Venezia

Twenty-two.

(Scusate l'intrusione, in questo capitolo ho voluto inserire il video di 'Douglas Douglass' dei Pearl and the Beard, che ho citato in questo capitolo. Se vi va ascoltatela, sono certa che metterà anche voi di buon'umore ^-^

-Talìa)

Mi sveglio con il libro sotto il viso e le gambe intrecciate con il lenzuolo. Devo aver avuto una notte agitata, anche se non ricordo di aver sognato.

E' possibile che sia passato meno di un giorno dall'arrivo di Kat? Guardo l'orologio e vedo che sono le 10:30, è domenica mattina. Date le ore piccole, immagino che Kathrine stia ancora dormendo. Decido di ascoltare un pò di musica, quindi prendo l'i-pod, scelgo 'Douglas Douglass' dei Pearl and the Beard e vado in cucina a prepararmi la colazione. Questa canzone mi fa sentire subito di buon umore, spazza via il pessimismo che aleggiava fino a ieri sera e che non ricordo per quale motivo mi aveva avvolto. Mangio in fretta una tazza di cereali.

Comincio a cercare la mia agenda per stilare la mia lista delle cosa da fare, nell'i-pod lo shuffle mi propone un'altra canzone e 'Highway to hell' comincia a riempirmi la testa. Comincio a muovere la testa a tempo, quando all'improvviso mi viene in mente: Davide! Oggi dovrò rivederlo!

Lo stomaco mi si stringe per l'ansia, soprattutto perchè non mi ha detto a che ora ci saremo visti. Lascio stare l'agenda e mi fiondo in camera, per scegliere cosa mettere. Non sono mai stata il tipo di ragazza che passa le ore a scegliere cosa indossare, quindi questo mio comportamento prende alla sprovvista anche me. Comincio a tirare fuori dall'armadio tutte le maglie che ho, ma nessuna sembra appropriata. Mi viene in mente di svegliare Kathrine e di chiederle consiglio, ma mi freno. Non credo che le farebbe piacere essere svegliata per un problema di look. Mi rendo conto di non avere il numero di Davide, così sfuma anche l'intenzione di chiedergli a che ora ci dobbiamo incontrare. Scarto a priori l'idea di andare di persona a chiederglielo, so che non ne avrei il coraggio. Vorrà dire che mi baserò sul mio intuito.

Vedo una maglia lunga, mi arriva fino a metà coscia, in maglia grigia e la estraggo sicura. Tiro fuori anche i miei jeans migliori, quelli aderenti e senza strappi. Indosso il tutto e mi guardo allo specchio. Quello che vedo mi tranquillizza.

'Bentornata, Val', sbotta la mia vocina, ma la ignoro. Nulla mi rovinerà questa giornata.