Atto sessantacinquesimo

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~Lucy Dayn~

Perchè Mark era in casa mia?
Vederlo abbracciare Bella mi riportò con la mente al periodo in cui eravamo fidanzati e non vederlo significava per me notti di tormenti.
Mi scivolò la tazza dalle mani ed il the si espandeva e macchia d'olio sul pavimento.
Mamma corse a pulire tutto mentre io raccoglievo i cocci del mio bicchiede andati in frantumi.

"Come mai qui?" Chiesi a Mark fissandolo, mentre raccoglievo le cose da terra.
"Beh... Bella mi aveva chiesto di tornare, ma forse dovrei andare via..."
"No Mark rimani!!" Fece mia sorella.
Non facevo che fissarlo mentre parlava, muovendo e contraendo la sua mascella e le sue labbra.
"Aia!" Gridai e cominciai a fissare la mia mano insanguinata. Avevo una ferita sul palmo della mano, che andava dal mignolo al pollice. Il sangue si mischiava al the sul pavimento e non smetteva di fuoriuscire dalla mia ferita. Sentivo pizzarmi e pulzarmi la mano.
Mark corse da me poggiando a terra Bella.
Mi portò in bagno e mise la mia mano sotto l'acqua gelida.
"È freddissima!" Mi lamentai, ma lui non mi rispose.
Uscì dal bagno e cominciai ad aver paura, dove andava?!
Fortunatamente tornò dopo pochi minuti e mise la mia mano dentro un panno.
"Dobbiamo andare da un dottore!" Gridò mia madre, che era rimasta come pietrificata davanti la mia pozza di the e sangue.
"Si, chiama il 118." Disse Mark facendomi sedere. Alla visione del mio sangue quasi mi sentii svenire.
Bella cominciò a piangere per la paura.
Mark intanto prese una garza e cercò di mettermela. Vedevo le sue mani tremare.
"Lascia faccio io." Disse mia madre chiudendomi la ferita al meglio che potè.

Quando arrivò il 118 a casa mi chiese come stavo, come era successo e mi medicarono.
"Faccia più attenzione la prossima volta, la ferita dovrebbe cicatrizzarsi tra un paio di giorni. Non è molto profonda." Dissero ed andarono via.
Nella mia stanza c'erano Bella e mamma, sedute sul letto vicino a me.
"Dov'è Mark?" Chiesi.
"Sta pulendo per terra, ha detto che se ne occupava lui mentre noi dovevamo stare con te."
Io mi alzai per andare da lui, come minimo dovevo ringraziarlo no?
Mamma mi bloccò. "Dove vai? Devi riposare."
"Mamma non stavo per morire." Dissi ed andai da Mark.

***

"Serve una mano?" Gli chiesi.
"Perchè sei qui? Dovresti essere in camera tua." Rispose Mark.
"Sto bene... Grazie a te." Dissi e prendendo una pezzetta cominciai a levare via il liquido sul pavimento.
"Se non ci fossi stato io l'avrebbe fatto tua madre."
"Era cosi spaventata."
Mark soffocò una risata. "Avrebbe trovato il coraggio."
Io mi guardai la mano fasciata. Mark era corso da me senza esitare.
Quanto lo amavo.
"Bene, fatto." Disse Mark alzandosi.
Io mi alzai. "Come vai il compito di Economia?"
"L'ho finito e studiato."
"Perfetto." Adesso cosa facevamo?
Mentre Mark strizzava la pezzetta notai che ancora tremava. Aveva paura?

Io presi la mano di Mark e gli dissi: "Grazie." Sotto voce.
Avevo le mie labbra a pochi centimetri dalle sue ed i miei occhi si erano completamente immersi nei suoi.
Poi Mark tossì dolcemente ed io mi allontanai di scatto.
"Scusa." Dissi e corsi in camera mia, mentre Mark disse qualcosa che non riuscii a decifrare.

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