~1.

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"Christian smettila di agitarti in questo modo, mi urti il sistema nervoso!" -dissi esasperata rivolgendomi a mio fratello che era seduto nei sedili posteriori della macchina.

"Non ci sto qui dietro, ho tutte le valige addosso! La prossima volta evita di portare via l'intera casa!"- mi ringhiò contro.
Sbuffai e mi sistemai meglio nel sedile.

Presi la mia borsa che avevo buttato fra i miei piedi e tirai fuori il cellulare con le cuffie.

'I trasferimenti portano sempre qualcosa di  buono, vedrai che ti troverai bene nella nuova casa' queste sono le parole che mi madre mi continuava a ripetere da sta mattina appena ho messo i piedi fuori dal letto.
Forse ha ragione, i trasferimenti portano sempre qualcosa di buono, ma non sempre andare a vivere con il nuovo compagno di tua madre e una bella cosa.

Perché si, mia madre si è separata da mio padre perché lui non le dava più le giuste attenzioni, litigavano sempre nell'ultimo periodo e ogni volta che succedeva io uscivo di casa e rientravo ore e ore più tardi. Poi arrivò il giorno del divorzio definitivo, mia madre cambiò radicalmente è così anche mio fratello Christian. Era diventato scontroso e se la prendeva per qualsiasi cosa, come per le valige. Ogni scusa era buona per aggredirmi. Ma io non mi facevo intimidire, anzi certe volte gli rispondevo a tono.

Ritornando a mia madre, lei cambiò, iniziò a rivedersi con vecchie amiche del college, tutte e quante divorziate e separate e assetate di sesso, sopratutto con i ragazzi giovani. Ammetto che avevo un po' paura quando mia madre mi disse che si stava frequentando con un uomo, avevo paura di ritrovarmi come 'padre' un ragazzo della mia età se non qualche anno di più.

Ma la prima volta che vidi Patrik, rimasi sorpresa, era un bell'uomo, moro, occhi marroni, ma un marrone intenso che ti lascia senza fiato, sicuramente è questo che ha colpito di più mia madre. La cosa che mi colpì di più fu la sua allegria, mi accolse con un caloroso abbraccio e il suo sorriso e subito da lì capì che era giusto per mia madre.

Fatto sta che adesso noi, io, mia madre e quello scorbutico di mio fratello stiamo andando a casa di Patrik, si ormai la cosa è ufficiale, mia madre e Patrik sono una coppia. Anche Patrik è divorziato e ha un figlio e spero solo di farci amicizia.

"Ma fra quanto cazzo arriviamo?!"-mugolò Christian da dietro.

"Manca poco tesoro, su resisti!"-disse mia madre con un sorriso che le andava da orecchio ad orecchio. È da tanto che non la vedevo sorridere così, e mi mancava.

Finalmente mi misi le cuffie, che da ore tenevo in mano, e mi lasciai cullare dalle parole di Ed Sheeran. La sua voce mi trasmetteva tranquillità. Si perché ne avevo proprio bisogno. Ero nervosa e agitata, avevo visto Patrik si e no due volte ma mai suo figlio. E se non andiamo d'accordo? Non voglio abitare con uno che mi tiene il muso 24 ore su 24, ho già Christian.

Chiusi gli occhi e mi appisolai.

Mi sentì punzecchiare una spalla delicatamente, mi ero proprio addormentata e non appisolata. Aprì gli occhi e vidi mia madre che sorrideva.

"Siamo arrivati!"
Annuì e intanto lei aprì lo sportello e scese.
Mi sganciai la cintura e mi stiracchi un po' e sentì i miei bracci e la schiena scricchiolare, segno che non stavo in una posizione comoda.
Aprì lo sportello e scesi e subito vidi le mie valigie in qua e là.

"Oh ma grazie Christian eh!"- dissi raccattando una valigia che era caduta.

Come risposta ricevetti solo una sua occhiataccia. Quei suoi occhi, azzurri misti al verde, come il ghiaccio mi mettono sempre paura. Lui ha preso gli occhi da mio padre, mentre io da mia mamma, un misto fra marrone e verde, non ho un colore ben definito e mi piacciono proprio per questo. Anzi, è l'unica cosa che mi piace di me.

Mi guardai intorno e vidi tanti alberi con le foglie un po' ingiallite, siamo a fine settembre ed è già autunno. Poi guardai meglio, scrutai le case che c'erano, erano tutte a due piani, con grandi finestre e c'erano anche dei garage. Tutte bianche.
Sorrisi al pensiero di un ubriaco che rientrando a casa la sbaglia, erano completamente identiche, e mi maledì mentalmente per aver pensato ad una cosa così stupida.

"Ehi principessa sul pisello, ti muovi a venire qua!"-la voce scorbutica di mio fratello mio riportò alla realtà e quando capì da dove proveniva mi avvicinai a loro. Erano davanti ad una casa e mia madre fremeva dalla voglia di suonare il campanello.

"Dai suona!"-la incitai con un sorriso. Annuì e suonò. Sentimmo dei passi provenire dall'intero e poco dopo la porta si aprì.

La visone di Patrik che abbracciava mia madre mi mise di buon umore, si sorridevo e si scambiavano teneri baci sulle guance. Christian sbuffò è come risposta ricevette una mia gomitata sulle costole. Fece una smorfia di dolore e mi uccise, per l'ennesima volta con lo sguardo.

"Caspita Alexis, diventi sempre più bella, fatti abbracciare!"- sorrisi diventando rossa in viso, non sono abituata a ricevere complimenti ma fa sempre piacere, anche se me li fanno spesso, spalancò le braccia e lo feci anche io. Poi abbracciò mio fratello che rimase impassibile. Alzai gli occhi al cielo, questo ragazzo se non cambia va finire male.

"Avanti, entrate pure.. Non restare qui sulla porta, non fa più così caldo"-ci disse Patrik incitandoci ad entrare- "Per i bagagli ci pensiamo io e mio figlio.. Ah proposito, ora ve lo chiamo e ve lo presento... DYLAN, SCENDI!"-urlò.

Intanto io mi guardai un po' intorno, anche l'interno della casa era bianco come il fuori, affianco alla porta c'era un attaccapanni, davanti a noi il salotto con un divano a semi cerchio e delle poltrone entrambi rigorosamente rossi, il pavimento era parquet, a sinistra c'era la cucina è la sala da pranzo, la cucina era di un verdolino chiaro poi c'era una porta affianco alle poltrone, suppongo che sia una specie di sgabuzzino delle scope. Poi ci sono delle scale, in legno che portano al piano di sopra e c'è anche una specie di davanzale che permette di vedere cosa succede di sotto. Mi piace, si mi piace proprio.

A dire la verità io non sono come tutte quelle ragazze che vedono nei trasferimenti delle cose negative, certo lasciare la vecchia casa, gli amici fa male, ma dove stavo prima avevo solo un'amica e ci siamo promesse che ci sentiremo giorno dopo giorno, ci terremo sempre in contatto.

"Oh ma quanto gli ci vuole ad uscire dal cam.. Oh eccolo finalmente"-disse Patrik sorridente.

Alzai lo sguardo e rimasi pietrificata dalla vista di quel ragazzo, anzi più che pietrificata, incantata.

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Salve ragazze, ho deciso di pubblicare anche io una storia, non è la prima volta che ne scrivo una ma sono comunque emozionata di scriverla qui.. So di non essere bravissima, ma vorrei sapere la vostra opinione su questa.. Spero che vi piaccia :)
Ah scusatemi se ci sono vari errori 😅

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora