•Anime Elette - Rael83•

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Rael83

Sinossi:
Eden, oggi. Il paradiso terrestre non conosce dolore né guerre, malattie o morte. Cosa potrebbe mai turbare lo spirito dei suoi abitanti? Eppure, mentre milioni di persone conducono una vita idilliaca, la mente e l'anima di Haziel sono in tumulto.
Ma lei non è come tutti gli altri.
E mentre si affaccia all'età adulta, alla ricerca del suo posto tra un popolo in cui si sente l'intrusa, un'ignota minaccia sconvolge la sua esistenza e quella del mondo intero.

Perché si sa, la natura umana riesce a rovinare sempre tutto. Persino il paradiso.

1) Trama:
Questo libro mi è piaciuto davvero, davvero tanto. Mi sono divorata l'intera storia, i capitoli si susseguivano uno dopo l'altro con la facilità con cui si potrebbe bere un bicchier d'acqua.
Tuttavia l'inizio – ossia i primi capitoli – non mi hanno ispirata subito, la prima impressione è stata quella di trovarmi davanti una delle solite storielle fantasy fin troppo contornate da teen fiction, soprattutto quando è arrivata la parte in cui Haziel e Mira si sono dovute trasferire nella Casa degli apprendisti. Andando avanti mi sono ricreduta, ma non del tutto. L'elemento teen fiction è presente, visto che ci troviamo davanti una protagonista di sedici anni – età resa per vie traverse, visto che dovrebbe averne in realtà settanta, ma tralasciamo – con i soliti problemi che porta l'adolescenza. Poco importa che sia un'anima eletta che vive nell'Eden e che poi si ritrova a dover salvare il mondo... lei è un'adolescente, ha i suoi dubbi esistenziali, si ritrova a dover frequentare la scuola, il bullismo, scopre piano piano cos'è l'amore ed esso l'affascina e via dicendo.

2) Originalità:
La formula di base che rende la storia ciò che è... è già vista. Abbiamo una protagonista eletta, predestinata a salvare il mondo, adolescente, che non riesce a integrarsi completamente con il suo mondo, che si ritrova ad andare sulla Terra con "il suo opposto" – un ragazzo bellissimo e odioso -, che si trova costretta ad andare a scuola, che viene bullizzata, si ritrova pure ad andare in gita con la classe e lì capitano... cose, e che alla fine trova l'amore nella persona che credeva non avrebbe mai potuto rappresentare qualcosa di simile per lei. Inoltre, la funzione di custodi e negativi – i primi devono portare gli umani a compiere scelte giuste e i secondi sbagliate – ricorda un po' troppo il cartone animato Angel's Friends. Insomma, non siamo all'apice dell'originalità, tuttavia ci sono cose che vanno tenute a mente e apprezzate:
- il mondo fantasy in cui tutto è ambientato, le spiegazioni scientifiche e le varie citazioni di cultura che vengono inserite e usate per rendere sensato ciò che viene detto e ciò che accade;
- il modo in cui tutte le possibili falle vengono riempite;
- i colpi di scena che lasciano basiti;
- il modo in cui i cliché vengono trasformati in punti di forza e che – se non sono stati utilizzati troppo bene – possono riservare molte sorprese;
- la profondità e il senso intrinseco dei personaggi, che non sono buttati lì a caso ma sono studiati;
- il rapporto tra Samuel e Haziel, che si sviluppa piano piano, in uno dei migliori modi che abbia mai visto.

3) Sintassi:
Capitolo uno:
- "Nonostante con Mira avessimo più o meno la stessa età" -> ultimamente lo trovo spesso questo termine, ma non sarebbe meglio "nonostante io e Mira avessimo la stessa età"?

Capitolo due:
- "lo specchio della mia anima speciale. Poggiai le mani sullo specchio" -> attenta alle ripetizioni;
- "al piano terra una fila di colonne correvano" -> correva, qui il soggetto è la fila.

Capitolo tre:
- "Ora ragazzi, l'istruzione che" -> ora, ragazzi, l'istruzione che;
- "qualche segnale invisibile, non so una luminosa freccia mistica" -> "invisibile, non so... una luminosa freccia mistica". Penso suoni meglio, scritto così;
- "credono che di più non posso fare" -> "possa", forse?
- "Anthea continuò: «la verifica" -> attenta, qui devi mettere la maiuscola;
- "«...pochi minuti" -> ci va lo spazio dopo i tre punti, tienilo a mente perché lo ripeti anche in altri capitoli;
- "« ma tu appartieni" -> attenta allo spazio, e tieni a mente perché lo ripeti anche in altri capitoli;
- "e, per un secondo mi fissò, curiosa" -> "e per un secondo mi fissò, curiosa"/"e, per un secondo, mi fissò curiosa";
- "SOCIETA':" -> so che probabilmente hai scritto così perché il maiuscolo diretto della "à" non c'è... ma c'è un modo per metterla maiuscola, anzi, più di uno, quindi te lo segno per indicartelo.

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