Seven.

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Sono le 18:30. Dopo essere tornate a casa e aver messo via gli acquisti, Kathrine mi ha convinta a sistemarmi i capelli. Me li ha pazientemente spazzolati, cosparsi di non so che olio e acconciati. Dice che questa acconciatura sarà perfetta con il vestito che ho comprato e io mi affido al suo giudizio.

-E ora ti trucco!- esordisce ad un certo punto. Sparisce solo qualche istante per cercare la sua scatola magica, e quando torna la vedo trionfante. Porta la trousse in mano come se stesse trasportando la corona della regina d'Inghilterra il giorno dell'incoronazione. Ed eccola ricominciare senza alcuna fretta il suo lavoro su di me. Aggiunge piccoli tocchi qua e là di fondotinta, sparge leggero un ombretto sulle palpebre e lavora abilmente con l'eyeliner e il mascara.

E quello che ottiene è... spettacolare. Una volta che ha finito, mi fa aprire gli occhi e mi permette di guardarmi allo specchio. Non è la classica Val quella che vedo. Non è l'amante dei libri e dell'arte, ma una creatura diversa, sopra tutti. Sembro quasi...bella.

-Allora? Che ne dici?-

-Wow!-

-Solo wow?- chiede divertita.

-Credimi, non mi sono mai vista così carina. Grazie!-

-Perfetto, Valentina..-

-Val- dico incerta -Val va bene-

-Ok, Val- aggiunge sorridendo. -Ora mi trucco, tu intanto indossa il vestito!-

Annuisco entusiasta e corro in camera per far uscire dall'armadio il vestito comprato qualche ora prima. Mentre lo indosso non posso fare a meno di pensare a cosa potrebbero pensare i miei se mi vedessero ora. Mia mamma probabilmente, da donna emotiva, scoppierebbe in lacrime, mentre mio padre farebbe uno dei suoi sorrisini e mi direbbe "Accidenti, Val, stai bene!", frase che utilizza ogni volta che mi vede addosso qualcosa, che sia un'accappatoio o la mia solita mise da tutti i giorni. Io sono più come lui, non ne capisco molto di moda. La mamma invece assomiglia in tutto e per tutto a Kat, credo che si troverebbero bene insieme. La differenza è che la mamma non è mai riuscita a farmi mettere su un vestito da quando avevo 5 anni, mentre a Kat è bastato un pomeriggio per convincermi.

Alle 19 in punto siamo entrambe pronte. Kat ha indossato un vestitino che decisamente non lascia nulla all'immaginazione: è cortissimo, blu e decorato da tante piccole perline sul collo. Per non farmi sentire a disagio ha optato per delle scarpe basse come le mie, senza tacchi. Trucco leggero e capelli mossi. E' bellissima, e non smetto di invidiarla per la naturalezza con cui indossa tutto quello.

Ci dirigiamo verso un ristorante qui vicino all'appartamento. Si chiama "Las Ramblas", e si trova in una rientranza molto intima. Aiuole di fiori riempiono la visuale già di per sè perfetta di questo piccolo antro di Venezia e il cameriere più anziano si avvicina a noi e ci invita a sederci.



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