Atto cinquantasettesimo

7.8K 362 22
                                    

~Lucy Dayn~

"Hey, vuoi parlare?"
Alzai la testa e vidi Lucas davanti a me. "No." Risposi.
Lui però prese una sedia e si mise vicino a me.
"Che succede?"
Io nuovamente non risposi.
Anche dopo il suono della campanella Lucas rimase vicino a me e Liz uscì per andare in bagno.
"Ho sentito che tu e Mark avete litigato."
"Come fai a saperlo?" Chiesi sbalordita.
"Ho sentito che lo dicevano Mark e Lizzy, poi, si vede."
"Hanno parlato di me?!"
Non ci potevo credere anche Liz non faceva che deludermi! Sospirai e rimasi in silenzio.
"Mark non ti merita. Non merita i tuoi sospiri."
Io rimasi in silenzio.
Poco dopo tutti tornarono in classe per la prossima lezione.

***

"Hai parlato con Mark." Chiesi a Liz.
"Come hai fatto a saperlo?" Fece lei.
"Lo so e basta. Ti avevo chiesto di non farlo."
"Lo so, ma io non l'ho fatto per farvi tornare insieme. Era una mia curiosità."
Io non risposi. Mi ero stufata di sentire spiegazioni o altre scuse per tutto.
"Te l'ha detto Mark?" Mi chiese Liz.
Mark? Come poteva credere che lui mi parlasse, poi per una cavolata simile?
"No, adesso basta." Dissi e presi i libri di matematica vedendo il professore entrare in classe.
"Ok." Rispose Liz e prese il suo zaino per spostarsi di banco.
Bene, cambiava banco, poco male.

Finita scuola mi diressi verso casa mia.
"Lucy!!" Io mi voltai.
"Mark."
"Ma che cazzo fai?"
"Per cosa?" Chiesi.
"Hai litigato con Liz, perché?" Gridò.
Quindi, era qui per farmi una ramanzina? Poi per Liz?!
"Sono fatti miei." Dissi e mi voltai.
Mark mi afferrò il braccio.
"Ti rendi conto di quello che fai?! Lucas si è sempre intromesso nella nostra relazione e adesso lo sta facendo con Liz! Non te ne rendi conto!?"
"Ma cosa c'entra?"
"Lo so che è stato Lucas a dirti tutto, non fare la finta tonta." Disse scorbutico, io mi ero stufata di tutta quella situazione! Chi era mio padre?!
"Lasciami in pace. Non devi intrometterti nella mia vita." Gli dissi.
Lui si allontanò ed io andai via.

Appena entrai in camera mia cominciai a piangere a più non posso.
Come era possibile che a lui interessare di Liz e me e non di noi due?
Perché non faceva che allontanarsi?!
Andai in bagno per farmi una doccia, dovevo cancellare dalla mia mente tutti quei pensieri che facevo!
Terminata la doccia cominciai a studiare, ma non facevo che pensare a tutt'altro.
Ormai mi sentivo sentivo troppo male. Mark non faceva che evitarmi o litigare con me, come se io gli avessi fatto qualcosa. Sembrava come voler cancellare tutto quello che eravamo stati.

Tirai fuori dell'armadio la maglietta che avevamo dipinto a casa mia con la vernice. Era davvero scomparso tutto? Eppure questa maglietta era proprio davanti a me, quei ricordi erano così nitidi davanti a me!

Accesi la musica e cominciai a sentire canzoni su canzoni senza fermarmi. Quelle musiche malinconiche che ti trascinano in una valle di lacrime, quei testi che ti facevano sprofondare nel nulla.
Ero sdraiata, impassibile, sul letto di camera mia. Ormai non riuscivo più a connettere il mio cervello. Non ero più io. Ero vuota.

Il giorno seguente entrai in ritardo, le lezioni erano già cominciate allora aspetta in giardino l'ora successiva.
"Hey, ciao."
Voltandomi vidi un ragazzo alto come Mark ma più magro e minuto. Aveva i capelli color oro lisci e con la frangia.
Gli occhi celesti e rossi, con le pupille dilatate.
"Come ti chiami?" Mi chiese accendendosi una sigaretta.
"Lucy."
"Ciao Lucy, io mi chiamo Alex."
"Ciao." Dissi appoggiandomi al muro.
"Vuoi?" Mi chiese allungandomi la sua sigaretta.
In lontananza sentii la voce di Mark, l'avrei riconosciuta tra mille. Io però continuai a guardare Alex. Quel suo fare, un po da uomo vissuto e contro le regole, mi seduceva.

Lasciati Conoscere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora