Capitolo 77

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Mio padre bussò più volte alla porta in legno che segnava il numero 56, sul campanello rotto vi erano i nomi della coppia che stavamo cercando.

<<Un attimo>> sentimmo dire, papà fissava la porta impaziente mentre mia madre era piuttosto calma, io me ne stavo in silenzio dietro di loro.

<<Sì? Non siamo interessati in alcun tipo di prodotti>> disse una donna aprendo la porta, il suo pancione semvrava stare per scoppiare, aveva capelli castani a caschetto e indossava un abito rosso come i suoi occhi...

<<Cerchiamo Annabelle e Timoth Furok, non siamo qui per vendervi alcun prodotto>> disse mia madre, usando il suo dolce sorriso e accarezzando il suo pancione.

Da dietro la donna comparve un omone, aveva capelli biondo platino e occhi arancio splendenti, sembrava la copia perfetta di Dan versione elfo.

<<Cosa volete?>> chiese furioso, avanzando verso mia madre con rabbia.

<<Non siamo venuti qui per litigare, quindi niente toni bruschi>> disse papà, portandosi dinanzi a mamma e osservando in malo modo Timoth.

Sembrava che dei fulmini partissero dai loro sguardi, e nessuno osava mettersi tra di loro.

<<Tesoro, credo che dovremmo farli accomodare>> disse poi Annabelle, accarezzando la schiena di Timoth che si calmò all'istante.

<<D'accordo>> disse questo in modo brusco, facendoci spazio per entrare.

<<Grazie per averci accolto>> disse mia madre, entrando seguita da me e papà.

La casa sembrava enorme, il salotto era collegato con la cucina ed era arredato in modo moderno, la tv era accesa e si sentiva profumo di buon cibo.

<<Scusate il disordine>> disse Annabelle, invitandoci a prendere posto sul divano bianco, mentre lei e Timoth si sedettero sulle poltroncine dinanzi a noi.

<<Bene, di cosa volete parlarci?>> chiese Timoth, molto più rilassato rispetto a qualche minuto prima.

<<Abbiamo ricevuto una lettera dal futuro... Vi potrà sembrare assurdo, ma date un'occhiata voi stessi>> disse mamma, porgendo la lettera ai due, che non sembravano per niente sorpresi nel leggerla.

<<Oh... quindi è vero>> disse Annabelle afflitta nel leggerla, si sfiorò il pancione e guardò altrove, Timoth le carezzò la schiena mentre porse la lettera nuovamente a mia madre.

<<Tutto ok?>> chiese papà, confuso come noi nel vedere quella reazione.

<<Abbiamo ricevuto anche noi una lettera>> disse Annabelle, alzandosi e dirigendosi in un'altra stanza, come la porta fu aperta mi sembrò di avvertire un'altra presenza.

<<Tu ne sai qualcosa?>> mi chiese papà, alzando un sopracciglio.

<<No, non so niente di una seconda lettera>> risposi confusa, quando Annabelle fu di ritorno diede la lettera a mia madre, che iniziò a leggerla insieme a papà. Non mi invitarono a leggere così me ne stetti al mio posto, per loro era strano pensare che ero loro figlia e fidarsi completamente di me.

<<Potrei usare il bagno?>> chiesi ad Annabelle, lei annuì e mi mostro l'ultima porta infondo al corridoio.

Mi diressi verso di questa, facendo attenzione ai rumori che udivo, ero sicura che ci fosse un'altra persona nell'appartamento.

Purtroppo non sentii nulla, così entrai nel bagno e chiusi la porta a chiave. Il bagno era piuttosto piccolo, ma alquanto buio, ci misi un po' infatti a trovare l'interruttore della luce.

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