Fifty.

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SPAZIO AUTRICE
Buongiorno a tutti ! :3
Volevo ringraziarvi per i voti, i commenti e le visualizzazioni, che sono tanti e mi riempiono di gioia! Qui sopra c'è la canzone di cui parlo in questo capitolo, se vi va ascoltatela ;)

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Si avvicina al palco, appoggiando la custodia e tirando fuori una chitarra classica. La gente nel locale sembra non essersi nemmeno accorta della sua presenza, io invece seguo attenta ogni suo movimento, libera finalmente di osservarlo senza impedimenti. I suoi movimenti sicuri sono precisi e misurati, la sua espressione è concentrata e tesa. Il modo in cui tiene la chitarra mi fa capire che la rispetta, che la ama. Si siede e la abbraccia, accordandola senza guardare, intrappolato in un mondo dove esistono solo lui, la sua chitarra e la musica. Non appena è pronta mette a posto l'asta del microfono e la avvicina a sè. Poco prima di iniziare a suonare, mi scruta tra il pubblico, che nel frattempo ha cominciato a riunirsi sotto il palco, cercando qualcuno. I suoi occhi trovano i miei e si fermano, come incantati. La sua bocca si piega in un sorriso e rimango lì, impietrita e impacciata a guardarlo. Una forza invisibile non mi permette di staccare gli occhi da lui, le sue labbra cominciano a muoversi, ma io non capisco una parola di quello che dice, troppo occupata a cercare di decifrare il significato del mio cuore che batte all'impazzata. Colgo solo le ultime parole del suo discorso 'Heart on fire' e credo che sia il titolo della canzone.

Note leggere, dita che scorrono veloci tra le corde, una musica incredibilmente dolce che si diffonde per il locale.

Tutti, io per prima, guardiamo affascinati la creatura che suona e che proprio ora comincia a cantare.

La sua voce è diversa, sembra toccare punti dentro di me che non credevo di avere.

I suoi occhi trovano di nuovo i miei e non li lasciano più, mentre le parole della canzone mi avvolgono.

Hand in hand
Sparkling eyes
The days are bright
And so are the nights
Cause when i'm with you I'm grinning
Once i was screwed now i'm winning

I won't let you go
Now you know
I've been crazy for you all this time
I've kept it close
Always hoping

With a heart on fire
A heart on fire
With a heart on fire
A heart on fire

Lui continua a cantare, ma ormai non lo seguo più. Le parole di questa canzone sono così inaspettatamente dolci e cariche di significato che non riesco a credere che le abbia dette lui, ma soprattutto non posso credere che stesse pensando a me quando le cantava.

I miei pensieri vagano, ma non il mio sguardo, e nemmeno il suo. Rimaniamo lì a guardarci, la musica che esce dalla sua chitarra si ferma, il pubblico applaude, ma io ho smesso di sentire qualsiasi cosa. Tutto a parte una paura irrazionale, che mi ha paralizzato sulla sedia, che ha inchiodato il mio corpo qui, in questo locale, mentre la mia coscienza cerca di farmi ragionare.

'Val, ha cantato questa canzone per te. Dovresti esserne contenta!'

Perchè non lo sono?

'Val! Che parole dolci ti ha dedicato!'

Erano per me?

'Non avere paura, Val!'

Perchè sono così dannatamente spaventata da quelle parole?

'Gli piaci, Val!'

Io? Io..piacergli? No, no, no, no..

Una mano picchietta la mia spalla, sussulto. Una cameriera dai capelli mezzi rasati e mezzi viola, una maglia super scollata e piercing ovunque mi domanda se prendo qualcosa.

-U-un tè freddo alla pesca, g-grazie- rispondo, confusa e spaesata.

Andrea comincia un'altra canzone, ma non ascolto realmente, sento solo la melodia, che questa volta è più decisa. Il mio the arriva e così un'altra canzone, e poi un'altra e un'altra ancora. I nostri occhi non si scontrano più. Rimugino, ripenso, torturo la mia mente, in cerca di una spiegazione. Ma frustrata mi rendo conto che non ne ho. Non ho risposte a quello che provo, non riesco a capire, non sono mai stata brava in questo.






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