Recensione cartaceo 1: "La città di ghiaccio" di James Rollins

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Trama:

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Trama:

Di ritorno da uno scavo, l'archeologa Ashley Carter rimane sconcertata nel trovare dei militari ad attenderla in casa. In una grotta nei pressi di una base militare in Antartide, è stato rinvenuto per caso un antico idolo scolpito nel diamante e, sebbene dalle prime analisi risulti che quell'oggetto risalga all'epoca preistorica, non è stato possibile collegarlo a nessuna civiltà conosciuta. E adesso l'esercito sta organizzando una spedizione archeologica che s'inoltri tra i ghiacci in cerca di risposte... e di altri tesori simili. E vuole che sia Ashley a guidarla. Per lei, è un'occasione da cogliere al volo. Tuttavia, già all'ingresso di quel labirinto di tunnel di ghiaccio, Ashley e la sua squadra avvertono una presenza inquietante aleggiare su di loro. Come se qualcuno - o qualcosa - li stesse seguendo e controllando. E, quando scoprono una grotta piena di diamanti enormi, al cui interno sono incastonati dei teschi umani, per loro è l'inizio di un incubo. Perché sono diventate prede di un nemico spietato e sfuggente, pronto a tutto pur d'impedire al gruppo di portare alla luce il suo segreto...

Recensione:

Ed eccoci qui con la prima recensione di questa serie di libri.
Ho deciso di partire con La città di ghiaccio di Rollins perché è uno dei libri che ho letto più recentemente, quindi non necessito di una rilettura per essere sicura di ciò che devo dire.
Dopo questa premessa, possiamo partire.

La città di ghiaccio, in originale Subterranean, parla di questa archeologa, Ashley Carter, che di ritorno da uno scavo si imbatte in un gruppo di militari che la cercano per offrirle un... lavoro. Ebbene, Ashley dovrà partire per l'Antartide - dove è stato rinvenuto un antico idolo scolpito nel diamante impossibile da collegare a qualunque civiltà conosciuta - insieme a un gruppo di vari ricercatori di cui sarà la leader - accompagnati da dei militari specializzati - e addentrarsi nelle profondità del ghiaccio.

Quando ho comprato questo libro, ciò che mi ha attirato non sono state che sei cose:
• titolo;
• lo sconto;
• archeologia;
• Antartide;
• morti varie;
• avevo già due libri di questo autore.
Tuttavia, non era ciò che mi aspettavo.

Il titolo italiano non c'entra assolutamente nulla con la trama e con ciò che accade, dato che la città è sotto il ghiaccio, e non di ghiaccio, e dopo essermi informata su Internet ho scoperto che questo non è il libro più recente di Rollins, bensì il primo che abbia scritto, pubblicato in Italia solamente sedici anni dopo.
Diciamo che non è il massimo partire da quest'opera, non se vogliamo capire bene come lavora Rollins, dopotutto la primissima opera mai scritta (scritta, non pubblicata, c'è differenza) di uno scrittore non sarà mai nemmeno lontanamente vicina alla perfezione. È praticamente impossibile, e qui di seguito vi elencherò cosa definisce quest'opera abbastanza imperfetta e piena di pecche, oltre che i pro e i contro per cui si dovrebbe leggerlo o non leggerlo.

Si inizia con un prologo abbastanza sanguinolento e di una lunghezza veramente ristretta, in cui viene presentato il mistero che il gruppo di ricercatori dovrà svelare. Dopodiché si parte subito con Ashley, che di ritorno da uno scavo si trova i militari a casa, insieme all'amico e aiutante Randy e al figlio Jason. Ashley è inizialmente restìa, ma dopo essere stata convinta dal dottor Blakely - che affiancherà lei e i suoi colleghi -, dal reperto archeologico che le mostra e dall'ingente somma di denaro che le verrà data in compenso, Ashley decide di partire. Da qui vengono presentati gli altri personaggi principali, come Ben, il co-protagonista e co-leader, il maggiore Michaelson e i tre militari badass (Villanueva, quanto amo quell'uomo), la biologa canadese e il geologo egiziano (di cui ora mi sfuggono i nomi).

Ebbene, prima di scrivere questa recensione mi sono informata parecchio, leggendo cosa pensa la critica su questo autore e le recensioni di chi come me ha speso soldi per comprare quest'opera. Ho trovato pareri molto discordanti. La critica mondiale lo trova un autore di tutto rispetto, mentre le recensioni su siti in cui il libro è acquistabile lo affondano come fosse feccia... Io sto esattamente a metà.
Come vi ho accennato, possiedo altri due libri di Rollins che però non ho mai letto. Tra questi due c'è L'altare dell'Eden - che ho iniziato, a contrario de La via dell'oro - e posso affermare con certezza che l'inizio di La città di ghiaccio e de L'altare è praticamente identico. L'impostazione è la stessa, tanto che sembrano fatti con lo stampino, e Subterranean non spicca di certo per originalità. I personaggi sono stereotipati e agiscono così perché gli gira, con una profondità tanto minima da sembrare un foglio di carta velina.
Tuttavia - perché c'è un tuttavia -, da quando Ashley e il gruppo partono per le profondità antartiche le cose iniziano a farsi interessanti, e il tutto inizia a prendere un sacco il lettore. Ciononostante, seppur l'ansia che permea tutto e la curiosità di svelare l'arcano mistero, siano tante, quando si arriva a fine libro si resta con l'interrogativo: "cosa ho appena letto?". Tra città sotterrane, telepatia, dinosauri geneticamente mutati che sembrano un incrocio tra coccodrilli e petrolio, funghi brillanti che ti avvelenano e grotte di diamanti con tanto di teschi umani incastonati... insomma, diciamo che il tutto sembra un grande trip allucinogeno contornato da una buona dose d'ispirazione a Viaggio al centro della Terra di Verne. Troviamo inoltre molti cliché:
• viene delineato il mistero
• scelta della squadra di ricerca
• i due protagonisti si notano subito reciprocamente e finiscono poi per fare bum bum
• scoperta che c'è sotto di più
• arriva il cattivo di turno che cerca di sabotare i piani della squadra e ammazzare tutti
• gente che muore a caso perché sennò non è verosimile
• l'eroe protagonista salva la situazione
• vivono tutti felici e contenti.

Insomma, non si spicca per inventiva, ma nonostante questo la lettura è scorrevole, le descrizioni sono invidiabili e il libro si finisce nel giro di due giorni al massimo, se si è abbastanza veloci e si ha tempo a disposizione anche meno.

Lo consiglio? Solo se volete qualcosa per passare il tempo, se volete invece spendere soldi per qualcosa che valga davvero la pena di avere... vi direi di optare per qualcos'altro.

Infine, dopo tutti i punti fondamentali che ho elencato, devo aggiungere una cosa che ho notato ma che finora non avevo ancora detto nella recensione... in questa storia le lasagne si fanno con l'aglio.

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