Atto quarantunesimo

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~Mark Ansey~

"Avevo paura che tua madre prima o poi mi uccidesse." Le dissi. Eravamo nella sua stanza, io ero seduto sul letto mente Lucy stava cercando qualcosa.
"Tranquillo, doveva saperlo... fatto!" Disse arrivando con la nostra foto incorniciata. Era bellissima. Lucy era bellissima, un misto di dolcezza, purezza e bellezza allo stato puro.
"Sai stavo pensando..." Disse lei tenendo la frase a mezz'aria.
"Si?" Chiesi.
"Vorrei che tu mi parlassi della tua infanzia." A quella domanda cominciai ad agitarmi.
"Perché?" Chiesi.
"Tu sai tutto di me, io voglio sapere tutto di te." Lucy si inginocchiò davanti a me e mise il suo corpo tra le mi gambe.
"Non c'è niente da sapere."
"Ok allora le faccio io le domande... vediamo... da quanto non hai i genitori?"
"11 anni."
"Perché hai cambiato città?"
"Per cambiare vita."
"La vecchia vita non ti piaceva?"
"Non quanto questa." Dissi avvicinandomi a lei. Con le mani le toccavo il sedere e cercavo di baciarla per finire prima l'interrogatorio.
"Rispondi." Disse Lucy.
"Io, beh ecco non ero visto molto bene in quella città, avevo fatto le amicizie sbagliate."
"Che tipo di amicizie?"
"Spacciavo." Dissi di botto. Lucy non si mosse di un millimetro, mi guardò come per sapere di più.
"Non ho un carattere facile e da piccolo conoscevo a malapena l'educazione. Facevo lo stupido ed un giorno io e Max abbiamo trovata 'la roba'. La provai ed io dovetti andare all'ospedale, Max invece ci stava dentro fino al collo quindi ci eravamo organizzati bene: io spacciavo e lui continuava a prenderne sempre di più. Quando capii che era sbagliato cercai di farlo smettere e io chiusi per sempre con questa vita. I primi periodi di astinenza per Max erano come il suicidio, erano periodi di merda. Poi Max cedette, fu coinvolto in uno spaccio e la polizia lo arrestò, lì almeno non poteva 'farsi'. Quando Elena mi chiamò in ospedale e andai da lui era perché quel giorno usciva finalmente di galera." Ok bene, le avevo detto tutto! Lei non sembrava aver reagito tanto male.
Lucy mi abbracciò.
"Parlami di tuo nonno." Mi chiese.
"Lui era fantastico!! Lavorava il legno, la casa l'ha costruita lui."
"Che bello!" Lucy si allontanò e la vidi sorridere, è così bella che non potete immaginare.
"Sai, quella un giorno potrebbe essere la nostra casa." Continuò lei prendendomi per mano.
"Magari." Risposi baciandola, poi cercai di immaginarmi Lucy nella nostra cosa, con due bambini al suo fianco, i nostri figli. Al solo pensiero di avere con lei una famiglia, una casa, un matrimonio, sentivo il cuore scoppiami. La amavo così tanto. Incondizionatamente.

La guardai negli occhi e le baciai il collo, poi le sfilai la maglietta e le toccai il reggiseno.
Lucy mi spinse contro il letto baciandomi, mi sfilò la maglietta e mi toccò il petto, adoravo quando lo faceva.

"Dimmi che mi ami." Le dissi.
Lucy mi fissò con due occhi splendidi e disse: "Mark Ansey. Io ti amo da impazzire."
La baciai e cominciai a succhiarle io collo, quello sarebbe stato il segno del mio possesso su di lei.
Creai un marchio violaceo esattamente come fece Lucy ed un pensiero perverso mi venne alla mente. Volevo che lei fosse mia.

Mia davvero!

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Mi piace molto questa storia e sono contenta che voi la leggete e la votate!!!

Grazie di cuore a tutti.

Un bacio,
Romina.

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