Atto terzo

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~Mark Ansey~

Mi alzai al suono della sveglia. Odio alzarmi presto la mattina! Appena mi specchiai non riuscivo neanche a capire perché avessi gli occhi così gonfi, poi voltandomi vidi la mia stanza piena di birra e vestiti sparsi ovunque. Io ovviamente ero nudo, mi capitava decisamente troppo spesso.

"Mark perché ti sei alzato?" Una donna nel mio letto continuava ad agitarsi.
"Scusa mi ricordi come ti chiami?"
La ragazza esitò. "Janet."
"Oh si, sai adesso sarei impegnato quindi puoi uscire dalla mia stanza."

La ragazzo uscì dal mio letto nuda. Ok, si; abbiamo fatto sesso, ma questo è quello che più mi riesce meglio.
"Sei uno stronzo." Disse Janet mettendosi l'intimo.
Era seduta sul letto ed io mi avvicinai a lei. Le baciai il collo e le toccai il seno. Una cosa era certa: quella ragazza aveva un petto enorme! Così mi uccideva.

"Adesso devo andare. Ti chiamo io."
Io mi dileguai nel bagno e mi feci una doccia.
"Ma non hai il mio numero! -gridò lei- Stronzo!" Sentii la porta sbattere forte. Finalmente se ne era andata.

Quando uscii dalla doccia mi arruffai i capelli scuri e mi misi una camicia con un paio di jeans.
Mi diressi verso scuola e mi soffermati a pensare a quella stanza ragazza bionda con cui mi ero scontrato il giorno prima. Quando la vidi per la prima volta sentii subito una stretta allo stomaco, era un tipo così particolare.

***

"Mark! Vieni qui a fumarti una sigaretta." Dei ragazzi di scuola mi chiamarono e io iniziai a socializzare.

Durante la ricreazione tutti scendevano per parlare o prendere una boccata d'aria e c'erano tante di quelle strafighe.

Oggi mancava la biondina di ieri. Nessuno era come lei, quei suoi capelli biondi si distinguevano tra tanti, il suo corpo così fragile non apparteneva a nessuno se non a lei.
Ma a cosa stavo pensando?!

"Ragazzi, io vado. Ci vediamo." Dissi ed andai via.
Mi diressi verso l'aula e sentii una ragazza parlare da sola.
"Come è potuto succedere?!... No Lucy, adesso vengo da te." Disse la voce, poi silenzio. Entrai e vidi una ragazza seduta con il telefono in mano, l'avevo già vista da qualche parte. Ah! Era l'amica della biondina.
"Successo qualcosa?" Dissi.
"Oh, Mark. Non ti avevo sentito arrivare."
"Lo so. Ti serve una mano? Sembravi agitata poco fa."
"Emm, si. Sai dov'è l'ospedale Keeper?"
"Si, perché?"
"Potresti accompagnarmi?"
"Chi c'è lì?"
"Lucy, una mia amica."
La biondina! "Sta male?!"

Non sapevo perché mi interessasse di lei, era stata abbastanza stronza con me e non volevo di certo che questa ragazzina credesse che questa 'Lucy' per me fosse importante.

"Sta bene, ma devo andarci."
"Si, ti accompagno."

Presi le mie cose ed uscii di corsa dall'edificio. Mentre camminavo non facevo che pensare a quella biondina. Forse quando l'avevo spinta ero stato troppo duro e l'avevo ferita, di certo non era la prima volta che mi succedesse. O forse aveva una malattia.
Lei e la sua amica erano così strane non riuscivo a capire niente. Sentivo solo di dover aiutare questa Lucy e sentivo di doverlo fare subito. Ma perché?

"Siamo arrivati." Dissi
"Io entro, tu rimani qui."
"No io entro!"
"No, non puoi."
"Perché? Voglio sapere come sta!" Sarei entrato a tutti i costi.
"Lei sta bene, ma tu adesso vai a casa!"

Io rimasi solo davanti l'ospedale per quelli che mi sembrarono 5 minuti infiniti.

"Basta!" Dissi tra me e me ed entrai.
Salii le scale per arrivare al primo piano, qualcosa dentro di me mi diceva cosa fare. Lo stomaco mi si stava contorcendo dal dolore, cosa mi stava succedendo?
Proseguii per un corridoio bianco, mi sembrava tutto così chiuso, così monotono e malinconico.

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