Three.

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Mi incammino e cerco con il mio cellulare un posto dove comprare ciò che mi serve per oggi e domani. Internet mi indica un posto non molto lontano, memorizzo la strada che dovrò percorrere e, infilando mappa e cellulare in borsa e piazzandomi di nuovo le cuffie nelle orecchie comincio a camminare. Attraverso diversi ponti, giro parecchi angoli e finalmente arrivo in un piccolo supermercato, dove entro e compro giusto qualcosa per tirare avanti un paio di giorni: pomodori, insalata, pasta, un pò di formaggio e dell'affettato, e giusto qualche detersivo per pulire casa e delle bibite. Mi trovo spesso a pensare se a Kathrine piaceranno le cose che sto comprando o se magari sarà una di quelle ragazze fissate con la dieta e schizzinose. Spero proprio di no!

Decido di riportare a casa i miei acquisti prima di dirigermi a prendere i libri che avevo ordinato qualche settimana fa in una delle cartolerie vicino all'appartamento.

Guardo l'orologio, sono le 10.06, me la sono presa comoda, ho fatto un giro largo ma adesso conosco un'altra via per tornare a casa.

Casa. Già la chiamo così, dopo neache una settimana che ci vivo dentro.

Dopo essere andata in cartoleria torno a casa ed è mezzogiorno. Mi preparo un pò di pasta e mangio mentre leggo un libro, "Tess dei d'Uberville" di Hardy. Non ho ancora la televisione, ma sinceramente ne farei anche a meno, leggo e ascolto musica, per le notizie in caso ci sono i giornali.

Mi distendo qualche minuto sul divano che ho sistemato in salotto, quando sento il mio telefono vibrare. Non sono abituata a ricevere messaggi, di solito non mi scrive nessuno, a parte mia mamma. E lei di solito la sento di sera. Schizzo fuori dal divano e mi fiondo sul cellulare che in questo momento comincia vibrare insistentemente, segno che qualcuno mi sta chiamando. Rispondo velocemente.

-Pronto?-

-Valentina? Sono io, Kathrine! Sono a qualche minuto dall'appartamento!-

-Ciao!- dico, con un sorriso sulla bocca. Il suo tono mette allegria. -Scendo e vengo a prenderti!-

-Ok a tra poco, ciao!-

-Ciao!-

Riattacco il telefono e metto i piatti nella piccola lavastoviglie, giusto per creare un pò di ordine. Vado verso la porta con le chiavi di casa in mano, mi fermo davanti allo specchio di nuovo. I capelli, lunghi e castani sono una massa aggrovigliata sulla mia testa, quindi sciolgo lo chignon che li tiene fermi e me li lascio cadere fluenti sulle spalle, dove li pettino un pò con le dita. Ma la figura che vedo allo specchio ancora non mi convince, quindi raccolgo di nuovo i capelli in una coda maldestra. Meglio, sembro più io. Scendo di fretta le scale e quando esco

Sbam!



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