Twelve.

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Cerco a mia volta la mano di Kathrine e mi aggancio anche a lei, per non perderla di vista. Sgusciamo tra la gente, spingiamo alcuni ragazzi e altri spingono noi. Il ritmo della musica è sempre uguale e il volume sta diventando assordante. Il contatto con la mano di Davide mi manda in confusione, mi fa viaggiare con la mente, anche troppo. So già che uscirò delusa da questa serata.

Sono sempre stata una persona negativa verso me stessa e pessimista nei confronti della vita. Mi aspetto il peggio, in modo da non rimanere mai delusa. Le poche volte che ho osato sperare che accadesse qualcosa ne sono rimasta delusa, quindi ho imparato a crearmi un'impenetrabile scudo di pensieri negativi.

E questo scudo si fa vivo proprio adesso. Infatti, guardando la mia mano in quella di Davide mi rendo conto che ho seriamente sperato che questo contatto non finisse. Ora, mentre siamo quasi arrivati al bancone del bar, continuo a sperare che non lascerà la mia mano.

'Certo che la lascerà! Mica gli interessi! Ma lo vedi? Lui è più un tipo alla Kathrine!'. Eccolo il mio scudo, la mia vocina, che rovina sempre tutte le mie speranze.

Per tutta risposta, a rimarcare il fatto che la mia vocina non sbaglia mai, arriviamo al bancone e la sua mano mi lascia andare delicatamente, così decido di staccare la mia mano da quella di Kat.

Davide si gira immediatamente e ci chiede cosa vogliamo da bere. Io guardo perplessa Kat. Non sono mai andata a una festa e, se si esclude lo spumante a capodanno, non ho mai realmente bevuto. Kathrine, da brava festaiola, si avvicina a Davide e, per farsi sentire, si avvicina al suo orecchio e gli urla i nomi dei nostri cocktail. Lui annuisce e prima di girarsi per ordinare da bere mi lancia uno sguardo divertito.

-Cosa hai ordinato?-

-Due Spritz! L'hai mai assaggiato?

-Ehm..no.

-Vedrai, ti piacerà!

Aspettiamo qualche minuto che Davide prenda da bere e mentre Kat si guarda in giro per cercare Stefan, io intanto osservo Davide. In questo momento è appoggiato al bancone con gli avanbracci incrociati, con fare tranquillo. Sorride e parla con qualcuno davanti a lui, e mi sposto per vedere chi è. Una ragazza mora, con un pesante tratto di eye-liner che gli crea degli occhi da gatta sta preparando dei cocktail e lo guarda con uno sguardo malizioso. Mi ritrovo a sbirciare curiosa la loro conversazione, cercando di capire dal labiale cosa si stiano dicendo. Ma mi passano davanti troppe persone per riuscire a seguire il loro discorso, quindi mi limito a guardare come si comportano. La ragazza prepara i cocktail con sicurezza e sembra conoscere bene Davide. E Davide è rilassato, come quando guidava il motoscafo. Mi chiedo curiosa se lo vedrò mai così rilassato con me. Poi, seguendo il corso dei miei pensieri, mi chiedo se effettivamente lo rivedrò dopo questa sera.

La barista termina i nostri bicchieri e li appoggia in fila davanti a Davide. Lui comincia a raccoglierli e poco prima di venire da noi, viene bloccato dalla mano della barista, che lo blocca per il braccio. A quel contatto lui si irrigidisce e si volta verso di lei. Io le fisso le labbra, e sfortunantamente ora riesco a capire quali parole escono.

'A dopo, amore.'

La mia vocina rimane in silenzio. Forse anche lei in questo momento sperava in qualcosa di diverso.

Il DJ sfuma una canzone e fa iniziare 'Vegas Lights' dei Panic! At the disco. E' una delle mie canzoni preferite e comincio a canticchiarla, più che altro per cercare di non far sprofondare il mio umore ancora più in basso. Ma intanto continuo a guardare la scena. Davide in realtà non risponde alla ragazza, ma anzi, si gira con uno sguardo scuro. Non appena guarda nella nostra direzione i suoi occhi incrociano i miei e io mi immobilizzo. Non oso nemmeno spostare lo sguardo. Anche lui sembra aver avuto la mia stessa reazione. Si è bloccato a qualche passo dal bancone, con i bicchieri in mano.



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