Atto quarantottesimo

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~Lucy Dayn~

Lucas non faceva che parlare, appena voltai lo sguardo sulla pista da ballo mi sembrò come di vedere Mark. Avevo anche le allucinazioni adesso?!
Poi lo vide bene, era proprio Mark, e stava ballando con Jessica!
Che scena pietosa, mi alzai ed andai via lasciando parlare da solo Lucas.

Appena fui fuori presi un grande respiro di modo da gonfiare del tutto i miei polmoni d'aria pulita, aria che mi scorreva tra le narici. Era come una liberazione da quella discoteca piena di vapore e sudore.
Poi sentii una mano forte prendermi il collo.

"Cosa ci fa un piccolo angioletto qui sola?" Davanti a me si parò un'uomo enorme con gli occhi rossi come il fuoco.
"Lasciami in pace." Cercai di dire cercando di levare la sua mano dal mio collo.
"Zitta!"
Rimasi in silenzio.
"Brava." L'uomo si avvicinò al mio visto. Riuscivo a sentire il suo alito su di me.
Era orribile, mi sembrava di essere stata catapultata di un film degli orrori.

"Cosa sta succedendo qui?" Disse un ragazzo in lontananza, con una voce che mi sembrò fin troppo conosciuto.
"Tra un po mi scopo questa, vuoi favorire?" Io cercai di dimenarmi ma invano.
Il ragazzo si avvicinò.
"Mark." Dissi, ma non feci in tempo a fare niente che lui già si trovò sopra l'uomo e lo riempi di botte.
"Adesso dimmi, come ti senti?" Chiese Mark avendo le mani sul collo di quel mostro.
"Ti prego, fermati." Implorò l'uomo.
"La prossima volta pensaci due volte ad alzare le mani su di una ragazza." Disse Mark e lo lasciò sdraiato a terra.
"Come stai?" Mi chiese.
"Bene." Risposi con un fil di voce.
Mark mi prese in braccio, proprio come le principesse nelle favole.
"Non c'è bisogno." Dissi, ma Mark non mi rispose e mi portò fino alla sua macchina.
"Devo fare una cosa." Mi disse Mark ed andò via.
Doveva andare da Jessica? Sicuramente.

Quando tornò mi portò a casa sua, mi prese in braccio e mi fece salire in camera.
Mi posò sul suo letto e mi rimboccò le coperte.
"Mark?"
Lui si voltò. "Si?"
"Grazie."
"Perché sei andata lì?" Mi chiese.
Io mi liberai dalle coperte e mi appoggiai alla testiera del letto.
"Lucas ha detto che mi avrebbe distratta, ma a quanto pare non sono tipa da discoteche."
"Distratta da me?"
Io non risposi. Poi dissi: "Perché c'era anche Jessica?"
Mark rimase pietrificato, al che io mi sdraiai e comincai a dormire.
"Spegni la luce quando esci." Dissi, Mark però si avvicinò a me.
"Jessica è bella ma non è te."
Io non risposi.
Mark si posò sul letto, vicino a me.
"Ti ho visto con Lucas, sapevo che andavate in una discoteva e l'ho detto a Max, allora lui ha deciso di portare tutti in discoteca."
Io mi levai le coperte e rimasi seduta sul letto.
"Questo vestito è bellissimo." Mi disse Mark.
Io sorrisi. Quanto odiavo la bellezza di Jessica, il suo essere e sembrare così 'donna', matura e responsabile.
Il fatto che qualcuno si intromettesse sempre tra noi mi infastidiva, ma Mark rimaneva sempre il ragazzo più bello e seducente, non lo avrei sostituito con nessuno.

Mi scaraventai su di Mark per baciarlo, volevo un suo bacio e lo volevo subito. Mi mancava la sua saliva, il suo tocco, sentirlo parte di me.
Ci baciammo per non staccarci più.
Era tutto così perfetto, ma io non riuscivo ancora a concedermi totalmente a lui.
Non era paura di lui, era... come se... Io non mi sentissi all'altezza.

Paura di perderlo.

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