Capitolo 9

5.1K 450 35
                                    

Vagai alla ricerca di una biblioteca per quella che mi sembrò un'eternità, riconobbi molti dei corridoi ed alcune stanze.

Pensai di arrendermi e tornare indietro quando intravidi una porta nascosta dietro un tavolino, lo spostai lentamente e notai la maniglia ormai arrugginita e polverosa, gli spigoli di quest'ultima erano pieni di ragnatele.

Facendo un po' di forza riuscii ad aprirla trovando di fronte a me quello che tanto cercavo: una biblioteca. L'illuminazione era scarsa, riuscivo a vedere solo grazie ad i raggi della luna che attraversavano la finestra; su un tavolino vidi una piccola candela a cui sussurrai "accenditi" e subito una piccola fiamma iniziò a danzare su di essa.

Mi guardai intorno: la stanza era alquanto piccola caratterizzata da tre librerie a muro, una sulla mia sinistra, una sulla destra ed una accanto alla porta da cui ero entrata; incominciai a curiosare leggendo i titoli dei libri vecchi ed impolveriti.

"Creature ed esseri magici", "Miti e Leggende Terra di Talia", "Incantesimi Base" ecc ecc... Non trovai nulla che sembrasse parlare della profezia così mi fermai un attimo ad osservare la luna alta in cielo.

Nel riflesso della finestra mi sembrò di vedere qualcosa brillare dietro di me così mi voltai e notai un libro che non avevo visto prima: si trovava in alto era verde con ricami color oro, chiuso con un lucchetto dorato.

Mi affrettai a prenderlo e fu una vera impresa dato la mia altezza, ma ci riuscii comunque. Una volta tra le mie mani notaii che il lucchetto era rotto così non ebbi alcuna difficoltà nel aprirlo. La prima pagina citava il titolo del libro: Nascita della Nazione di Talia.

Tutti i libri e le storie sulla nostra nazione spiegano che nessuno sa come la nostra terra magica sia nata tant'è che l'argomento era diventato un vero e proprio tabù.

Presi posto sulla poltroncina che affiancava la finestra ed iniziai a leggere.

La terra di Talia un tempo era abitata da soli animali ed umani non capaci però di percepire il flusso magico che circonda la nostra isola.

Le uniche creature del mondo magico erano due: le sirene e gli ormai estinti elfi.

Gli elfi avevano l'aspetto simile a quello umano se non fosse stato per le orecchie appuntite e la loro straordinaria bellezza. Lunghi capelli ed occhi cristallini, abili in ogni arte non conoscevano la vecchiaia.

Le sirene danzavano tra le profonde acque che circondavano l'isola, abili nella persuasione, combattimento ed incantesimi. Svantaggiate al di fuori delle loro acque riuscivano a respirare la nostra aria per non più di trenta minuti.

Si dice che un rapporto proibito nacque tra una sirena ed un elfo. Un rapporto che provocò grande scalpore ed odio. Iniziò una battaglia allora tra elfi e sirene e questi ultimi ebbero la peggio.

Morì anche l'amato della sirena che per tutto il tempo della guerra fu imprigionata dalla sua stessa gente.
Venne liberata quando la guerra finì giusto in tempo per dar vita al suo primogenito.

Ella infatti era incinta dell'elfo che tanto aveva amato e perduto. Il bambino nacque sulla terra ferma e senza coda. I suoi occhi erano rossi come il sangue. La sirena pianse di felicità e tristezza allo stesso tempo, cosa avrebbero fatto le sue sorelle alla vista di quel essere?

Il bambino che stringeva tra le sue braccia piangeva proprio come lei ora indecisa sul da farsi. Come avrebbe fatto a nutrirlo? Sarebbe riuscita a tenerlo nascosto?

Ad un tratto una delle sue lacrime toccò la pelle del figlio e si solidificò colorandosi di verde.

Entrambi smisero di piangere e la sirena strinse la pietra tra le sue mani meravigliata.

Hollowbridge CollegeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora