~14.

3.9K 161 47
                                    

Mi sentivo in mezzo a due fuochi.
Cody da una parte e Dylan dall'altra.

"Cody."-disse Dylan freddamente.

"Dylan."-rispose Cody con tono altrettanto freddo.

"E meglio se entri in casa Alexis."-disse Dylan senza distogliere lo sguardo da Cody.

"Lei può fare quello che vuole. Non deve stare a tuoi ordini."-disse Cody nervoso.

Si stava arrabbiando e la situazione non va affatto bene. Sono le 11 p.m. e se si mettono a litigare di sicuro sveglieranno tutto il vicinato.

"Stai zitto tu."-disse Dylan quasi ringhiando.

"Io non sto zitto proprio per niente. Ti sembra di comportarti bene nei suoi confronti? Cioè guarda che le hai fatto.."

Abbassai lo sguardo per l'ennesima volta quella sera. Sentì gli occhi di Dylan puntati su di me ma non avevo alcuna intenzione di ricambiare lo sguardo.

"Avanti Alexis, fagli vedere cosa ti ha fatto.."-disse Cody incitandomi. Lo guardai e lui era veramente ostinato di far sapere a Dylan quello che mi aveva fatto. Mentre Dylan non riusciva proprio a capire cosa intendesse.

Con un gesto veloce ma allo stesso tempo delicato, per non farmi male, Cody afferrò la mia mano con il polso fasciato e la portò davanti agli occhi di Dylan.

Dylan spalancò occhi e bocca. Rimase quasi impaurito e sconcertato dal mio polso fasciato.

"Se tu provi a toccarla un'altra volta, ti giuro che non la passerai liscia, te la farò pagare.. Dico sul serio O'Brien."-disse minacciando Dylan.

Dylan non disse nulla, era sconvolto.

Cody mi salutò baciandomi la fronte e io e entrai in casa di corsa, sentivo i passi di Dylan dietro di me, aprì la porta di camera mia velocemente ma non feci in tempo a richiuderla che Dylan si parò davanti.

"Ti prego, non farmi del male.."-dissi in preda al panico, avevo paura che Dylan si fosse arrabbiato perché avevo detto tutto a Cody.

Sentì i miei occhi pizzicare e delle lacrime iniziarono a scendere incontrollate lungo le mie guance. Indietreggiai fino ad essere appoggiata al muro e Dylan si bloccò.

"Mi.. mi dispiace, non volevo.."-disse abbassando lo sguardo per poi rialzarlo e fissarmi.-"A..Alexis stai piangendo?"

Non risposi con le parole ma bensì con un singhiozzo.

"Dio.. mi dispiace tanto, non volevo, veramente non volevo farti del male.. io.."-si avvicinò a me.

"Fermo dove sei, non ti avvicinare, non toccarmi, non parlarmi.."-dissi con la voce che mi tremava dalla paura e dal pianto.

Dylan alzò le braccia.

"Scusami veramente.. non era mia intenzione.. Volevo solo avvisarti di non farti male con lui, che lui è solitamente uno stronzo che gioca con un sentimenti delle persone e.."

"Qui l'unico stronzo sei tu e l'unico che mi ha fatto male sei sempre tu.."-lo bloccai.

Abbassò lo sguardo.

"Scusami ancora.."-disse per poi uscire dalla mia camera.

Richiuse la porta e mi sedetti sul letto ancora scossa per quello che era successo.

Troppe cose in un solo giorno e io non ce la posso fare.

Mi spogliai e mi misi il pigiama stando attenta a non fare movimenti bruschi per il polso, ma fu quasi impossibile.

Mi misi a letto e presi immediatamente sonno. Avevo proprio bisogno di dormire dopo una giornata frustante come questa.



"ALEXIS SVEGLIATI CHE SENNÒ FACCIAMO TARDI A SCUOLA."-urlò Christian davanti alla mia porta.

"Cazzo!"-imprecai alzandomi veloce te dal letto.

Erano le 7:45 a.m. e ieri sera, fra una cosa e l'altra, non avevo messo la sveglia.

Presi le prime cose che mi capitarono fra le mani aprendo l'armadio.
Una felpa nera e i jeans altrettanti neri.

Total black, proprio come il mio umore sta mattina.

Uscì velocemente dalla camera e mi fiondai in cucina, andai verso il frigo e bevvi giusto un po' di succo.

Presi lo zaino e uscì da casa, e andai di corsa verso la macchina.
Mio fratello era già in macchina e pure mia madre.

Mio fratello era seduto davanti, quel posto spetta a me ma non me la presi con lui, non avevo voglia di litigare di prima mattina.

"Alla buon ora!"-disse una voce affianco a me.

Mi voltai e vidi Dylan seduto affianco a me.

Che cosa ci faceva qui? In macchina con noi?

Mi madre mise in moto è partì subito a razzo.

"Che cosa ci fai qui?"-dissi guardandolo male.

"Non mi sono alzato in tempo sta mattina e vedo che nemmeno tu."-ricambiò lo sguardo.

Sbuffai e mi misi più comoda nel sedile.

"Come va il polso?.."-disse a bassa voce senza farsi sentire da mia madre e mio fratello.

Abbassai lo sguardo sulla mano e si vedeva la fasciatura e, volontariamente, tirai giù la manica per non farla vedere.

"Bene."-dissi freddamente.

"Mi dispiace così tanto.."-disse scusandosi di nuovo.

"Smettila di scusarti, sono stanca delle tute scuse.."-dissi guardando fuori dal finestrino.

Arrivammo davanti a scuola e salutai mia madre. Scesi in fretta e in furia dalla macchina.

"Alexis aspetta!"-disse Dylan correndomi incontro.

Mi fermai e voltandomi lo guardai male.
Mi raggiunse con il fiatone.

"Hai così fretta di andare a scuola?"-disse ridendo mio fratello una volta che ci raggiunse.

"No, è che non ho voglia di stare con lui."-dissi indicando Dylan e voltandomi entrai a scuola, lasciandoli li.

---
So di non essere un Dio nello scrivere ma mi potreste far veramente sapere se ne vale la pena che la continui o no?.. grazie e scusate per lo sfogo, se lo si può definire tale..

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora