Atto diciassettesimo

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~Mark Ansey~

Appena uscii da casa di Lucy ed entrai a casa mia cominciai a prendere a pugni e calci tutto. Avevo rotto 3 piatto, ammaccato la porta d'entrata, buttato tutti i fogli per terra e rotto un tavolino di legno d'epoca.
"Cazzo, quello era antico!" Grido Max. Io mi buttai sul divano e mi guardai le mani insanguinate. Mi ero fatto male con il legno della porta e mi ero tagliato con i cocci dei piatti in entrambi le mani.
"Sei impazzito." Continuo Max. Io mi ero già stufato della sua voce quindi uscii a prendermi qualcosa da bere.

***

"Fammi qualcosa di forte!" Dissi sedendomi in un bar.
"È per te o per disinfettare la mano?" Disse una ragazza dietro al bancone.
"Per me."
"Dovresti curare quelle." Mi prese la mano e la tirò a se. Poi io mi alzai a baciarla. Infilai la mia lingua dentro di lei senza paura. Io avevo bisogno di distrarmi da Lucy, da quello stronzo di Lucas e da Elena. Per questa ragazza non c'erano probelmi se la usassi quindi era tutto perfetto. Scavalcai il tavolo e la spinsi nel retro. Continuai quello che avevo fatto con Elena nel mio letto.

"Così mi fai male." Disse la ragazza sotto di me.
"Fanculo." Dissi e mi rivestii. Una cosa doveva fare quella ragazza, lasciarmi sfogare, ma a quanto pareva credeva di aver trovato il ragazzo sensibile che l'avesse capita.
"Ma dove vai!" Mi chiese mentre io ero già davanti l'uscita.
"Via." Dissi e appena fui fuori mi accesi una sigaretta.

L'unica cosa positiva era che in questa nuova città nessuno mi conosceva, quindi potevo fare quello che mi pareva!
Tornai a casa.
"Si può sapere che ti è preso?!" Mi chiese Max arrabbiato.
"Mi è preso che Lucy adesso ci sta provando con un certo Lucas e ho il terrore che lei venga a sapere di me e Elena!" Gridai lanciando un pugno al muro.
"Finirai per distruggerti la mano." Max mi vece sedere.
"Cosa vuoi fare?"
"Non lo so, quello che ho fatto fino ad ora è scoparmi una sconosciuta!
"Parlale."
"E cosa dico! -mi alzai in piedi- mi sono scopato la mia ex e una sconosciuta, ma fidati, ti amo." Diedi un calcio a qualcosa di morbido e appoggiai la schiena al muro.
"La ami davvero?"
"Si." Dissi e scesi sempre di più con la schiena fino a toccare terra con il sedere. Avevo le gambe attaccate al petto la testa mi stava bruciando.
"Non so che fare." Dissi.
"Non ti preccupare. Domani rimani a casa e non fare niente!"
"Che devi fare?" Chiesi.
"Hai presente Lizzy?"
"L'amica di Lucy."
"Si. Quella strafiga. Cercherò di sapere cosa si dicono di te!"
Io non risposi. Le avrei provate tutte, ero nel buio e non sapevo cosa fare. Max uscì di casa e non torno più. Io rimasi il quella posizione per più di 2 ore. Non avevo ne fame ne sonno. Appena mi alzai mi fasciai le mani.

Devo ammettere di essermi fatto davvero male! La ferita era ancora aperta.
Mi addormentati sul divano e la casa era ancora sottosopra, il mattino seguenti cominciai a mettere un po in ordine, il tempo rimanente invece lo passai a studiare. Strano vero?

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