Atto cinquantaquattresimo

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~Mark Ansey~

Quando, il giorno dopo, andai a scuola entrai in classe e andai subito a farmi una sigaretta. Avrei rivisto Lucy.

Le giornate afose si stavano arrivando, sentivo così caldo che rientri in classe per stare un po' all'ombra. La classe era ancora vuota.

"Che studente modello." Disse Jessica entrando nella mia classe. Indossava dei pantaloncini contissimi ed una canottiera attillata. Wow.
Poco dopo entrò Lucy. No, non poteva farmi questo!! Indossava un vestito che le arrivava alla ginocchia, era stupenda.
Lucy uscì dalla classe ed io la seguii con lo sguardo.

"Puttana." Disse Jessica.
"Come scusa?" Chiesi io fulminandola.
"Avete litigato no?"
"Si ma stai zitta." Dissi uscendo dalla classe seguendo Lucy.
Max mi venne in contro. "No dico, hai visto Lucy?! È una strafiga!"
Io poggiai una mano sulla spalla di Max.
"Si... ma è tutta tua." Si corresse lui.
"Era." Dissi ed accompagnai Max in classe.
Appena suonò la campanella entrai in aula. Le lezioni erano così noiose!
Economia po, non ne parliamo!
A ricreazione uscii ed andai in giardino.

"Hey, hai da accendere?" Mi chiese Jessica come la prima volta che ci parlammo.
"Si." Le dissi cercando l'accendino della tasca.
"Faccio io." Disse Jessica accendendosi la sigaretta con la sigaretta che io tenevo tra le labbra. Eravamo vicinissimi.
"Grazie." Disse sorridendomi.

"Mark." Io mi voltai di scatto sentendo la sua voce.
"Lucy." Dissi io.
"Questa donna vuole parlarti." Vicino Lucy c'era una donna alta con i capelli neri e mossi.
"Ciao, potrei parlarti? Senza...la tua ragazza." Disse la donna indicando Jessica.
"Non è la mia ragazza." Mi affrettati a dire guardando Lucy.
E quest'ultima disse: "Io vado."
La donna però fermo Lucy e la ringraziò per la cortesia.
"Jessica puoi anche andare." Dissi io e lei poco dopo andò via.
Io gettai la sigaretta a terra e dissi: "Mi dica."
"Ciao, io..." Suonò la campanella ed io andai via.
"Aspetta, devo parlarti. Quando ci possiamo vedere?"
"Domani sono sempre qui." Dissi ed andai via.

Bene, domani non sarei venuto a scuola. Quella donna era così strana, chi era? Cosa voleva da me?!

Tornai un classe e le lezioni passarono senza fermarsi più. Che stress la scuola!
Suonata l'ultima campanella tornai a casa. Nel tragitto vidi Lucy davanti a me.
Appena lei si fermò davanti casa sua le caddero le chiavi a terra. Io le raccolsi.

"Grazie." Disse asciugandosi le occhi rossi.
"Prego." Cercai di non guardarla, non potevo vederla triste.
"Tutto ok?" Le chiesi mettendo le mani in tasca.
"Si, mi manca, mi manca solo... mangio un boccone e mi sento meglio." Disse ed entrò in casa quasi correndo.

Rientrai in camera mia e cominciai a fumare. Era stata una giornata alquanto strana. Non facevo che pensare a ripensare a quella donna.
Mi affacciai alla finestra e vidi Bella con Laura.

"Bella!" Gridai, lei alzò lo guardo e si sforzò a sorridermi. Forse aveva capito quello che stava succedendo con Lucy. Spostai lo sguardo su Laura che non mi degnò neanche di uno sguardo.

Mi sdraiai sul letto e ripensai a Lucy. Sapevo che lei stava male, sapevo che mi mancava ma non riuscivo più reggere quella situazione. Voleva che io fossi perfetto, che facessi ogni cosa lei volesse. Non sono così! Io, non sono perfetto!
Eppure non potevo vederla triste, non riuscivo ad averla lontana. La seguivo ovunque, cosa stavo combinando?
Chiusi gli occhi.
'Un giorno quella casa di legno immersa nella natura potrebbe essere la nostra casa' disse Lucy.

Ancora volevo avverare quel suo sogno.

Il nostro sogno.

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