"Ale avanti, esci dalla camera! Stai diventando un eremita!"-urlò mio fratello al di là della porta.
"Chri non rompere!"-la mia solita risposta da tre giorni a questa parte.
Siamo già a sabato, e sono tre giorni che evito di stare da sola con Dylan.
Per pranzare e cenare scendo di sotto ma una volta finito mi fiondo in camera con la scusa di studiare per degli esami, cosa vera in parte ma bugia dall'altra.
A scuola la stessa cosa, sto più che mai con le ragazze ma quando lui si avvicina, io con una scusa me ne vado.
In questi giorni poi ho legato molto più con Liam, è un ragazzo d'oro e mi dà sempre dei buoni consigli che puntualmente non ascolto.
Con Dylan le cose vanno sempre peggio, a tavola sento il suo sguardo su di me ma lo evito di continuo, so che lui cerca in tutti i modi di parlare ma io non voglio.
Con Cody? Mi capita di vederlo ogni tanto a ricreazione insieme a dei suoi amici ma nulla di più.
Lui fa la stessa cosa che io sto facendo con Dylan, ignorarmi.
E credo di meritarmelo.Mi voltai verso l'orologio, posto sopra al comodino. Segnava le 8:38 p.m., ed è da più di un ora che Holland è Crystal continuando a mandarmi messaggi per andare con loro alla festa, ho smesso di rispondergli.
Mi buttai sul letto, e mi rannicchiai su me stessa guardando il cellulare.
Sentì, poi, la porta della camera di Dylan aprirsi e richiudersi e i suoi passi scendere lungo le scale.
Mi avvicinai alla porta, appoggiando un orecchio per ascoltare. La cosa bella di questa casa, certe volte, è che ci sono le pareti sottili e riesci ad ascoltare qualunque cosa.
Sentì praticamente Dylan parlare con suo padre del fatto che sarebbe andato ad una festa, la festa di Shelley.
E per fortuna che non voleva andarci.
Ma vaffanculo.
Tornai sul mio letto, sprofondando la testa nel cuscino e.. urlare.
Tirai fuori, in quell urlo, tutta la frustrazione, la rabbia, la tensione che provai in questi giorni.
Poi mi rigirai su me stessa, guardando il lampadario nel soffitto.
Perché non posso essere felice per una volta?
Perché tutto deve rivoltarsi contro di me?
Perché non ne combino mai una giusta?Sbuffai portando un braccio sopra balla fronte. Chiusi gli occhi cercando di rilassarmi, cercando di non pensare assolutamente a nulla. Impossibile.
Mi tirai su, mi stavo annoiando così decisi di rimettere in ordine la stanza, anche se l'avevo fatto questa mattina, ma lo feci di nuovo. Dovevo distrarmi e non pensare.
Una volta finito mi appoggiai alla scrivania osservando camera mia. Sbuffai, mi sto annoiando a morte.
Andai, poi, verso il comodino afferrando il cellulare. Un'idea balenó nella mia testa.
Una pessima idea ma la farò comunque.
Iniziai ad cercare nella rubrica il numero di Liam per poi chiamarlo."Ti prego rispondi.. rispondi.."-dissi iniziando a camminare in qua e in là per la stanza.
'Pronto?'
'LIAM!'-esclamai sorridente al telefono.
'Ehi Ale, che succede? Stai bene? C'entra Dylan?'-disse tutto ad un fiato, preoccupato.
Sorrisi, lui ci tiene a me e questa cosa mi piace.
'No, no tranquillo.. Ti chiamavo per sapere quello che facevi..'
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My StepBrother. // Dylan O'Brien
Teen FictionUn ragazzo e una ragazza costretti a diventare una specie di fratelli. Litigano ogni santo giorno, ma con il passare del tempo l'affetto si crea, diventano amici.. o forse qualcosa di più. Alexis Grey e Dylan O'Brien. Cover by @onedxsweet I comport...