Sinossi:
Lillian Linden è una bugiarda. All'apparenza, sembra la coraggiosa superstite di un drammatico incidente aereo. Ma in realtà sta mentendo a tutti: alla sua famiglia, agli amici e al mondo intero, da quando un elicottero l'ha recuperata insieme al suo compagno di disavventure, Dave Hall, su un'isola deserta del Pacifico. Dopo più di due anni dalla loro scomparsa, i due naufraghi finiscono sotto i riflettori delle televisioni del mondo intero, diventando due beniamini del pubblico. Eppure non possono raccontare la loro vera storia e così continuano a mentire. Ma ora Dave e Lillian devono tornare dai loro rispettivi coniugi e alle loro vite di un tempo. L'unica a non credere alla loro storia è Genevieve Randall, una giornalista e conduttrice TV dal fiuto infallibile e dalla grande tenacia. È lei a sospettare che la versione dei due sopravvissuti non sia poi così veritiera... e vuole andare fino in fondo, non importa se Dave e Lillian ne usciranno distrutti.
Recensione:
Lo so, non è esattamente la recensione che stavate aspettando, ma mi andava di recensire un cartaceo e visto che non sono ancora riuscita a trovare il tempo di leggere l'ultimo comprato - che rientra nella lista di quelli che mi avete richiesto - ho optato per ripiegare su uno dei libri che avevo già letto.
Quindi oggi vi sorbirete il mio parere su L'isola dei silenzi, di Emily Bleeker, in originale Wreckage. A Novel. Come opera è molto recente, risale solamente a marzo del 2015 e io l'ho comprato agli inizi di quest'anno perché costava solo 9 euro e 90 e la trama sembrava interessante.L'isola dei silenzi si apre con uno scorcio della vita di Lillian dopo essere tornata a casa dal disastro aereo che l'ha coinvolta circa uno/due anni prima, mentre si prepara a ricevere la giornalista che è riuscita a ottenere la chance di intervistare lei e Dave, l'altro protagonista dell'opera. Tuttavia, dopo questo inizio estremamente veloce, ci ritroviamo catapultati nel passato, nel momento in cui lei si appresta a salire – insieme alla suocera – sul jet privato che la condannerà a trascorrere mesi della propria vita sull'isola deserta a cui gravita attorno tutta la storia.
Su questo jet lei farà la conoscenza di David, di Kant – il pilota – e di Theresa – l'hostess, un personaggio talmente inutile da avermi sconvolto la vita.
Per qualche capitolo si va avanti così, saltando dal passato al presente, i capitoli estremamente corti, fino a quando il disastro aereo avviene e Lillian si ritrova bloccata su quest'isola. Da lì in poi i capitoli diventano più lunghi e interessanti, alternando l'intervista al resoconto di ciò che è successo, così da permettere al lettore di avere una visione completa d'insieme.
Vi avverto, però, il testo è raccontato al presente e si hanno due diversi PoV, quello di Lillian e quello di Dave.La trama in sé, a mio avviso, avrebbe potuto promettere un'opera degna di essere letta e apprezzata, ma il modo in cui l'autrice ha analizzato il tutto rende il libro una trashata insopportabile. Davvero questo libro è il "Numero 1 in America"? L'hanno davvero definito "un grande thriller"? Questa... cosa di thriller non ha niente, il massimo dell'ansia che ho provato leggendo è stato durante i momenti in cui Kant è sbroccato e ha tentato di violentare la protagonista e quando la giornalista esagerava con le domande. Il resto mi ha soltanto annoiato e – in parte – rovinato il mio umore.
Non è un thriller, è un diamine di romanzo rosa con un quadrato amoroso e un pazzo schizzato che piagnucola perché la sua amante – che tra l'altro l'aveva pure mollato – è morta.
Davvero gli americani apprezzano queste cose e le fanno salire in classifica? Ma dopo Obsidian di Jennifer L. Armentrout non mi stupisco più di nulla.I personaggi sono quanto di più banale abbia mai visto, l'unica con una parvenza di senso è Genevive, la giornalista, che dimostra di avere le palle, al contrario della protagonista. Insomma, Lillian è sposata, ha due figli e si comporta come una ragazzina demente in preda agli ormoni. Sul serio? Per non parlare di Kant, l'equivalente del bulletto delle medie con il brevetto di pilota. Dave l'ho trovato semplicemente contradditorio a se stesso, e la sua relazione con Lillian, un tira e molla in stile "ti amo ma non possiamo" mi ha solamente fatto venire l'orticaria. Ma passiamo a Theresa, piuttosto. Vi ricordate cos'ho detto prima? Che è un personaggi totalmente inutile? Ecco, l'unico scopo della nostra hostess era quello di morire e dare una motivazione a Kant per stuprare Lillian.
La profondità emotiva e intellettuale dei personaggi è affondata nel mare insieme al jet privato.
Non ho parole.L'opera tuttavia è scritta bene, cosa di cui mi stupisco non poco. Nelle recensioni online ho letto che i dialoghi di questo libro sono quanto di più insensato si sia mai visto, ma non sono totalmente d'accordo. Sì, ci sono botta e risposta che mi hanno lasciata abbastanza perplessa, ma ci sono anche certi dialoghi che okay, non saranno da premio Nobel ma hanno un loro perché.
Tuttavia lo ammetto, l'unica cosa che forse mi è piaciuta di tutto il libro è stato lo stile delle Bleeker, un po' sempliciotto ma fluido.Insomma, avrete capito che, detta fuori dai denti, L'isola dei silenzi mi ha fatto abbastanza ribrezzo. Principalmente perché quel "grande thriller" mi ha tratto in inganno (e questo mi fa abbastanza imbestialire, perché ci ho speso soldi sperando in un thriller quando era invece un romanzetto rosa da due soldi).
Lo consiglio? NO. Se volete qualcosa che vi aiuti a trascorrere il tempo è una scelta adatta, ma se volete qualcosa di profondo, con personaggi che abbiano senso di esistere e che vi lasci qualcosa alla fine della lettura... optate per qualcos'altro, fidatevi di me.
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Le Recensioni di Rose (CHIUSO PER SEMPRE ❌)
AléatoireLISTA CHIUSA. REGOLAMENTO NEL PRIMO CAPITOLO. Le recensioni saranno quanto più oggettive e critiche possibile, in modo da andare a toccare ogni punto fondamentale dell'opera. Ricordo che io non sono infallibile, quindi chiedere anche ad altri serviz...