Venezia

Nine.

La laguna di notte è spettacolare. L'oscurità mi avvolge, mi protegge, mi culla. Mi sento calma e tranquilla, come quando sono sola e leggo i miei libri. Mi dimentico di Kat e Davide, mi perdo nei riflessi dell'acqua e nel rumore delle onde che si schiantano sul motoscafo, lo sciabordio mi incanta e il mondo scompare. In questo momento credo fermamente che potrei vivere per sempre così, il vento in faccia, i capelli che volano liberi, l'odore della salsedine sulla pelle, le piccole goccioline di acqua che mi bagnano delicatamente il viso e che si asciugano in pochi istanti. E lui. Lui è il ragazzo che guida questa scheggia nella laguna. Con questa illuminazione è ancora più misterioso, intento com'è nel guidare la barca. Mi volto un secondo e Kat sta guardando il cellulare, intenta a messaggiare con qulcuno, con un sorrisino sulle labbra.

Improvvisamente audace le chiedo

-A chi scrivi?- e le faccio un sorrisino malizioso, spingendomi gli occhiali sul naso.

-Perchè quel sorrisino?- mi risponde divertita - e comunque sto scrivendo a Stefan, il mio "ragazzo"- aggiunge facendo il gesto delle virgolette alla parola ragazzo.

-Perchè "ragazzo"?- la imito, sorridendo.

-Perchè ancora non siamo ufficiali, ma spero che lo diventeremo a breve- dice, sfoderando un sorriso a 32 denti.

-E lui cosa fa?-

-Lavora qui a Venezia! Anzi, credo che ci raggiungerà!-

-Oh! Bene..- dico un pò delusa, e mi giro a guardare di nuovo la laguna. Non me l'aspettavo.

Ho come la sensazione che rimmarrò completamente sola durante la serata.

Quanche minuto dopo il rumore del motore di attenua, la riva si fa sempre più vicina, un pò troppo per i miei gusti. Per un momento sembra che ci andremo a schiantare sul piccolo porticciolo, ma alla fine con maestria Davide ferma la barca in modo che sia io che Kat possiamo scendere comodamente. Non appena tocco terra mi sento un pò più tranquilla, ma anche un pò delusa: avrei continuato quel viaggio all'infinito, è stato magico!