~3.

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'BASTA, BASTA, BASTAAAA!'- imprecai mentalmente.

È da più di un ora che c'è questa romba nella camera affianco e non posso nemmeno riposarmi.. Patrik mi ha portato in camera tutta la mia roba e lo ringraziai e si scusò nuovamente per il comportamento di suo figlio.

"Ora vado là e gliene dico quattro!"- mi avventai sul pavimento scendendo dal letto, incazzata come non mai. Avevo bisogno di rilassarmi, il viaggio è stato stancante, otto ore in macchina con una sosta soltanto per andare al bagno e riempirsi lo stomaco con qualche panino al volo, non lo augurerei a nessuno.

Uscì dalla camera senza chiudere la porta e bussai alla camera del ragazzo.
Bussai una volta e niente, bussai una seconda volta e niente, una terza è ancora niente, anzi come risposta sentì solo il rumore della musica sempre più altro.

Mi misi le mani fra i capelli in piena frustrazione. Non ne potevo veramente più.

Bussai di nuovo, questa volta mano aperta più forte che potevo.

"Abbassa questa cazzo di musica!"-urlai per farmi sentire.

Ad un tratto la porta si aprì e la musica si faceva sempre più forte. Il ragazzo mi scrutò dalla testa ai piedi.

"No."-disse solamente e richiuse la porta.

Rimasi scioccata dal suo comportamento. Era veramente un arrogante.

Bussai di nuovo con più forza che potevo e la porta si riaprì rilevando di nuovo il ragazzo.

"Ho detto abbassa quella cazzo di musica, vorrei riposare io se non ti dispiace!"-dissi esasperata.

Il ragazzo davanti a me rise.

"Se ti da noia, torna da dove sei venuta!"- stava per richiudere la porta ma con l'agilità di un felino, misi un piede in mezzo inpedendogli di chiuderla.

Lui mi guardò uccidendomi con lo sguardo, ma non feci intimidire. So essere davvero testarda se mi ci metto.

"Abbassa quella cazzo di musica, non lo ripeterò una terza volta, sennò.."

"Sennò cosa?"-mi bloccò.

Non sapevo cosa rispondergli.

"Lo vai dire a mammina? 'Mammina, Dylan non mi fa dormire, è cattivo!'"-disse prendendosi gioco di me facendo la voce da bambina.

Assottigliai lo sguardo, mandandogli mentalmente mille accidenti.

"Non sei divertente!"-dissi.

"Che strano, tutti mi trovano divertente, tu sei l'unica che la pensa così."-disse sorridendo.

Aveva una faccia da schiaffi, e io avrei tanto voluto tirargliene uno e toglierli quel sorrisetto dal viso.

Non so con quale coraggio, ma entrai in camera sua velocemente, andai verso la radio e staccai la spina.

"Che cazzo stai facendo? Esci subito di qui!"-sbottò.

"Ecco sentì questo cosa? Si chiama silenzio, e io vorrei sentirlo per il resto della giornata."

"Tu non sei nessuno, non puoi dirmi quello che devo fare oppure no, esci subito da camera mia, sennò.."

"Sennò?.."-questa volta lo bloccai io.-"sennò vai da papà e dici "Papà Alexis non mi lascia ascoltare la mia musica.. gne, gne"- dissi ripagandolo con la stessa moneta.

Ad un tratto mi sentì afferrare per le braccia e sbattuta con l'armadio, chiusi gli occhi per il dolore che provai in quel momento, fu tutto talmente così veloce ed improvviso che non ebbi tempo per prepararmi.

"Stai giocando con il fuoco, ragazzina! Stai molto attenta a quello che fai e a quello che dici! Io non vi volevo qui in casa mia ma voi siete qui ugualmente, e fidati che se io voglio una cosa, la ottengo sempre, quindi non sfidarmi!"-mi ringhiò contro.

I suoi occhi in quel momento trasmettevano tanto odio, rabbia.. mi facevano paura.

"Esci da camera mia, immediatamente e non ti azzardare più ad entrare. Hai capito?"-mi urlò contro.

Annuì semplicemente, non riuscivo a parlare, ero terrorizzata. Lasciò la mia presa e uscì dalla sua camera con la coda fra le gambe e mi chiusi in camera mia.
Scivolai contro la porta e mi poggiai una mano al petto. Batteva all'impazzata e respiravo affannosamente.

Ho paura. Ho paura di lui.

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Ecco qui il terzo capitolo della storia, spero vi piaccia e mi farebbe piacere se lasciaste un commento per sapere se vi piace o meno e se avete consigli, accetto critiche e accetto anche consigli :)
tranquille, non vi mangerò sono solo una ragazza proprio come voi :)

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora