Atto settantesimo

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~Mark Ansey~

"Basta, non ti devi scusare di niente."
Lucy appoggiò la sua testa sulla mia spalla ed io le baciai i capelli.

Appena fummo dentro la doccia la feci scendere e le levai la garza dalla mano.
Chissà che prima le aveva dato fastidio, non ci avevo minimamente pensato. Fortunatamente però notai che la ferita era competamente guarita.
Aprii l'acqua e cominciai a fissare Lucy.
I suoi capelli erano ancora più belli quando erano bagnati.
"Sei bellissima." Le dissi all'orecchio e lei mi baciò.

Cominciammo ad insaponarsi a vicenda, le pulii il seno, la schiena e la gambe mentre lei si divertiva a farmi strane acconciature.
"Hai finito?" Dissi sorridendo.
"No! L'ultima, questa è l'acconciatura da Punk!" Lucy prese a ridere come una bambina poi mi insaponò il petto e mi abbracciò per insaponarmi la schiena.
Come faceva ad essere così bella! Lucy era ormai una droga per me!
Senza staccarsi dall'abbraccio disse: "Ho sonno." Allora io le levai il sapone, le misi un accappatoio e una volta asciutta la vestii con una mia canottiera e si addormentò dopo due secondi.

Mentre Lucy dormiva io mi affacciai alla finestra per fumarmi una sigaretta.
Guardai il letto e la vidi quasi sorridere nel sonno. Era stato così magnifico.
Nessuna ragazza mi aveva mai fatto quest'effetto. La desideravo insaziabilmente di più! Le alte erano ormai il nulla per me.

Fuori pioveva.
Io presi il cellulare di Lucy nella sua borsa e vidi 3 chiamate perse da Laura. Bene, quando saremo ritornati a casa sua ci avrebbe come minimo uccisi.

Mi sdraiai vicino a Lucy e mi addormentati dopo pochi minuti.
Finalmente riuscivo a dormire.

Vicino a lei.

***

La mattina seguente Lucy stava ancora dormendo come un ghiro. Io presi la macchina ed andai in città.
Comprai la colazione ed un vestito per Lucy, con tanto di mutande e reggiseno, così almeno si poteva cambiare.
Devo ammettere si esseremi anche un po vergognato con la cassiera.

Al mio rientro stava ancora dormendo, così presi una pentola per riscaldare il latte e tirai fuori da una busta di carta dei cornetti.

"Amore." Sentii dire dall'altra stanza.
"Si?" Risposi.
"Mi dai un abbraccio?"
Io andai da lei e la abbracciai più forte che potei, ma senza farle male.
Lucy cominciò a baciarmi il collo e a mozzicarmi l'orecchio.
"Ho preso la colazione." Le dissi e lei pian piano si alzò dal letto.
Si mise seduta vicino al tavolo e appena le portai il latte con i cornetti divorò tutto. Deve essere stata molto stancante per lei la notte prima.

"Ti ho comprato un cambio."
"E cosa mi hai comprato?" Mi chiese.
"Ho lasciato la busta in bagno. Appena vuoi cambiati." Le dissi.
Lucy rimase un silenzio mentre mangiava felice la sua colazione.
"Come stai?" Le chiesi.
"Bene." Rispose guardandomi le labbra.
Poco dopo lei si alzò per baciarmi.
"Dovresti risposare, sei ancora affaticata."
"Infatti sono stanchissima ma non voglio andare a dormire!" Disse con una voce da bambina.
Feci sedere Lucy sopra le mie gambe e cominciai a massaggiarle la schiena.

"Tua madre ti ha chiamato un po di volte." Dissi.
Lei sbuffò. "Che pizza!!"
"Cosa le dirai?"
"In che senso?"
"Non fraintendere, se vuoi dirle che siamo stati a letto insieme va bene. Ma se non vuoi per me non ci sono problemi. Non cambierà quello che è successo."
"Non so se voglio dirglielo o no."
"Non ti preoccupare. Se vuoi le parlo io."
"No, ci penso io." Disse e si diresse verso il bagno.

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