~76.

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Perché in una giornata ci deve sempre essere una cosa positiva e una negativa?

Va bene che nel mondo c'è un bilanciamento, il bene e il male, ma a me sembra che le cose vadano sempre verso il male.

Non che la notizia della data del matrimonio sia negativa per mia madre, sapevo che prima o poi sarebbe successo, perché doveva succedere ma io speravo che la data fosse più lontana.

"Davvero? E quando sarebbe?"-il primo a parlare dei tre fu mio fratello. Io era come se avessi finito i vocaboli, non sapevo cosa dire.

Mia madre e Patrik si guardarono e si sorridevano.

"Vogliamo iniziare bene l'anno nuovo, come una vera famiglia.. Quindi perché non sposarsi il primo gennaio?"-disse Patrik tutto sorridente.

Una pugnalata dritto allo stomaco.
Iniziare bene l'anno? Essere una vera famiglia? Peggio di così per me non poteva andare.

Sarà un anno bruttissimo, già me lo sento.

Mio fratello si avvicinò a loro e li abbracciò.

"Voi due? Non siete felici?"-ci chiese mia madre.

Mi girai verso Dylan e la stessa cosa fece lui. Avevamo entrambi la stessa espressione.
Poi lui si rigirò verso loro e gli andò in contro per poi abbracciarli.

Io era come se fossi incollata al pavimento, non riuscivo a muovermi. Era come se qualcosa o qualcuno mi impedisse di camminare.

"Sono felice per voi.."-dissi solamente ma non avevo nemmeno le forze per sorridere.-"Scusatemi, devo andare a studiare.."-dissi infine.

"Ma non mangi?"

"Ho un sacco di cose da studiare, e ho lo stomaco sottosopra.. Scusatemi veramente."-mi girai e corsi in camera.

Ormai camera mia era diventata una specie di rifugio da ogni male.

Iniziai a preparare i libri sopra alla scrivania, volevo studiare, immergermi completamente nei libri ed estraniarmi dal resto del mondo, questi erano buoni propositi, ma ovviamente non li rispettai.

Mi sedetti davanti alla scrivania, fissando il libro di francese ancora chiuso, poi spostai leggermente lo sguardo verso sinistra dove posava il mio cellulare.

Ho bisogno di Liam, ho bisogno di sfogarmi con qualcuno, so che con lui potrei parlare liberamente, non ho mai cercato di nascondergli niente, so che lui mi darebbe i giusti consigli ma ho paura.

Vorrei chiamarlo, ma ho paura che non mi risponda, ho paura che vedendo il mio nome sul display del cellulare possa arrabbiarsi ed ignorarmi, ho paura di disturbarlo, lui sicuramente avrà altre cose da fare invece che ascoltare me, ho paura dopo questa mattina a rivolgergli parola.

Però sento che non ce la posso fare senza parlare con lui.

Ed ecco la solita Alexis paranoica che tanto odio. Io e le paranoie ormai siamo diventate migliori amiche, sono sempre con me e non mi lasciano mai sola.

Afferrai il telefono con decisione, andai sulla rubrica a cercare il suo nome, ci cliccai sopra ma non mi sentivo pronta a chiamarlo. Fissai il display con il suo nome minuto dopo minuto, sembra non passare mai il tempo.

Mi portai una mano vicino alla bocca iniziando a mangiare le unghie, ho sempre avuto il vizio di mangiarmele ma ultimamente avevo smesso, mi ero messa in testa di farle crescere ma ovviamente non rispettai neanche questo.

Ero nervosa, insicura e indecisa sul da farsi.

Forse è meglio che gli scrivo prima se posso chiamarlo, ma così dopo lui c'è caso che mi ignori del tutto.

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora