~37.

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Mi svegliai da sola. Guardai verso l'orologio e segna le 6:57 a.m., fra tre minuti sarebbe suonata la sveglia ma va bene lo stesso.

Mi alzai dal letto e andai verso il bagno facendo la mia solita routine.

Tornai in camera a cambiarmi, misi un paio di jeans chiari, con una felpa con il cappuccio bianca.
Tornai verso il bagno e mi sistemai i capelli, facendomi una treccia da una parte.

Misi un filo di matita sopra agli occhi e mi passai un po' di correttore.

Andai di sotto e notai che mi madre era già lì che smanettava.

"Buongiorno.."-dissi con la bocca un po' impastata dal sonno.

Mia madre si girò sorpresa di vedermi senza che lei mi chiamasse.

"Va tutto bene?"-mi chiese con tono preoccupato.

"Sì perché?"-alzai un sopracciglio.

"No perché ieri sera mi sembra che sei rientrata un po' tardi e questa mattina sei la prima che si è alzata.. Sicura di stare bene?"

Feci una piccola risata annuendo con la testa.

Presi una mela che era sopra alla tavola e l'addentai.

Mi appoggiai al tavolo fissando mia madre, anche se stiamo in questa casa da poco più di due settimane si muove con grazia e rapidità come se abitasse qui da un secolo.

"Giorno!"-disse mio fratello entrando in cucina e anche lui rimase sorpreso nel vedermi qui così presto.

Si sedette al tavolo e mia madre gli diede subito un toast il quale finì in un secondo.

Ad un tratto sentimmo la porta di casa sbattere e in cucina entrò Patrik scuotendo la testa.

"Che succede tesoro?"-gli chiese dolcemente mia madre. Forse un po' troppo dolcemente perché sentì il mio diabete crescere.

"Dylan.. Non mi ha nemmeno salutato, è uscito senza dire niente.. Quel ragazzo per me è una donna mancata, si comporta come se avesse il ciclo certe volte!"-disse Patrik.

Fui costretta a trattenere una risata, mi portai la mela davanti alla bocca facendo dei respiri profondi.

Poi mi misi a pensare che forse Dylan ce l'ha con me e non vuole vedermi.
Devo assolutamente parlarci.

Corsi in camera mia a prendere lo zaino e mi precipitai fuori di casa salutando mia madre e Patrik prima di uscire.

Mi guardai un po' intorno e in lontananza vidi la figura di Dylan che camminava a passo veloce.

Inizia a correre per raggiungerlo, non volevo che sapesse che stavo correndo verso di lui così non lo chiamai.

Quando gli fui a un metro di distanza lo chiamai. Lui si bloccò e lo feci anche io.

Si girò verso di me distruggendomi con lo sguardo. Mi pietrificò.

Poi si voltò e riprese a camminare, allungai il passo mettendomi al suo fianco.

"Dylan.."-dissi con il fiato corto ma non ricevetti alcuna risposta.

"Dylan."-dissi questa volta con tono deciso afferrandolo per la maglia.

Come risposta prese il mio polso con la sua mano e me lo tolse.

"Non toccarmi."-disse digrignando i denti.

"Mi dici che cazzo ti prende?"-dissi afferrandolo di nuovo.

"E me lo chiedi pure?"-disse per poi sbuffare.

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora