<<Misa, pssss sveglia>> il dorso della mano delicata di zia Dalia sfiorò la mia guancia delicatamente, era già orario di scuola.
Sbuffai uscendo fuori dalle coperte, non mi piaceva andare a scuola. Dovevo indossare sempre delle lenti a contatto colorate, le avevo scelte marrone scuro per nascondere i miei occhi rossi, decisamente innaturali.
I miei zii Dalia e Peter mi avevano cresciuta come se fossi figlia loro, assieme a loro figlio Josh, chiamato come mio padre.
Non conoscevo i miei, non sapevo nemmeno che fine avessero fatto, nonostante mi venisse ripetuto che fossero morti io non volevo crederci, sentivo di non essere sola.
Legai i miei lunghi capelli neri in una treccia lunga, zia Dalia diceva sempre che questa acconciatura le ricordava mia madre e qualche volta l'avevo sorpresa piangere di nascosto sussurrando il nome di quest'ultima, Iris.
Più di una volta mi era sembrato di vedere mia madre o di sentire la sua voce, ma mi veniva sempre ripetuto che era normale, dopo aver subito una tale perdita.
<<La colazione è pronta>> urlò zio Pete dalla cucina, era sempre lui a cucinare dato che la zia era una frana in cucina e combinava sempre innumerevoli guai.
<<Saki sei pronta?>> due occhi azzurri spuntarono sull'orlo della porta della mia stanza, avevamo entrambi diciassette anni anche se data la nostra statura ne mostravamo di meno.
Annuii dando un'ultima occhiata al riflesso nello specchio: indossavo dei semplici jeans ed un maglioncino di lana rosso, dello stesso colore dei miei occhi nascosti dalle lenti e da quanto mi venne raccontato era lo stesso colore degli occhi di papà.
Sospirai, chissà come sarebbe stato crescere con papà, sarei stata la sua principessa? Mi avrebbe rimboccato le coperte e portata sulle sue spalle?
<<Andiamo>> dissi a Josh dietro di me scendendo assieme al piano di sotto, accanto alla mia stanza vi era una porta che non veniva mai aperta e che spesso sembrava richiamarmi durante la notte, una volta avrei potuto giurare di sentire mio padre urlare il mio nome bussando ad essa.
<<Odio le uova>> dissi mettendo il broncio quando Pete mi porse la colazione, zia Dalia mi rimproverò con lo sguardo quindi le mangiai senza lamentarmi ulteriormente, ringraziando zio Pete.
<<Domani è il tuo compleanno>> disse allora la zia sorridente, io invece storsi il naso. Odiavo i compleanni, mi ricordavano ancora di più quanto fossi sola... Volevo bene ad i miei zii e a mio cugino ma sentivo che mi stessero nascondendo qualcosa e non riuscivo ad esprimere i miei sentimenti facilmente.
Forse, se avessi avuto mia madre accanto a me avrebbe saputo consigliarmi, avrebbe saputo cosa dirmi e come tirar fuori da me lo strazio che tenevo chiuso dentro.
<<Non ho voglia di festeggiare>> tutti mi guardarono con aria affranta, ogni anno era la stessa storia, non capivo perché continuavano ad insistere.
<<Posso preparare una torta...>> propose mia zia incontrando lo sguardo torvo di suo figlio e suo marito, le sue torte erano veleno solido e quella scena mi fece ridacchiare.
<<Sei bellissima quando sorridi>> disse zio Pete tirandomi un pizzicotto sulle guance facendomi arrossire, ogni volta che mi vedevano sorridere sembravano rallegrarsi d'un tratto.
Mi faceva piacere renderli felici, ma non potevo forzare i miei sentimenti facilmente.
Io e Josh ci avviammo verso scuola a passo lento e svogliato come al solito, al contrario mio Josh aveva tanti amici ed era sempre euforico e pieno di energie, io passavo il tempo nella biblioteca o nei pressi dei giardini.
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Hollowbridge College
FantasyArriverà il momento in cui Talia appassirà, ogni fiore morirà e la magia scomparirà. Il pianto disperato di una madre eccheggerà in tutta la nazione, facendo rabbrividire anche il più grande omone. Dall'ultima delle sue lacrime l'ultimo dei nostri f...