Atto sessantottesimo

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~Lucy Dayn~

Sentire il suo profumo così vicino per me era come una scarica d'adrenalina da 200W.

"Quindi? Mi perdoni?" Non faceva che chiedermelo e richiedermelo, io l'avrei sempre perdonato, per ogni monimo errore. Però non volevo che si spezzasse la magia del momento, volevo rimanere così per minino altre 3 o 4 ore.
Pero Mark si allontanò e cominciò a camminare da solo. No! Dove andava?
Iniziai a seguirlo.
"Ti-ti perdono." Dissi.
Mark cominciò a ridere, oddio che bei denti; quei denti che io amo, quel sorriso che io amo.
"Dove andiamo?" Chiesi.
"Da nessuna parte, voglio rimanere qui. Non so quale strana magia abbia quest'acqua ma riesce a rinderti sempre felice."
Che dolce, era possibile amare sempre di più una persona alla quale cedersi la tua vita?!

"Lucy."
"Si?" Cominciai a diventare tutta rossa, non mi ricordavo quanto fosse bello il mio nome detto da lui.
"Ti amo."
Io esitai, mi sentivo quasi piangere, ma trattenni le lacrime. "Anch'io ti amo."
"No, non come ti amo io.
Da quanto ti ho vista sapevo di amarti diversamente da tutti. Quando ci siamo scontrati la prima volta, quando mi hai parlato di Bella. Sentivo di doverti stare accanto.
Io per te sono cambiato, mi hai cambiato.
E sento costantemente un... calore dentro quando ci sei tu, che non riesco a spegnere. Volevo dimenticarti, non vedendoti. Sperando che tutto così tornasse come prima. Ma quello che ci è successo non lo posso dimenticare.
Sei la prima ragazza che a letto mi abbia rifiutato -sorrise- o che mi abbia mai fatto soffrire così tanto.
E non vorrei diventare monotono o scontato, ma tu sei speciale.
Se come... Sei tutto."
Non riuscivo a crederci. Le parole erano così tante e così forti che a malapena riuscivo a capirne il significato.
Delle lacrime presero a rigare il mio volto, ero rimasta immobile a piangere, con i piedi in mare. Mentre Mark continuava a camminare a testa alta senza mai guardarmi. Quando si voltò rimase come sorpreso. Si avvicinò a me e mi asciugò le lacrime.
"Perché adesso piangi?" Chiese sorridendo.
"Perché sei uno stupido! Sei impulsivo, testardo, quando ti arrabbia non vuoi sentire ragioni e sei chiuso,ma allo stesso tempo un don Giovanni con tutte le ragazze! Alcune volte vorrei darti uno schiaffo per farti ragionare, ma... poi ci penso... e dico che: tu sei tutto quello che desidero. E non serve il mare per farmi stare meglio. Perché finché ho te mi basta, ma non so... forse ti sottovaluti o credi che io non ti ami abbastanza. Come devo dirtelo?! MARK IO TI AMO!" Gridai le ultime quattro parole per farmi sentire bene da lui. Ma solo dopo cominciai a vergognarmi di tutto quello che avevo detto, avevo confessato, mi ero competamente aperta.
Mark spalancò gli occhi. Sorpreso eh?

Di scatto corse da me e mi baciò. Io mi aggrappai a lui come un koala e Mark mi portò sulla parte asciutta di spiaggia, dove ci sdraiammo.
Lui era sopra di me, aveva qualcosa negli occhi. Sentii cadere sulla mia guancia una goccia d'acqua. Stava piangendo?
"Mark. Che succede?" Chiesi, non aveva mai pianto davanti a me.
"Io... sono sorpreso." Lo baciai ancora per fare in modo che smettesse di piangere, non potevo vederlo così. Lo abbracciai nascondendo la sua testa nel mio petto.
"Hai un profumo buonissimo." Mi disse lui.
"Anche tu."
"Lucy?"
"Si?"
"Ti andrebbe di andare nella casa di mio nonno e rimanere li?"

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