Thirty.

29 6 0
                                    

-E mi piace quando arrossisci in quel modo- conclude, con lo stesso sorriso che mi fa sciogliere.

-Ti va se andiamo nel mio posto preferito?- mi chiede, un pò titubante. Sembra ansioso di sentire la mia risposta.

-Si, certo- rispondo sorridendogli a mia volta. Per lo meno il mio corpo non mi ha abbandonato totalmente. Stende la sua mano, invitandomi ad afferrarla. Io allungo la mia e questa volta sono più preparata alla sensazione della sua pelle contro la mia. Ma non posso fare a meno di provare un brivido quando le nostre mani collidono.

Camminiamo lenti. Noto i numeri dipinti a mano sopra gli stipiti delle porte, le barriere contro l'acqua alta, Davide mi indica alcuni edifici curiosi e mi fa passare davanti a diverse particcerie che afferma essere le migliori di Venezia. Passiamo su alcuni ponti sospesi sull'acqua torbida, gondole riempite di turisti e coppie innamorate ci sfilano sotto leggere, alcuni gondolieri cantano allegri, altri quando si incontrano si scambiano alcune battute in veneziano. Ogni tanto capisco qualcosa, ogni tanto è Davide che mi spiega cosa stanno dicendo.

Le nostre mani non si staccano mai, nemmeno quando enormi gruppi di turisti ci passano accanto invadendo le stradine con i loro corpi e le loro voci sconnesse ed eccitate. E' strano. Non avrebbe nessun motivo per tenermi la mano, ma continua a farlo lo stesso.

Finiamo in una calle rumorosa, piena di turisti e di parole nell'aria.

Davide si dirige verso un piccolo locale, dalle cui vetrine si riesce a vedere il grande lampadario di vetro che pende dal soffito.

Quando entriamo noto che è una pasticceria: la vetrinetta con i dolci sussurra aromi deliziosi, piccoli pasticcini ricoperti di glassa si fanno notare in parte a grosse brioche farcite di crema e marmellata e centinaia di biscotti di forme buffe sono esposti in piccoli vassoi messi dento i cassetti aperti di una vecchia cassttiera ristrutturata ad arte. Non appena riesco a distogliere lo sguardo dai dolci, noto che una delle pareti è completamente ricoperta da libri, impilati dentro delle cassette della frutta in legno fissate al muro tramite il fondo. E' un ambiente rilassante, dolce e tranquillo, e capisco immediatamente perchè piace a Davide.

-Allora piace anche a te?- mi chiede Davide una volta seduti al tavolino. Lui ordina un caffè, io un thè caldo alla vaniglia e infine prendiamo anche qualche pasticcino. Dopo qualche minuto arrivano una teiera in ceramica tutta colorata con il disegno di una volpe che si nasconde, una tazza con piattino coordinati, il caffè di Davide e una piccola montagnola di pasticcini.

-Vai, assaggiane uno e dimmi cosa ne pensi. Voglio un parere da esperta- dice Davide, addentando un piccolo e grazioso cestino riempito con crema e frutta.

Io prendo un bignè con la punta intinta nel cioccolato bianco. Non appena lo mordo la crema al suo interno mi invade la bocca e i miei occhi si chiudono per assaporare appieno quella piccola meraviglia dolce. Si sente l'impasto morbido del bignè che si scioglie in bocca, l'aroma intenso della vaniglia, la corposità della panna.

-E' ottimo!- esclamo prima di ficcarmi in bocca il resto del dolcetto senza troppi preamboli.

-Lo so. Ci vengo quando voglio rilassarmi un pò, leggere un buon libro e mangiarmi qualcosa di dolce- mi dice con semplicità - Assaggia questo- aggiunge porgendomi un cestino alla frutta. E' un grazioso cestino di pasta frolla, poco più grande di un tappo di bottiglia, riempito di una crema pasticcera di un giallo intenso e sormontato da un'enorme lampone.

-Mmm, adoro i lamponi- dico fissando quel paradiso rosso che sto per assaporare.

Assaggio il pasticcino e la croccantezza della frolla si completa con la cremosità della pasticcera, mentre il grosso lampone rilascia il suo succo acidulo e rende perfetto quel dolcetto.

-Allora?- mi domanda curioso.

-E' la fine del mondo!- dico soddisfatta.

Annuisce soddifatto e mi sorride sardonico. Sembra orgoglioso della scelta della pasticceria.

Continuiamo a gustarci i pasticcini, cominciamo a parlare di cosa ci piace, ci raccontiamo le nostre storie. Neanche a dire, le sue sono decisamente più interessanti delle mie. Mi racconta dei viaggi che ha fatto con i suoi genitori. Londra, Parigi, New York, Berlino, Mosca. Mi fa girare il mondo con i suoi racconti, mentre bevo un sorso di thè mi ritrovo a immaginare le strade chiassose della Grande Mela, mentre mordo un bignè al cioccolato passeggio accanto a lui per Carnaby street.


VeneziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora