Thirty-four.

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Mi infilo nell'edificio in fretta. Salgo gli scalini due a due ed entro in casa trafelata, ma ancora non so dire se il mio affanno è solamente frutto della corsa sulle scale o se l'avventura di oggi mi tiene ancora stretta a sè. La mano fantasma di Davide è ancora sulla mia vita, ne sento il tocco. Passo la mano sulla guancia, dove le sua labbra mi hanno incontrato.

'E' successo davvero, Val!' urla la mia vocina, per farmi capire che tutto è successo davvero.

Mi fiondo in camera e mi lascio cadere sul letto.

Felicità. Mi sento davvero felice. Ieri sera ero su questo stesso letto confusa, mentre oggi il sorrisino sciocco che ho sulla faccia sembra non volersene andare. Ripeto all'infinito i nostri momenti assieme, le mani allacciate, i pasticcini, gli sguardi e quei baci. Non erano baci da film, le nostre labbra non si sono incontrate, ma per me sono stati bellissimi lo stesso.

Erano baci dolci, casti, leggeri. Con la punta delle dita traccio immaginari contorni delle sue labbra sulle mia guancia, ripercorro le strade che hanno percorso le sue dita su di me. Vorrei che Davide fosse qui, che fosse lui a muovere le sue dita lunghe su di me.

Comincio ad avere fame, mi alzo dal letto e vado veloce in salotto. Tiro fuori il cellulare dalla mia borsa e noto un messaggio da parte di Kat.

'Ciao Val, sono a cena con Stefan, non torno per cena! ;) -Kat'

Vado in cucina mentre rispondo a Kat e comincio a preparare qualcosa per cena. Opto per un'insalata con qualche pezzo di feta e alcune olive nere.

Dopo aver cenato leggendo Tess, decido di mettermi sul divano rosso per finire il libro.

Dopo un paio d'ore mi sveglio di soprassalto con il libro chiuso tra le mani. Impreco per essermi addormentata senza mettere il segno e guardo l'orologio. Sono le nove passate, e Kat non è ancora ritornata.

Come se mi leggesse nel pensiero, ecco il rumore delle chiavi nella porta e la sua chioma bionda entrare seguite da Stefan e un enorme gruppo di borse, sicuramente piene di vestiti.

-Shopping?- le chiedo divertita.

Lei sfodera un maglioncino da una delle borse, e comincia a decantarne i pregi, ma non riesco a seguirla e cerco con lo sguardo Stefan, che sghignazza e alza le spalle come a dire 'è fatta così, che vuoi farci?'. Soffoco una risata e mi convinco a seguire i discorsi di Kat, che per lo più si incentrano su quanto costasse un certo accessorio o in quale negozio ha comprato ogni singola cosa presente in quelle borse.

Finito l'inventario, lascio Stefan e Kat in salotto, mentre io me ne vado in camera mia dove infilo il pigiama e mi metto sotto le coperte, dove mi lascio andare e sprofondo in un sonno tranquillo.



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