~40.

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Le lezioni volarono ma purtroppo io devo rimanere a scuola altre due ore.
Uscì dalla classe di biologia, come ultima ora avevo questa, e andai verso il mio armadietto poggiando dentro i libri.

Con Holland poi non ho avuto l'opportunità di parlarci, a ricreazione era come sparita dal nulla.

Mi devo ricordare di avvisare mia madre, spero solo che non si arrabbi.

Una volta poggiati il libro dentro, lo chiusi e mi appoggiai con la schiena, la scuola si stava svuotando velocemente, nessuno vorrebbe rimanere un altro minuto qui, e se per questo anche io ma non posso.

Tirai fuori il cellulare dalla cartella e lo accesi, e una volta acceso digitai il numero di mia madre che, fortunatamente, lo so a memoria.

Fece due squilli e poi la voce di mia madre risuonò.

'Ale? Che succede? Stai bene?'-mi chiese e dal suono della sua voce capii che era preoccupata.

'Si, mamma tranquilla.. Sono a scuola e..'-presi un respiro.-'e purtroppo devo rimanerci per altre due ore perché sono in punizione.'

Strizzai gli occhi preparandomi per una sfuriata da parte sua.

'Alexis Isabel Grey! Che hai combinato?'-disse furiosa.

Ecco lo sapevo, la conosco troppo bene.

'Nulla di grave mamma, ho solo fatto tre minuti di ritardo a lezione e c'è questa professoressa che è molto rigida e odia i ritardatari..'-mi affrettai a rispondere.

Mi madre non disse niente, sentivo solo il suo respiro pesante al cellulare, segno che è furibonda e lo fa per calmarsi.

'Va bene, però sappi che quando tornerai a casa dobbiamo parlare!'-mi disse per poi riattaccare.

Non mi ha dato nemmeno il tempo di rispondere e per sta sera la vedo buia di uscire.

Devo avvisare anche Dylan.

Andai sui messaggi, per poi aprirne uno e scrivergli. Non volevo chiamarlo, non volevo subirmi un'altra ramanzina.

Iniziai a scrivere.

"Ehi, sai che non si usa il cellulare a scuola?"-disse una voce per poi ridere.

Alzai lo sguardo dal cellulare e guardai verso la voce, ed era Dylan che veniva verso di me.

Sorrisi per poi bloccare il cellulare e metterlo in tasca.

"Che fai ancora qui? Noi siamo tutti fuori che ti aspettiamo ed eravamo preoccupati, così sono venuto a cercarti.."-disse poggiandosi all'armadietto vicino al mio con un braccio e fissarmi.

"Devo rimanere a scuola, sono in punizione.."-dissi abbassando lo sguardo.

La scuola era ormai deserta, non c'era più nessuno nel corridoio se non io e Dylan.

"Come mai?"-disse ridacchiando.

Gli lanciai un occhiataccia e lui smise immediatamente di ridere.

"Ho ritardato di tre minuti la lezione e sai come è la Jefferson!"-dissi incrociando le braccia.

"Lei odia i ritardatari.."-disse annuendo.

"Esatto."-precisai freddamente.

"Ehi dai, piccola, non starci male, succede a tutti."-si avvicinò a me poggiando una sua mano sulla mia spalla.

Poi si avvicinò a me lasciando un bacio al lato delle labbra.

Sbarrai gli occhi guardandomi attorno, per vedere se qualcuno ci avesse visto.

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora