One.

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7:30.

Il leggero motivetto della sveglia sul mio cellulare mette in allerta i miei sensi e mi riporta alla realtà.

Scendo dal letto stropicciandomi gli occhi e sbadigliando, e per prima cosa inforco gli occhiali da vista. Sono decisamente fuori moda, ma la voglia di comprarne altri non mi accarezza mai, quindi me li faccio andare bene. E poi, quando mai mi è importato qualcosa della moda?

Infilo i miei jeans deformi sopra la camicetta scolorita e scendo al piano di sotto per fare colazione. L'università è a due passi dal mio appartamento e quindi me la prendo comoda, fuggendo il più possibile da quel momento in cui varcherò per la prima volta la porta d'entrata. I corsi inizieranno tra qualche giorno ma devo consegnare gli ultimi documenti.

Sono sempre stata una ragazza solitaria, preferisco la compagnia dei libri a quella delle persone. Questa mia natura introversa è sempre stato un problema dal punto di vista delle amicizie. Alle medie avevo una sola amica, che però alla fine degli esami è partita per l'America. Alle superiori parlavo poco e non ho mai realmente legato con qualcuno. Visto che la scuola non era nella mia città, non appena la scuola è finita, non ho più rivisto o sentito i miei compagni. E ora l'università.

L'avventura universitaria ha un'aura mitica per me, complici tutti i film americani e i miei sogni da adolescente. Mi immagino di entrare ed essere inondata dall'esuberanza dei giovani universitari appassionati che scambiano tra loro conoscenze e considerazioni. Frequenterò il corso di Conservazione e gestione dei beni e delle attività culturali, un nome lungo per un corso che comprende tutte le mie passioni, dall'architettura all'arte, ma è anche una sfida con me stessa.

Mi verso del latte in una grande tazza, la mia preferita; è bianca con la scritta "Happiness is a cup of coffee & a really good book". E' decisamente la mia tazza. Tiro fuori la scatola dei cereali, ne verso una manciata nella tazza e mi siedo, prendendo in mano la mia agenda e una matita.

*Documenti uni

*Spesa

*Libri

*Biblioteca

La mia lista delle cosa da fare sembra conclusa quando mi torna in mente un'altro punto.

*Coinquilina

Sospiro. Accidenti, oggi arriverà la mia nuova coinquilina. Ho cercato fino all'ultimo un appartamento dove potessi alloggiare da sola, ma con poco successo. Gli appartamenti a Venezia sono costosi e quindi trovare una coinquilina mi è sembrata la cosa più pratica. Appena trovato un'appartamento l'avevo fermato e subito avevo scritto un biglietto che avevo appeso in tutta la città, in stazione e nelle sedi dell'università vicine a quella che sarebbe divantata la mia nuova casa, almeno per quall'anno.

Dopo qualche giorno avevo ricevuto una chiamata di una ragazza di nome Kathrine, e dopo averla incontrata le avevo fatto vedere la casa. Sembrava una ragazza simpatica, ma l'idea di condividere l'appartamento con una sconosciuta mi inquietava un pò. Ma alla fine avevamo trovato un accordo e le ho dato una copia delle chiavi.

E oggi arriverà con il suo carico di valigie e personalità a occupare la sua camera. A quanto mi ha detto durante il nostro primo incontro studierà nella mia stessa sede, ma frequenterà un corso diverso.

Finisco la mia colazione con migliaia di pensieri che si rincorrono nella mente, ma alla fine mi decido e finisco di prepararmi prima di uscire. Mi lavo i denti, il viso e quell'acqua fresca mi sveglia del tutto, mi tonifica. Prendo la mia borsa di cuoio marrone, una sciarpa leggera, mi infilo le Converse e prima di uscire dò un'occhiata alla mia immagine nello specchio che ho messo vicino alla porta d'entrata: nel riflesso vedo una ragazza magra, pallida, dentro dei vestiti larghi e con due grandi occhi marrone-dorati contornati dalla montatura degli occhiali neri. Non mi sono truccata, d'altra parte non lo faccio mai, non sono brava in queste cose. Ma in questo momento vorrei essere capace di mettermi un filo di trucco senza sembrare un clown.

Cerco l'agenda nella borsa e apro alla pagina di oggi, prendo una penna e aggiungo un'ultimo punto alla lista

*shopping



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