Atto quinto

16.9K 734 35
                                    

~Lucy Dayn~

Eravamo ancora in sala d'aspetto tutti e tre e non capivo perché Mark non fosse ancora andato via.

"Lucy sarebbe meglio che adesso andassi a casa."
"Mamma, non voglio."

Mark non faceva che fissarmi. Avere i suoi occhi addosso e così non faceva che mettermi a disagio.

"Ti prego, devi riposare."
"Mamma basta."
"Ha ragione -disse Mark- dovresti riposare."
Io andai via, non volevo più sentirli parlare. Uscii dall'ospedale per prendere una boccata d'aria.

"Menomale, dovevo assolutamente fumare." Disse Mark alle mie spalle.
Si accese una sigaretta.

Era così bello, con la camicia e quei jeans attillati.

Mi era stato vicino senza alcun motivo e adesso era venuto per parlare, perché si comportava così? Era strano per me essere considerata da qualcuno.

"Perché sei rimasto?" Chiesi.
"Non volevo lasciarti sola." A quelle parole il mio cuore si bloccò. L'aveva fatto per me. Perche? Era compassione?
"Facciamo così, io domani ti porto qui e restiamo ad aspettare insieme. Ma tu adesso veni a casa con me." Mi propose.

Io lo fissai negli occhi. Perché con lui mi sentivo così strana? Sentivo sempre qualcosa dentro, qualcosa di inspiegabile. Volevo in un certo senso sentirlo più vicino, ma non era giusto. Non sapevamo neanche chi fossimo, ma volevo andare con lui, volevo continuare a sentirmi così.

"Ok." Dissi.
Mark gettò la sigarette ed entrò a prendere tutto.

***

"Siamo arrivati a casa tua." Disse contraendo la mascella. Era cosi sexy quando lo faceva.

Mi avvicinai al cancello e cominciai a cercare le chiavi nella borsa. Mi cadde tutto di mano, ma non riuscivo a trovarle.
"Non le trovi?"
"No!"
"Calma, vieni da me. Te l'ho detto, casa mia è poco lontana da qui."
"Grazie." Dissi sottovoce, era stato così gentile con me.

Mark mi prese tutto quello che mi era caduto.
"Cos'è questo?" Mi chiese.
Io cominciai a ridere. "Ecco, vedi quella è la mia lista dei desideri. L'ho fatta tempo fa con Bella."
"Chi è Bella?"
"Bella è mia sorella." Evitati di raccontare la parte dell'ospedale.
"Quindi vorresti partecipare ad un matrimonio di due sconosciuti?" Disse ridendo, io feci lo stesso.

Vedere il suo viso così rilassato mi faceva sentire meglio del solito. Durante il tragitto non faceva che prendermi in giro. Era il primo ragazzo che leggeva la mia lista eppure mi piaceva che almeno lui l'avesse letta.

"Questa è la mia umile dimora." Disse Mark facendomi entrare. La casa era piena di birre, puzzava di fumo, insomma era un disastro. Io cominciai a ridere appena entrai.
"Non ti preoccupare! Madamigella tu avrai il permesso di alloggiare nel letto padronale!" Disse toccando un grande letto matrimoniale.
"E tu?"
"Io mi sistemerò nella stanza affianco."
"Grazie." Dissi guardando a terra.

Non potevo davvero crederci. Anche se forse non provava quello che provavo io nel guardarlo o toccarlo,lui teneva a me. Mi piaceva essere importante per qualcuno.

Mark si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia. Io lo lasciai fare, al suo tocco mi sembrò quasi di potermi sciogliere! Poi Mark mi baciò sulla fronte e mi diede la buona notte.

Sentendo le sue labbra su di me non potevo fare a meno di sentirmi bruciare dentro. Come se le sue labbra fossero litri e litri di benzina che alimentavano il fuoco che producevano i nostri occhi. Come se ogni suo tocco fosse droga.
Più indugiava su di me, più avevo bisogno di sentirlo vicino.
Poi però Mark andò via e mi lasciò sola nella stanza.
Perché lo volevo così tanto? E perché lui non faceva altro che aiutarmi?!

-----------------------

Ho cominciato a scrivere questa storia da pochi giorni.
Ditemi cosa ne pensate!

A giorni la continuerò.
Spero vi piaccia.

Lasciati Conoscere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora