che si scioglie appena tocca una qualsiasi superficie.
-Val..mi sei mancata. Dico sul serio. Mi è mancata la tua risata, mi sono mancate le tue guance rosse, il modo che avevi di pretendere la mia attenzione. Ma..-
E' un inizio. Non immaginavo tutto questo quando questa mattina sono uscita di casa. Poter parlare finalmente con Andrea è un bellissimo regalo, ma ora non trovo le parole giuste, come quella sera, dentro quel bagno. Stavolta però, non voglio scappare.
-Ma?- chiedo curiosa.
-Ma ho sbagliato-
-Cosa?-
-Tutto-
-Tutto?-
-Sì-
-Anche io?- domando, ferita -Anche io sono un errore?-
-No. Quello che ho fatto quella sera..quello è stato l'errore. Non doveva succedere... -
-Sì. E allora?- i suoi occhi mi scrutano stupito.
-Cosa vuol dire e allora?-
-Non doveva succedere. Lo abbiamo capito entrambi. Ma vuoi per forza tagliarmi fuori dalla tua vita per uno stupido errore?-
-Quindi..uno stupido errore?-
-Andrea, non voglio dire che..-
Lo vedo animarsi. Devo averlo fatto arrabbiare, ho smosso un mare tenuto calmo dentro di lui e ora lo vedo agitarsi, quel mare, ed entrare nel turbine di una tempesta.
-Val lascia perdere. Stai con lui, nessun problema. Tranquilla lo stupido errore se ne va- dice voltandosi per tornare da dove era arrivato. Mi sto giocando forse l'ultima opportunità di dirgli come la penso e di riportarlo nella mia vita.
-Per favore Andrea, lasciami spiegare..-
-Cosa? Che per te non è significato niente? Quello l'ho già capito- dice, avviandosi di nuovo.
Allungo il braccio, prendendo il suo polso e, a differenza di quanto pensavo, Andrea si ferma.
-Andrea..mi sei mancato. Non voglio vederti andare via ancora e perderti di nuovo-
Ora le vedo chiaramente le poche parole in cui può essere definito Andrea.
Passionalità, dolcezza e fragilità.
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Venezia
RomanceValentina inizia una nuova avventura a Venezia, dove decide di frequentare l'università. E' una ragazza timida e insicura, ma l'arrivo di Kathrine, la sua coinquilina, le stravolge il mondo, capovolgendo la sua vita. Magari per la nostra protagonist...