Atto sessantanovesimo

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~Lucy Dayn~

"Si, mi manca andare in quella casa." Dissi. Mark allora mi prese in braccio e mi portò in macchina, tra le sue braccia mi sentivo leggera come una piuma.

Durante il tragitto Mark si fermò un paio di volte per comprare la cena e appena arrivammo mandai un messaggio a Mamma con su scritto che sarei rimasta fuori tutta la sera.

***

Mark aprì la porta di casa ed i cominciai a respirare il profumo buonissimo di quella casa.
"Hai fame?" Mi chiese. Erano circa le 8 ed io avevo un certo languorino. Annuii e lui cominciò ad apparecchiare la tavola.

Mentre mangiavamo parlammo di Bella, di mamma, anche di Alex ogni tanto.
Finito di mangiare mi alzi dalla sedia e mi misi sopra le sue gambe. Cominciai a baciargli il collo mentre lui mandava giù gli ultimi bocconi.
"Io mi sento pronta." Sussurrai.
"A fare cosa?"
"Come a fare cosa?" Dissi, e Mark capì al volo. Sembrava non crederci.
"Davvero?"
Io annuii.
"Non ho portato i..."
Non fece in tempo a finire la frase io lo presi per mano e lo portai in camera da letto.
"Non mi interessa." Dissi.
Mark allora mi appoggiò sul letto e si levò la maglietta.
Non mi ricordavo quanto fossero perfetti i suoi muscoli. Cominciai a toccarli mentre lui si sdraiava su di me reggendosi sulle braccia.
Cominciò a baciarmi il collo, poi mi sfilò la maglietta ed il reggiseno e continuò baciando il mio petto e la mia pancia.
Lui si levò i pantaloni ed io feci lo stesso.
"Sei sicura?" Mi chiese.
"Si." Dissi e lui proseguì.
Dopo pochi secondi eravamo completamente nudi sotto le coperte, per ripararci dal freddo.
Cominciai a sentire l'ansia farsi largo dentro di me e quando Mark si 'unì' a me sentii il mio stomaco contorcersi e la testa letteralmente sotto sopra, come se un terremoto mi stesse spazzando via.
Mentre Mark continuava a muoversi io lo baciai e lui si lasciò completamente a me.
Dopo un po lui si allontanò da me.
Mark prese un grande respiro e si butto sul materasso.
Era stata la cosa più bella che potessi fare al mondo. Lui era mio tanto quanto io fossi sua. Ci appartenevano e dopo aver fatto l'amore insieme niente sarebbe più cambiato.

"Ti amo." Disse Mark.
Io gli presi la mano e cercai di riprendere fiato. Come faceva a respirare dopo tutto questo?! Aveva dei poloni d'acciaio.
Mark si alzò in piedi e buttò a lavare il lenzuolo, coprendomi con un'altra coperta.
"Scusa." Cercai di dire.
"Per la coperta?"
Io annuii.
Mark cominciò a ridere e si sdraiò vicino a me.
"Ti amo." Ripeté.
"Lo so."
"Si, ma non devi dimenticarlo."
Io lo baciai ancora. Era tutto fin troppo bello. Era in un sogno?

"Vuoi fare una doccia?" Mi chiese lui. In effetti avevo il sudore che mi colava ovunque.
"Si."
Mark si alzò e andò ad accendere l'acqua calda, nel frattempo prese due accappatoi ed un liquido in uno sportello che deduco sia sapone.
"Pronto." Disse lui ed io cercai di alzarmi. Ma avevo i muscoli delle gambe completamente a pezzi.
Mark uscì dal bagno e mi prese in braccio.
"Scusa." Dissi nuovamente, stavo rovinando tutto.

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