~26.

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Dylan si sedette sul mio letto ancora sfatto.

"Alexis.. io.."-disse portandosi le mani sui pantaloni sfregandole contro di essi.

Era.. nervoso?

"Che succede?"-dissi preoccupata tenendo in mano dei libri che avrei appoggiato sopra a delle mensole.

Dylan si alzò di scatto venendomi contro, prese il mio viso fra le mani e restò a fissarmi.

Poi appoggiò di nuovo le sue labbra sulle mie.

Lasciai cadere i libri dalle mani, ero come paralizzata. Non riuscivo a muovermi di un millimetro, i miei occhi erano aperti al massimo mentre quelli di Dylan chiusi.

Iniziai a sentire le mie gambe tremare. Poggiai le mani lungo i fianchi di Dylan tenendo stretta la sua maglia per cercare di reggermi.

Dylan si staccò da me, di nuovo come quella sera con gli occhi ancora chiusi.

Rimasi imbambolata a fissarlo.
Riaprì gli occhi e mi guardò per poi abbassare lo sguardo.

"Dimentica anche questo.."-disse uscendo da camera mia.

Andai verso il letto e mi misi a sedere.
Mi portai una mano davanti alla bocca sfiorando le labbra con le dita.

Di nuovo quelle emozioni, quel tremolio alle gambe, il cuore che non batteva per un secondo e poi sembrava come impazzito. Non respiravo regolare.

Perché l'ha rifatto?
Perché mi dice di dimenticarlo?
Perché mi sta mandando fuori di testa?
Perché adesso?

Smisi di sfiorarmi le labbra e mi buttai con la faccia verso il cuscino.

Non ci sto capendo più niente.
Dylan è qualcosa di ancora così misterioso per me, non riuscirò mai a capirlo fino in fondo. È un enigma.

"Alexis.."-la voce di mio fratello mi riportó alla realtà, mi voltai a guardarlo sorridendo appena.-"Tutto bene?"-mi chiese aggrottando la fronte.

"Alla grande.."-feci un sorriso a dir poco falso.

"Mamma ti vuole di sotto.. deve dirci una cosa importante.."-disse per poi andarsene.

Presi un gran respiro e scesi di sotto.

I miei occhi andarono a finire sul divano, dove c'era seduto mio fratello e Dylan.

Mi fissò e mi fermai per le scale. Mi sentivo così in imbarazzo.

"Alexis, vieni e vai a sederti.."-disse mia madre indicandomi il divano.

Feci come mi disse, sedendomi far Dylan e Christian, più vicino possibile a mio fratello.
Lei e Patrik erano difronte e noi con degli enormi sorriso stampati volto.

Li guardai confusa, non capivo il motivo di tutta questa felicità nei loro occhi.

"Ragazzi.."-parlò mia madre per poi prendere un grande respiro.-"Io e Patrik vi dobbiamo dire una cosa davvero importante che cambierà le vostre vite e anche le nostre."

Patrik circondò mia madre con un braccio attorno alle spalle e lei lungo i suoi fianchi.

Si guardarono e si sorrisero. Erano così innamorati.

Mi voltai verso mio fratello che sembrò aver capito di cosa stessero per parlare. Aveva lo sguardo perso, fissava un punto non ben preciso della stanza.

Mi voltai verso Dylan e il mio cuore iniziò a tramare.

Il suo zigomo stava diventando viola ed era sempre più evidente. Ancora non mi sembra vero che mia madre non abbia detto niente.

Nonostante il livido era fottutamente perfetto.
La sua pelle chiara e quei nei che contornavano il viso lo rendevano un'opera d'arte. Misterioso e dolce allo stesso tempo.
Il suo naso all'insù lo faceva sembrare un bambino ma cresciuto a causa di un leggerà presenza di barba.
Però il suo sguardo era corrugato è arrabbiato. Forse anche lui sembrava capire cosa stesse per succedere.

Tutti tranne io, ovviamente.

Tornai a fissare mia madre e Patrik che ci guardavano sorridenti.

Se non la smettono di sorridere giuro che sclero, troppa felicità.

"Che dovete dirci."-sputò Dylan arrogante.

Lo guardai sconcertata. Perché reagiva così?

"Io e vostra madre.."disse Patrik, indicandoci a me e mio fratello per poi posare lo sguardo su mia madre."-Abbiamo deciso di..."-rimase zitto.

Ora iniziò a capire.
Non posso crederci sta succedendo tutto così in fretta. Non può essere.

"Sposarci."-dissero insieme per poi scambiarsi un tenero bacio.

La mia bocca si spalancò. Ero sorpresa. Me lo sarei aspettata, prima o poi, una cosa del genere, ma non così presto..
Non ora che poi sto iniziando a provare qualcosa per Dylan.

Oh mio Dio, l'ho detto veramente?

"Congratulazioni."-dissero Christian e Dylan senza alcuna emozione, si alzarono dal divano, Christian salí le scale mentre Dylan andò in cucina.

Sono così simili sotto certi aspetti e uno di quelli è proprio che c'è l'hanno con i propri genitori per aver divorziato.

Mi alzai dal divano e con un sorriso mi avvicinai a loro. Non era un vero e proprio sorriso, ma non volevo che sapessero che c'ero rimasta male.

Abbracciai mia madre poi Patrik.

"Sono felice per voi.. Congratulazioni"-dissi sforzando un sorriso, di nuovo.

"Grazie figlia mia.."-mi abbracciò mia madre, stringendomi a lei.

"Sono felice per te.."-le sussurrai.

Ero felice per lei ma non per me.

"Ora tu e Dylan diventerete a tutti gli effetti dei fratelli, non sei contenta?"-disse Patrik sorridente.

Sono sempre stata un asso per gli amori impossibili, li ho sempre trovati tutti io quegli amori che ti logorando dentro immaginando un futuro che non si avvererà mai, ma questo, questo lo batte tutti.

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Ecco qua un altro capitolo, so che è abbastanza corto ma ditemi cosa ne pensate.
L'ho scritto all'una di notte questo hahahah non so perché ma mi viene l'ispirazione soltanto la notte.

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora