Mani calde, aria fredda, un turbine di emozioni. Non riesco a pensare a nulla. La lingua sembra essersi annodata, vorrei chiedergli dove mi sta portando ma non riesco ad emettere nessun suono.
All'improvviso Davide si ferma e mi guarda sorridendo.
-Eccolo qui!- esclama entusiasta, muovendo la mano verso una vetrina buia.
-Cos'è?- Ora sono decisamente curiosa.
-La mia libreria. O almeno è quello che vorrei fosse la mia libreria.-
-Oh- dico sporgendomi a guardare dentro il negozietto.
La piccola porta di legno è coronata da uno stipite di pietra elaborato, e piccole scaglie di vernice rossa, evidentemente molto vecchia, si staccano dalla porta, lasciando grossi buchi dove è possibile vedere lo scuro colore originale del legno.
Accanto alla porta c'è una grossa finestra, da cui è possibile guardare dentro al negozio. Non è molto grande, il pavimento di pietra è liscio e le pareti sono spoglie. L'interno è scuro, ma è possibile vedere un piccolo scaffale vuoto e un piccolo lampadario dorato che pende dal soffitto. E' un localino intimo, ma riesco a immaginare le librerie addosso ai muri e la gente che sfoglia i libri tra gli scaffali. Immagino già le migliaia di storie che potrebbero intrecciarsi qui dentro, tra le pagine e la luce soffusa. Sento l'odore della carta.
-E'...meraviglioso!- rispondo, ancora un pò persa nel mio sogno ad occhi aperti.
-Lo so..l'hai visto anche tu, come lo vedo io ogni volta che ci guardo dentro?-
Annuisco, per la prima volta sento di non essere in imbarazzo. Il cuore di questo ragazzo è pieno di stupore, bellezza e sogni.
-Perchè non lo compri?- chiedo titubante.
-Costa parecchio. Sai, siamo vicino San Marco, qui gli affitti sono particolarmente alti. Senza contare che non so quanto dovrei spendere per riassettarlo e riempirlo. E poi richiede tempo e tante cure, lui..-dice triste, indicando il locale.
-Sono sicura che prima o poi questo sogno si avvererà- dico sicura. E ne sono davvero certa. Sogni come questi devono essere realizzati.
-Già-risponde malinconico. Davanti alla vetrina c'è un piccolo scalino, e Davide ci si siede, stanco, cominciando a fissarsi i piedi. Io lo seguo e mi siedo accanto a lui.
-Di che colore vorresti dipingere le pareti?- chiedo, per perfezionare il mio sogno.
-Rosse. Come la porta-. L'ombra di un sorriso gli compare sulle labbra. -Ridipingerò la porta di rosso, farò restaurare il lampadario dorato e sicuramente anche il piccolo scaffale che c'è in fondo. Le pareti saranno ricoperte di libri.- continua, alzando lo sguardo verso di me. Siamo incredibilmente vicini, ora noto che il mio fianco quasi aderisce al suo, i gomiti appoggiati sulle giocchia che si sfiorano. Il posto in cui siamo seduti è in una calle deserta. Siamo solo Davide, io e il mio cuore che batte all'impazzata. Ora distinguo le screziature che percorrono le sue iridi. Piccole crepe dorate, che si irradiano dalla pupilla, che sembrano tanti fili di caramello dolce, come quelli che il papà mette sui bignè al miele. Mi inghiottono, come prima al pozzo, e mi rendo conto che in questo momento non vorrei essere proprio da nessun'altra parte. Il suo sguardo mi attrae, mi sento tirare verso di lui, come se una corda invisibile stesse cercando di avvicinarci sempre più.
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Venezia
RomanceValentina inizia una nuova avventura a Venezia, dove decide di frequentare l'università. E' una ragazza timida e insicura, ma l'arrivo di Kathrine, la sua coinquilina, le stravolge il mondo, capovolgendo la sua vita. Magari per la nostra protagonist...