~27.

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La domenica pomeriggio decisi di passarla fuori, non avevo voglia di stare in casa dopo la 'splendida' notizia.

Non avevo nemmeno voglia di vedere Dylan e di comportarmi come se non fosse successo nulla.

Perché per me, quei due baci, non sono stati nulla.

Mi ritrovai a sedere su una panchina, la stessa panchina dello stesso parco dove incontrai Cody la seconda volta.

Eh già Cody. Come starà? Le sue ferita saranno più gravi di quelle di Dylan o uguali? Sono stata veramente un egoista, non mi sono fatta sentire per niente..

Tirai fuori il cellulare dalla tasca del giacchetto che indossavo, andai nella rubrica per cercare il numero di Cody, una volta trovato lo chiamai.

Mi morsi il labbro nervosamente, il telefono squillava ma non rispondeva.
Ero decisa di riattaccare.

"Alexis.."-disse una voce dall'altra parte, una voce bassa. Come se gli facesse male a parlare.

"Cody.."-risposi di ricambio.

"Ciao.."-disse e sentì che sospirò.

"Scusa se non mi sono fatta sentire per niente, sono stata un egoista.. è che ho passato una nottata non tanto bella, non ho dormito molto a causa.."-mi bloccai mordendomi la lingua.

Non potevo dirgli di Dylan, no. Dovevo dimenticarlo.

"Scusa sto parlando troppo.. Tu come stai?"-dissi sospirando.

"A parte una costola rotta, bene."-disse per poi sforzandosi di ridere.

"Oh mio Dio!"-esclamai al cellulare. Non disse niente altro.

"Tranquilla, non preoccuparti.. me la caverò da solo"-disse con tono freddo.

"Dove sei? A casa tua o.."

"Sì, perché?"

"No, così.. adesso devo riattaccare, scusami.. ci sentiamo"-non gli diedi nemmeno il tempo di rispondere che riattaccai.

Immagino ci sia rimasto male, ma adesso ho intenzione di andare a casa sua a trovarlo.

Chiamai un taxi che arrivò dopo tre minuti, gli dissi la via e il numero civico della casa e quando arrivai davanti diedi tutti soldi che avevo con me, purtroppo non molto.

"Mi scusi ma ho solo questo.."-dissi dando 4 dollari al taxista.

Lui li prese e mi sorrise.

"Tranquilla vai pure, non posso essere scontroso con una ragazza carina come te."-mi disse per poi ammiccarmi.

Il mio stomaco si contorse su se stesso. Era un uomo su una sessantina d'anni, brizzolato, con dei enormi baffi e un po' di barba e indossava gli occhiali da sole sopra alla testa.

Sorrisi appena, alzando leggermente il labbro superiore e scesi di corsa dalla macchina o avrei vomitato da lì a poco.

Andai verso la porta della casa di Cody, sapevo dove abitava, me ne aveva parlato una volta a scuola e fortunatamente ho un ottima memoria.

Suonai il campanello e aspettai impaziente che si aprisse la porta.

Mi aprì una bambina di circa 10 anni mi guardava curiosa. Aveva gli stessi occhi di Cody, forse è sua sorella.

"Tu chi sei?"-mi chiese dolcemente ma aggrottando la fronte.

"Sono un'amica di Cody, lui è in casa?"-dissi con tono dolce sorridendo. Mi chiamai verso di lei per guardala nel viso.

"Sei la sua ragazza?"-mi chiese di nuovo.

Sbarrai gli occhi incredula per la domanda appena ricevuta e mi tirai dritta con la schiena.

"Io.. ehm.."-indugiai un po' su cosa dire ma la bambina si spostò di lato facendomi entrare.

"Cody è di sopra.. Seconda stanza a sinistra.. Bussa che sennò si arrabbia!"-mi disse premurosa e sorridendomi.

Ricambiai il sorriso e salì le scale.

Seconda porta a sinistra, ha detto, vero? Mi avvicinai alla porta e sentì il rumore di una TV all'interno.

Bussai due volte aspettando una risposta dall'altra parte.

"Sophia non rompermi le palle di nuovo."-disse Cody arrabbiato.

Abbassai la maniglia, aprendo leggermente la porta facendo capolino con la testa.

"Ehm non sono Sophia.. va bene lo stesso?"-dissi sorridendo.

Cody posò il suo sguardo su di me, si leggeva del chiaro stupore.

"Che.. che ci fai qui?"-un sorriso comparì nel suo viso.-"Avanti entra.."-cercò di tirarsi più su dal letto ma nel suo viso comparve una smorfia di dolore.

"Non muoverti tanto, con delle costole rotte meno ci si muove, meglio è.."-lo fissai.

Anche lui aveva uno zigomo bello viola è un occhio semi chiuso. Sembra che però lui sia quello ridotto peggio fra i due.

Mi avvicinai al suo letto e mi chinai baciandolo su una guancia.

"Vieni, siediti.."-disse tamburellando sul letto la mano.
Mi sedetti e presi la sua mano fra le mie.

Aveva anche le nocche rovinate.

"Mi dispiace tanto per quello che è successo ieri sera.."-dissi accarezzandogli la mano.

"Tranquilla.. non è la prima volta che succede tra me e Dylan, è la seconda volta che finiamo alle mani per una ragazza.. Sembra destino"-disse ridendo ma smise subito.

"Deve farti davvero tanto male.."-dissi guardandolo.

"Sopporto.."-dissi accennando un sorriso.

Lo guardai. Mi guardò. Ci fissano per degli interminabili secondi.
Allungò una mano verso il mio viso e l'accarezzó dolcemente. Si stava per tirare suo ma poggiai una mano sul suo letto facendolo state steso.

In quel mentre mi ricapitó davanti agli occhi la scena con Dylan, di lui ubriaco che cercava di alzarmi ma che lo spinsi contro il letto.

Comparve un sorriso nel mio volto ma che cacciai immediatamente via, insieme a quel ricordo.

Devo smetterla di pensare a Dylan, tra poco diventerà ufficialmente mio 'fratello', saremo fratellastri a tutti gli effetti.

"Qualcosa non va?"-mi chiese Cody preoccupato. Lo guardai, avevo abbassato lo sguardo senza volerlo.

"No, no solo che.."-i miei occhi andarono a finire sulle sue labbra e come se non avessi più il controllo di niente, poggiai le mie labbra delicatamente sulle sue.

La mia idea di farmi soltanto degli amici era andata a farsi fottere nel preciso momento in cui decisi di non pensare più a Dylan, volevo dimenticare quei baci, dimenticarmi di lui sotto un altro aspetto e cosa c'è di meglio del chiodo schiaccia chiodo?

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La nostra Alexis farà bene secondo voi ad adottare questo metodo? Fatemi sapere e stellinate ♥️

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora