Ciao a tutti, chiedo scusa per i vari errori, al momento sono impegnata ad aggiornare ma non appena avrò del tempo passerò alla revisione dei primi capitoli. Spero che la storia sia di vostro gradimento :)
Sbuffai un'altra volta prima di annuire ed arrendermi ad accettare un altro degli ordini di mia zia Lorall. - Morgana Steaples, un giorno di questi mi farai perdere il senno della ragione! Il giardino sta morendo e a te nemmeno sembra interessare, come farò io a pagarti la retta del college se l'unica nostra risorsa economica ci sta abbandonano?- Pronunciò tutto senza fermarsi un secondo e la sua faccia si colorò di un rosso tendente al violaceo. Vivo con mia zia da quando ho memoria, la nostra casa è piccola e alquanto decadente. Mia zia si procura da vivere vendendo fiori, pochi tra quelli rimasti in tutta Talia. Ora non vorrei essere fraintesa, tengo con tutto il cuore alla sua, nostra, attività e ad i bellissimi fiori che ogni giorno riempiono le camere della nostra piccola casa di un delizioso e dolce profumo, ma proprio non posso aiutare ne lei, ne i nostri tanto amati fiori. Mia zia è una strega bianca, una delle poche rimaste, il suo cuore è puro e pieno di amore, tanto che è una delle poche donne di Talia in grado di tener in vita fiori e piante al contrario mio che seppure sin da piccola son stata istruita da lei stessa nell'arte della magia bianca, tutto quello che riuscivo a realizzare era frutto di magia nera, di emozioni negative seppellite in me da ancor prima che io riuscissi a parlare o camminare. Per questo io proprio non capivo ne accettavo la sua ostinazione nel chiedermi di aiutarmi con il giardino, io che a mala pena riuscivo a tener in vita la più piccola delle piantine. Indossai il vestitino grigio che tanto mi piaceva e mi affrettai a legare i miei lunghi capelli castani in una treccia laterale, comode converse ad i piedi e di corsa ad aiutare Lorall. -Coraggio, sai cosa fare. Tela di ragno, ali di libellula e radici di quercia. - Mi misi all'opera, per prima cosa andava messa a riscaldare un po' di acqua piovana nel grande calderone che si trovava in un angolo del giardino, affiancato da un mobiletto di legno pieno di ingredienti e boccette vuote, una volta che l'acqua sfiorò il bollore aggiunsi la tela di ragno, ali di libellula tagliuzzate ed infine tre piccole radici di quercia. L'odore è forte ma non sgradevole e quando l'acqua si tinge di blu, spengo il fuoco. - Raffreddati- sussurro concentrando i miei pensieri sulla pozione che ho dinanzi agli occhi che subito smette di emanare calore. Sorrido soddisfatta ed una volta versata la pozione in diverse boccette, procedo nel versare ognuna di esse nei diversi vasi che compongono il giardino. -Non devi pensare che la magia nera serva solo a scopi malvagi, lo dicono solo i fanatici di entrambe le correnti, è solo lo stato d'animo della strega che cambia, tu richiami la magia attraverso la tristezza, ma se il tuo cuore vuole che qualcosa viva, allora vivrà. Tu sei molto particolare nipote mia, la tua magia non sembra essere ne bianca che nera, direi quasi..- -Grigia- aggiunsi io, rivolgendole uno sguardo dolce. Non so quante volte le ho sentito fare questo discorso che all'inizio per me non aveva alcun senso, ma che con il passar del tempo avevo reputato sempre più vero e vicino a me, fino a credere davvero di essere la prima strega di magia grigia. Sorrisi al pensiero, consapevole dell'assurdità dei nostri discorsi, ma felice di aver qualcuno sempre pronto a sostenermi. I fiori sembravano essersi ripresi e Lorall emanò un sospiro di sollievo, poggiando la sua mano sulla mia spalla. - Visto, cosa ti dicevo?- I suoi occhi celesti sono pieni di orgoglio e i suoi capelli ramati legati in una coda alta sembrano illuminarsi di luce propria sotto il sole cocente di luglio. - Somigli sempre più a tua madre. Guarda qui che bel davanzale- affermò per poi lasciarsi andare in una fragorosa risata, io mi limitai a sbuffare, dirigendomi all'interno della nostra abitazione, sapeva benissimo che certi complimenti mi mettevano in imbarazzo e alla vista del mio rossore non riusciva mai a trattenere le sue solite risate. Prima che potessi aprire il portone per entrare in casa, udii una voce familiare chiamare il mio nome -Morgana! Che piacere vederti, ecco qui, queste sono per te- il signor Helmett è il postino che si occupa di consegnare lettere nella nostra zona ed ora mi porge due lettere che mi affretto ad afferrare per poi ringraziarlo e congedarmi rientrando in casa. -Cosa sono quello? Oh! Non mi dire che vengono dall'Hollowbridge College!!- Lorall mi strappa le lettere di mano senza darmi il tempo di leggere una singola lettera e si tuffa sulla sempre polverosa poltrona viola scuro che si trova nel nostro soggiorno. L' Hollowbridge College è una scuola privata a cui mia zia aveva tanto insistito di iscrivermi, nonostante gli elevati costi. All'inizio non ero molto felice all'idea di frequentare una scuola piena di ragazzini viziati, ma dopo aver dato un'occhiata all'enorme tenuta della scuola e ad i suoi grandi giardini avevo iniziato a gradire la decisione di mia zia, e a sperare di essere accettata dopo aver svolto gli esami di ammissione al secondo anno, gli studenti dell'Hollowbridge avevano dai 17 ai 21 anni, ed io avendo appena compiuto 18 anni rientravo nel secondo anno di lezioni. Non riuscivo più a contenere l'impazienza ma mi rallegrai non appena Lorall leggendo le prime righe della lettera saltò in aria urlando dalla pazza gioia, per poi stringermi in un forte abbraccio. -Gentile signorina M.S. è con immenso piacere che le comunichiamo che a partire da giorno 1/08 farà parte della nostra scuola.- Lesse ad alta voce per poi asciugarsi una lacrima che le attraversava il dolce viso. Anche io avevo iniziato a piangere rileggendo le righe della lettera che ora avevo in mano, incredula di avercela fatta, felice ma triste allo stesso tempo, consapevole di dover salutare molto presto mia zia per chissà quanto tempo. -Su, su i tuoi bei occhi verdi non devono essere pieni di lacrime per troppo tempo, stasera si festeggia, lasagne e torta al cioccolato!-
Fu così che passammo la serata a cucinare, mangiare e chiacchierare su ogni possibile pazzia che sarebbe potuta accadere in casa nel mio periodo di assenza, di quanti guai avrei combinato e a detta di mia zia di quanti cuori avrei conquistato.I giorni seguenti passarono velocemente e in men che non si dica eccomi qui, il cancello di Hollowbridge di fronte ad i miei occhi, mia zia che mi stringe la mano al mio fianco piena di lacrime, ed un leggero venticello che ci scompiglia i capelli, migliaia di altri ragazzi sono riuniti qui intorno a salutare i propri parenti, e quando i cancelli si aprono capisco che, a malincuore, è arrivato il nostro momento, mi volto verso mia zia cercando di trattenere le lacrime ma invano, ci stringiamo in un forte abbraccio prima che lei mi dica -su, va ora, io me la caverò. Scrivimi presto e comportati bene.- Mi porse la mia valigia spingendomi verso l'entrata della scuola, ed io prima di incamminarmi mi volto un'ultima volta per dirle -Ti voglio bene, Lor, prenditi cura dei nostri fiori.- le sorrisi e prima che entrambe iniziassimo a piangere di nuovo, afferrai la mia valigia e mi incamminai verso l'entrata principale. Indossavo un vestito nero con dei piccoli fiorellini bianchi come stampa, che mi scendeva leggero, corto fin poco più sopra delle ginocchia e con scollo a V. Ai miei piedi le mie converse nere ed i lunghi capelli sciolti dietro le mie spalle, il viale che portava verso l'entrata principale dalla scuola era di breccia e circondato da enormi alberi che facevano da scudo dai calorosi raggi solari di Agosto. Gli altri studenti sembravano non essere sorpresi dalla folta vegetazione che ci avvolgeva, nonostante ormai in tutta Talia fossero pochi i posti verdi come questo ancora esistenti. A distrarmi dai miei pensieri fu qualcuno ad urtare la mia spalla, mi girai non riuscendo a trattenere il mio tipico sguardo omicida, che mia zia tanto odiava. Dovetti alzare un bel po' lo sguardo per vedere il volto del malcapitato che aveva osato interrompere i miei pensieri, ma alla vista di occhi rossi accesi non potei non indietreggiare, spaventata. Era un ragazzo più alto di me, sul metro e ottanta, folti capelli neri scompigliati che mi rivolgeva uno sguardo omicida che io stessa non sarei mai riuscita ad eguagliare. Nonostante la sua presenza minacciosa, non potei far altro che notare anche la sua bellezza. -Fa attenzione quando cammini, ragazzina. Per poco non ti avrei schiacciato per quanto sei bassa, ho pensato subito di essermi scontrato con una fata ma con quello sguardo bruto, tutt'altro che dolce, non puoi proprio esserlo. Cosa sei, un nano?- a quelle parole non potei che arrossire di più ma per la rabbia, e mentre cercavo le giuste parole per controbattere, vedo un altro ragazzo spuntare accanto al bel maleducato, sorridendomi -Chiedo scusa per i modi rudi del mio amico, ma parola di Stregone Bianco non ha cattive intenzioni! Puoi anche rilassare il tuo volto ora..- quelle parole mi fecero stranamente rilassare e addirittura sorrisi. -Io sono Peter e questo bel ragazzo si chiama Joshua.- termina indicando il ragazzo con cui mi ero scontrata poco fa. - Io sono Morgana..- mi presento cercando di sorridere ma sentendo le mie guance andare letteralmente a fuoco, cosa che mi succedeva ogni volta che provavo a parlare con dei ragazzi.
-Sei nuova qui?- chiede il ragazzo che dice di chiamarsi Peter -Sì, anche se frequenterò il secondo anno- Joshua nel frattempo sembra aver accantonato la cupa espressione di prima ed ora ha assunto un'espressione alquanto tranquilla, sembra quasi sorridere nel dirmi -segui noi allora, ti accompagneremo nella tua classe.- ed entrambi ripresero a camminare lentamente in modo che io potessi stare al loro passo - Come fate a sapere in che classe sarò?- Peter si posiziona alla mia destra poggiando una mano sulla mia spalla -Non si fa altro che parlare della nuova arrivata che ha superato gli esami del primo anno dopo soli 3 mesi di studi, sei l'unica nuova iscritta del secondo anno. In classe con noi.- conclude aprendosi in un grande sorriso gentile. Distolgo il suo sguardo da lui per evitare di arrossire ancora di più e mi concentro di nuovo sul paesaggio, seguendo i due ragazzi che ora hanno preso a parlare tra di loro di argomenti a me sconosciuti. -Peeeeeeeeeeeter!!- sento urlare alle mie spalle, e voltandomi vedo due ragazze correre nella mia direzione, una bionda e l'altra mora, che rallentano poco prima di schiantarsi contro di me. -Hey, siete in ritardo, lei è Morgana. Morgana, loro sono Marta- dice Peter indicando la ragazza mora che è piegata in due per l'affanno- e lei è Selene- conclude indicando la bionda che mi sorride mentre da qualche pacca sulla schiena dell'amica. -Piacere- accenno io sorridendo ad entrambe - Non farti ingannare da queste due, una fata e una sirena amiche son più pericolose di quanto tu possa pensare- afferma Joshua riprendendo a camminare sbuffando e solo ora noto che le sue braccia sono coperte da tatuaggi, poi però mi soffermo sulle sue parole, che Marta fosse una fata mi sembrava ovvio, ma sirena? Mi volto verso Selene che sembra aver capito immediatamente ciò che mi passa per la mente -Ho rinunciato alla mia coda tempo fa, ma ho ancora qualche asso nella manica- dice sorridendo, prendendomi poi per mano ed infine finalmente ci incamminiamo, questa volta per davvero verso la mia nuova classe.
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Hollowbridge College
FantasyArriverà il momento in cui Talia appassirà, ogni fiore morirà e la magia scomparirà. Il pianto disperato di una madre eccheggerà in tutta la nazione, facendo rabbrividire anche il più grande omone. Dall'ultima delle sue lacrime l'ultimo dei nostri f...