Capitolo 5

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Sopra in ordine: Marta, Peter, Joshua e Morgana.

L'ufficio del preside di trova al quarto ed ultimo piano della scuola, al contrario del resto dell'edificio sembra esser stato appena rinnovato e arredato in stile moderno, attesi lì insieme a Josh l'arrivo di suo "nonno". Durante il percorso mi spiegò che in seguito al morso persi coscienza, così appena la stanza scomparve mi portò in infermiera, anche se ancora non mi è chiaro il perché sia rimasto con me ma qualunque fosse il motivo, non mi dispiaceva affatto. A dire il vero c'era qualcosa che in lui che mi affascinava, e non mi riferisco solo al suo aspetto fisico.

Il preside arrivò accompagnato da altri due insegnanti, entrambi sembravano essere sulla cinquantina, uno di loro fece accomodare il preside che prese a parlare, fissando me per tutto il tempo, cosa che mi fece rabbrividire -Finalmente ci siamo svegliate, vorrei innanzitutto scusarmi da parte di mio nipote per quello che hai dovuto passare in questi giorni per colpa sua, ma bisogna capirli, demoni - disse sospirando facendo spallucce, il che mi infastidì, cosa voleva dire? - ma non siamo qui per parlare di questo, ma di argomenti più importanti. Come ben sai la ricerca del fiore e l'ombra ci sta molto a cuore, per far si che la nostra terra continui ad esistere. Ebbene 3 giorni fa siete stati sottoposti alla prima esaminazione, i vestiti che indossavate richiamano quelli che la coppia discendente del fiore e l'ombra usava indossare nelle occasioni importanti - disse estraendo un foglietto dalla sua tasca spiegandolo - questo è uno dei pochi ritratti che abbiamo di loro, ovviamente in maschera- si fermo per tossire, Josh non si avvicinò per osservare il ritratto, sembrava che non stesse nemmeno ascoltando, io invece morivo dalla curiosità così mi avvicinai in fretta, provai un grande stupore ed allo stesso tempo un forte senso di nausea. Vidi per prima una dama vestita di bianco, non molto alta, con i capelli raccolti in uno chignon ed una maschera con ricami dorati che lasciavano intravedere solo le sue dolci labbra, mi ricordò subito Marta. Spostai lo sguardo sull'uomo che la affiancava, era alto ed il completo gli calzava a pennello, i capelli scuri erano tirati indietro, ed indossava la stessa maschera che indossava ragazza, ma in versione maschile. Erano accanto ad un caminetto in posa, accanto a loro invece, seduti su di un divanetto si potettero notare altre due figure, di un uomo ed una donna nel bel mezzo di una conversazione, entrambi indossavano maschere rosse, l'abito dell'uomo era identico a quello dell'altro uomo, i capelli sempre scuri ma scompigliati. La donna invece indossava lo stesso abito ma di un colore diverso, questo infatti era nero, come il mio, ed i capelli erano raccolti in una treccia laterale. Cosa voleva dire? Sarebbe una sottospecie di scherzo? Iniziai a dare i numeri sul serio,una parte di me mi disse che quel ritratto non sarebbe dovuto esistere, tant'è che senza dire una parola, strappai in mille pezzi il ritratto che tenevo tra le mani.

Nello sguardo del preside e degli insegnanti trapelò sorpresa e rabbia, mentre io invece di sentirmi in colpa e chieder scusa, accennai un sorriso. Perchè mi comportavo così? Sapevo solo che era la cosa giusta da fare. Sentii qualcuno ridacchiare accanto a me, e vidi Joshua osservarmi divertito, e sillabando a bassa voce "ben fatto" - Signorina Morgana, potreste spiegarmi il perché di ciò che avete fatto? - disse infuriato il preside, fissandomi con sguardo severo, dovetti ricordami il suo pigiama a paperelle per ridurre la paura che mi incuteva. - Non... Non lo so- dissi balbettando, il sorriso beffardo ormai era sparito dal mio volto - Noi, Signorina Morgana, pensiamo che lei sia la reincarnazione della cara amica e dama da compagnia del nostro fiore. Dunque, la preghiamo di collaborare con noi, vogliamo solo che lei ricordi, in modo che ci possa guidare nella giusta direzione- disse raccogliendo i resti del ritratto - e mio nipote qui presente è capace di farle ricordare tutto grazie ad i suoi poteri. Su, figliuolo non perdiamo altro tempo - concluse guardano Joshua che posò il suo sguardo, ora serio su di me - non farà male- disse con un mezzo sorriso, quasi sussurrando ed io persi i sensi.

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