Finalmente la cucina risplende e io posso cucinare in santa pace. Sia Dylan che Shelley sono andati a farsi la doccia e poco mi importa se la fanno insieme, stanno insieme, che c'è di male?
Preparai delle fettine impanate e mentre friggevano pensai anche ad apparecchiare. Apparecchiai per 4, perché sicuramente a cena rimarrà anche Shelley.
"Uuuh che buon profumino!"-disse una voce all'ingresso della cucina, mi voltai e vidi che Shelley. Tutta sistemata.
"Ti piace? Ho fatto delle fettine impanate.. Spero che ti piacciono!"-sorrisi speranzosa.
"Saranno buonissime!"-disse sorridendomi e avvicinandosi a me.-"Senti ma.. Anzi no, ti volevo chiedere scusa per il comportamento di Dylan."-disse abbassando il capo.
"Dovete smettere di scusarvi sempre al posto suo, lui ha una bocca e sa parlare, non mi sembra che non lo sappia fare.."-dissi frustata.
Ero stanca delle persone che si scusavano al posto suo, se lui è un cazzone, un cazzone rompicoglioni allora rimane tale.
"Vedrai che se lo conoscerai ti sembrerà simpatico!"-disse poggiando una mano sopra la mia spalla.
Annuì, non avevo più voglia di discutere per uno come Dylan, sopratutto con una ragazza dolcissima, almeno a primo impatto, come Shelley.
"Vado un attimo a prendere il cellulare che ho lasciato in camera per chiamare mia madre..Puoi controllare qui per favore?"-dissi indicandogli la padella con dentro le fettine e lei annuì.
Salì le scale a due a due per fare prima, arrivai davanti a camera mia ma prima di aprire si aprì un'altra porta, quella del bagno ed uscì Dylan con solo un asciugamano in vita.
Alzò lo sguardo non appena vide una figura davanti a se, ero come imbambolata. Poi realizzai di avere una faccia a pesce lesso nel guardarlo e mi sento morire dall'imbarazzo.
Entrai velocemente in camera mia e sentì intanto i passi di Dylan dirigersi in camera sua. Presi il cellulare e digitai il numero di mia madre. Dopo due squilli mi rispose e mi disse che non sarebbe tornata a cena perché Patrik la portava a cena fuori, la salutai augurandole buona serata. Sapevo che non ci sarebbe stata a cena ma volevo comunque sentire la sua voce.
Scesi di sotto e trovai Shelley che sistemava le fettine in tavola.
"Oh perfetto, grande Shelley!"-dissi con un sorriso in volto e lei ricambiò.
Arrivò anche Dylan in cucina e urlai il nome di mio fratello.
Una volta che c'eravamo tutti iniziammo a mangiare in silenzio.
Una volta finito sparecchiai con l'aiuto di Shelley che si offrì di aiutarmi a lavare i piatti. Stranamente Dylan non lo impedì e non si mise ad urlarmi contro.
Finito di lavare i piatti Shelley andò nel divano insieme a Dylan e mio fratello a guardare un programma televisivo.
Mi stirai e decisi di uscire un po'. Erano solamente le 9:15 p.m. e avevo bisogno di una bella passeggiata.
"Io esco a fare una camminata.."-dissi prendendo il giacchetto dall'attaccapanni.
"Brava e non tornare."-disse Dylan senza distogliere gli occhi dalla TV. Stavo per dirgliene quattro ma mio fratello mi precedette.
"La vuoi smettere di essere così stronzo con mia sorella? Lei non c'entra nulla con la separazione dei tuoi e nemmeno io e nemmeno nostra madre. Questa situazione non piace nemmeno a me, cosa pensi? Secondo te perché sto tutto il giorno in camera mia? Di certo io non mi metto ad offendere te e tuo padre quindi finiscila. Sei veramente stancante. Questa cosa nessuno di noi l'avrebbe mai voluta, ma è successo e bisogna conviverci. Quindi ora stai zitto e piantala e fammi vedere questo programma."-disse per poi guardare la TV.
Avrei tanto voluto andare da mio fratello e abbracciarlo e stringergli la mano. Ha solamente sedicianni ma ne dimostra trenta certe volte e l'adoro proprio per questo.
Dylan non ribattè anzi abbassò lo sguardo per poi rialzarlo e guardare la TV.
Uscì di casa e ripensai alle parole di mio fratello, devo fargli un monumento, se lo merita tutto.
Passeggiai per non so quanti km e arrivai davanti ad un parco con al centro una fontana. Mi avvicinai per guardare meglio e c'erano dei piccoli pesci rossi e altri più grandi gialli e neri. Avevano tutti dei bei colori.
Adocchiai una panchina e mi ci misi a sedere. Guardai in alto e c'era un cavolo di lampione che mi impediva di vedere le stelle ma me ne feci una ragione.
"Alexis?"-una voce maschile attirò la mia attenzione. Mi voltai e vidi che era quel ragazzo di sta mattina a scuola.
Cody.
"Sei tu Alexis, vero? Non è che ho fatto una grandissima figura di merda?"-chiese.
Mi misi a ridere.
"No, no sono io.. Tu sei Cody, giusto?"-dissi sorridendo e lui si avvicinò a me.
"Si, sono io.. Posso sedermi?"-chiese educatamente.
"Ma certo!"-risposi senza pensarci tanto.
"Posso farti anche una domanda?"
"Di pure!"-sorrisi.
"Fra te e Dylan c'è stato qualcosa? Insomma c'è qualcosa? Perché sta mattina mentre ti parlavo non ti toglieva gli occhi di dosso."-disse guardano un punto di fronte a se.
"Oh per carità.. No, no assolutamente! Anzi, siamo una specie di fratellastri.. Mi sono trasferita qui ieri e diciamo che lui non ama molto la mia compagnia."-dissi un po' dispiaciuta.
"A meno male.. Non vorrei farci di nuovo a botte per una ragazza."-disse ridendo.
No, aspetta. Cosa?
"Che cosa?"-chiesi stupita.
Praticamente iniziò a raccontarmi di una ragazza, una certa Cora, una bella ragazza da come l'ha descritta, alta, capelli lunghi e corvini, occhi verdi magnetici e di lei praticamente tutti ragazzi sia Dylan e Cody erano 'innamorati' di lei.
"Cioè Dylan era proprio preso da lei, mentre io ero preso più dal suo fisico.."-ammise.-"Fatto sta che io e Dylan prima eravamo migliori amici mentre adesso se ci parliamo ci offendiamo soltanto da quando lei ha scelto me invece di lui.."-disse infine.
"Come fa con me del resto."-Risi.-"Ma adesso lei dov'è?"-
"Quando l'ho mollata lei si è trasferita in Europa, precisamente in Francia, perché diceva che le faceva male vedermi con altre ragazze."-fece spallucce-"A me di lei non mi è mai importato un gran che, certo era una bella ragazza ma lo facevo solo per portarmela a letto.. Scusa se ti dico questo ma voglio essere sincero."-ammise alla fine.
"Apprezzo la sincerità, è una cosa che hanno pochi."
Cody era sincero e questo mi piaceva di lui, oltre ad essere un bel ragazzo aveva uno splendido carattere. Anche se ha fatto quel che ha fatto con quella ragazza ormai è successo.
"Io con Cora avevo messo in chiaro subito le cose, nel senso le avevo detto che non volevo niente di serio ma quando capì che lei si stava innamorando di me la mollai.. Ero ancora troppo giovane per avere una relazione importante, non mi sentivo pronto.. Mentre adesso sento di essere cambiato."-disse guardandomi.
"Questo mi fa piacere."-sorrisi ricambiando lo sguardo.
Restammo a guardaci per ben due minuti contati senza parlare.
"Adesso dimmi qualcosa di te.."-mi disse sistemandosi meglio sulla panchina.
Iniziai a raccontargli un po' di me e senza che me ne rendessi conto si fece mezzanotte ed era l'ora di tornare a casa che sennò nemmeno le cannonate mi avrebbero svegliato per andare a scuola.
Cody si offrì di accompagnarmi a casa in macchina e quando fui davanti lo salutai con un bacio sulla guancia e scesi. Prima di entrare lo risalutai con il cenno della mano.
Aprì la porta e quando l'aprì vidi Dylan davanti a me con le braccia conserte che mi fissava.
Che vuole ora? Ma una serata in tranquillità no? CHIEDO TANTO?
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My StepBrother. // Dylan O'Brien
Novela JuvenilUn ragazzo e una ragazza costretti a diventare una specie di fratelli. Litigano ogni santo giorno, ma con il passare del tempo l'affetto si crea, diventano amici.. o forse qualcosa di più. Alexis Grey e Dylan O'Brien. Cover by @onedxsweet I comport...