~15.

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Presi il libro di matematica, come prima ora avrei avuto questa. Di male in peggio direi.

Io ancora non capisco perché la matematica si sia dovuta confondere con l'alfabeto. La trovò una cosa inutile. Serve solo a complicarci di più la vita, le cose fondamentali da sapere in matematica, per me, sono le addizioni, le sottrazioni, le moltiplicazioni e le divisoni, non vedo la necessità di sapere tutte quelle formule del cavolo. A cosa servono nella vita? La matematica è utile per sapere le mance, a me interessa solo questo.

Controvoglia iniziai a cercare l'aula di matematica e con grande stupore la trovai subito.

Entrai e andai a sedermi nell'ultimo banco vicino alla finestra, questa lezione meno la sento e meglio è.

"Ehi Aleee!"-disse Holland precipitando in classe e sedendosi nel banco a fianco al mio.

"Ehi.."-accennai un sorriso.

"Come mai sei entrata così di corsa a scuola? Non mi hai nemmeno salutata.."-disse mettendo il broncio.

"Scusami, è che non ti avevo vista.."-dissi scusandomi.

"Tutto bene?"-mi chiese preoccupata.

"Tutto bene."-accendi un sorriso.

"Che hai fatto al polso?"-disse indicandomelo. La manica della maglia di era leggermente alzata. La tirai nuovamente giù e misi le mani sotto il banco.

"Mi sono fatta male ieri.."-dissi abbassando lo sguardo per poi guardare Holland.

Mi stava, praticamente, facendo l'analisi. Mi scrutava attentamente. Avevo paura che capisse qualcosa.

"Okay.."-disse infine e tirai un sospiro di sollievo.

Sperai con tutto il cuore che non mi chiedesse come abbia fatto e le mie preghiere sono state ascoltate, una volta tanto.

Entrò il professore, era un tipo un po' paffutello, con una barba lunga e bianca proprio come i capelli. Gli mancava solamente un vestito rosso e sembrava babbo natale.

La lezione iniziò e controvoglia cercai di ascoltare e di capirci qualcosa. Ma fallì miseramente.

Tutte quelle formule mi mandando in tilt il cervello.

Finita la lezione presi il mio zaino e aspettai Holland per educazione. Uscimmo dalla classe insieme dirigendosi verso il suo armadietto.

"Allora.."-indugiò so cosa dire, e in quel momento tremai. Avevo paura che tirasse fuori di nuovo la storia del mio polso fasciato.

"Hai capito qualcosa della lezione? Ad un certo punto ho visto la tua faccia piena di confusione.."-disse ridendo e gesticolando.

"A dire la verità non ci ho capito niente.."-dissi ridendo a mia volta.

"Se vuoi ti posso dare una mano, a me la matematica affascina molto.. Tutte quelle formule, tutti quei numeri.. È bella!"-disse sorridendo. Arrivate al suo armadietto poggiò tutti i libri all'interno.

"Beata te, a me mandono solo in confusione.. ah comunque si, accetto volentieri il tuoi aiuto.. Magari, forse, riuscirò a capirci qualcosa.."-dissi infine.

"Certo tranquilla, nessun problema.. andiamo verso il tuo armadietto?"-mi chiese e io annuì.

Lungo il tragitto venimmo fermati da un Tyler alquanto agitato.

"Tyler che succede?"-chiese Holland preoccupata.

"Dylan.."-disse cercando di prendere fiato.

"Che ha combinato adesso?"-mi intromisi.

"Durante la lezione si è alzato ed è uscito e non è più rientrato.. Non so dove possa essere.. Al cellulare non risponde, è proprio sparito.."-disse terrorizzato.

Non mi stupì affatto. Niente di Dylan mi stupisce, è una testa di cazzo e testa di cazzo rimane.

"Fa provare a me a chiamarlo.."-Holland tirò fuori il cellulare e lo chiamò.

Dopo due minuti Holland staccò.

"Suona ma non risponde.. È strano!"-disse Holland grattandosi la testa.

"Ho paura che faccia qualche cavolata.."-disse Tyler nervoso.

"Ma andiamo, si sarà stancato di stare a scuola e sarà uscito.."-dissi io facendo spallucce.

"No è che era dispiaciuto per quello he ti ha fatto.. E si sentiva così in colpa e quando sta così lui fa sempre cavolata.. Il senso di colpa a lui lo divora."-mi disse Tyler.

No, aspetta.. Cosa?

"Ma perché che ti ha fatto?"-mi chiese Holland alzando un sopracciglio.

Mi tirai in giù la manica della maglia involontariamente.

"Aspetta.. non è stata una botta quella al polso, vero?"-mi chiese di nuovo.

"Non le hai detto niente?"-mi chiese questa volta Tyler.

Abbassi lo sguardo.

"Ragazze qui bisogna andare a cercarlo.. Ho veramente paura.. e se fa come quando è andata via Cora?"

Vidi Holland irrigidirsi e diventare pallida.

"Non penso che sia così idiota da farlo di nuovo.."

"Perché? Che ha fatto?"-mi intromisi di nuovo.

Tyler e Holland abbassarono lo sguardo.

"ha cercato di farla finita.."-disse Tyler facendo fatica a parlare.

MA STIAMO SCHERZANDO?

"State scherzando vero?"-accennai un sorriso ironico e incredulo passando lo sguardo da Holland e Tyler e viceversa.

Loro scuoterono la testa. Okay, stavo iniziando ad avere paura.

Davvero Dylan, quel Dylan che mi offende ogni santo giorno, quel Dylan arrogante e violento nei miei confronti, è cosi fragile?
Non posso crederci e non voglio farlo.

"Non posso crederci.. Cioè, aspettate, lui ha cercato di uccidersi per una ragazza?"-chiesi terrorizzata.

"Cora per Dylan era tutto, era come l'aria che respirava.. Lui era fottutamente innamorato di lei, senza di lei non voleva e non poteva vivere e quando se ne è andata lui è andato ad ubriacarsi, poi a casa di Cody a riempirlo di pugni e poi è andato verso il ponte del fiume.. Se io e Holland non fossimo arrivati in tempo.. lui.."-gli morirono le parole in bocca.

"Okay andiamo a cercarlo e anche subito!"-dissi voltandomi e correndo verso l'uscita seguita da Tyler e Holland.

Della scuola adesso non me ne può importare niente. Ho in mente solo Dylan e spero che non faccia veramente una cazzata del genere.

Non può farlo, glielo impediró.

È strano come un secondo fa di Dylan non me ne poteva fregare niente.
Mentre adesso stiamo girando tutta la città per cercarlo.

Certe volte la vita è veramente strana.

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Ecco qui un altro capitolo, se ci sono errori scusatemi ma non l'ho riletto.. Fatemi sapere cosa ne pensate :)
Un bacio a todosssss

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora