Atto trentaduesimo

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~Lucy Dayn~

"È da un po che piove." Dissi preoccupata.
"Si, ma tu sta tranquilla." Mark si levò il giacchetto e me lo diede.
"Ho un po fame, tu?" Mi chiese Mark.
"No." Gli dissi e mi voltai, mamma non sapeva dove fossi, neanche Lizzy ne nessuno. In quella casa non prendeva e per quanto stessi bene con Mark non potevo non pensare a mamma preoccupata.
"Hey, andrà tutto bene." Mark si avvicinò a me e mi baciò. Le sue labbra percorsero tutto il mio collo da cima a fondo. Mi portò in camera e ci sdraiammo sul letto.
Lui si sfilò la maglietta ed io cominciai a toccare i suoi addominali, disegnavo dei cerchi invisibili sulla sua schina e gli baciavo le spalle mentre lui indugiava su mio collo. Non so come ma tutto ciò riusciva a rilassarmi.

Una mano di Mark era sulla mia schiena l'altra sul mio bacino e si fermò appena toccò la stoffa della mia maglietta. Avevo tutti i nervi tesi ma il pensiero di mia madre svani fin da subito. Mark mi alzò pian piano la maglietta come per avere un mio consenso.
"Si." Dissi e lui non se lo fece ripetere due volte. Mi sfilò la maglietta e rimase come ipnotizzato a guardarmi.
"Sei bellissima." Disse ed io lo spinsi contro di me senza dire niente.
Indossavo un reggiseno di pizzo nero, niente di così entusiasmante ma per essere la mia volta che un ragazzo mi vede in quello stato era perfetto. Di colpo la finestra di aprì ed un'aria gelida invase a stanza.

"Dovremmo andare, non piove più." Disse Mark andando a chiudere la finestra. L'arancione del tramonto si rifletteva sulla sua pelle, il suo petto così perfetto mi spingeva ad amarlo sempre di più. Io mi avvicinai a lui per toccarlo, la pelle sotto le mie dita era così liscia, senza alcuna imperfezione. Mark mi lasciò fare poi però prese la mia maglietta e me la passò, me la misi senza lamentarmi.
"Ci vorrà un po, per le 8 saremo a casa tua."
N

on ero mai stata fuori fino alle 8, in realtà io esco veramente poco per stare a casa con Bella.
Annuii e ci preparammo.

***

Mentre eravamo in macchina non facevo che pensate a Mark, era così bello. Forse prima potevamo arrivare a fare l'amore, sarebbe stata la mia prima volta. Lui aveva già avuto rapporti con altre, cominciai a sentire un blocco in gola, forse farlo con me non sarebbe stato abbastanza per lui.
"A che pensi?" Mi chiese Mark.
Io mi voltai a guardarlo.
"Hey?" Mark cercava di richiamare la mia attenzione, mi perdevo sempre nei pensieri, più precisemente nel pensare a lui.
"Si... niente." Dissi.
"Dai dimmelo."
"No." Dissi imitando la voce di una bambina.
Mark mi sorrise guardando davanti a se per evitare di fare un incidente. Io però volevo vedere i suoi occhi, quindi mi soffermai a guardarlo. Avrei voluto baciarlo proprio in quel momento.

***

Ci fermammo davanti casa mia. Erano esattamente le 8, mamma appena vide una macchia uscì di casa.
"Dove eri?!" Mi gridò mia madre.
"Ero fuori."
"E non mi dici niente?! Non pensi che io possa essere in pensiero?!"
"Mi scusi, c'è stato un inconveniente." Intervenne Mark.
"Non me ne frega niente dei vostri inconvenienti! Entra in casa Lucy!" Io mi voltai verso Mark, lo baciai ed entrai in casa.

***

Mi sdraiai nel letto e presi il cellulare.

"Scusa per mia madre"
Scrissi a Mark.

"Scusa te per tutto, non pensavo iniziasse a piovere."
"Sono stata benissimo"
"Anche io, notte amore."
"Notte amore."
Risposi e spensi il telefono.

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