•Masterly - AJBeth•

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AJBeth

Sinossi:
Contea di Galway, Irlanda.

Mairead O'Doherty è una giovane ragazza di ventidue anni, da poco laureata all'Accademia di Belle Arti più rinomata di tutta l'Irlanda. Dopo il suicidio di suo padre, si trasferisce a Merlin, un piccolo paesino nei pressi di un ombroso bosco di conifere, il Masterly. Un luogo senza tempo, lontano dalla vita frenetica di città. Il posto perfetto per coltivare il sogno di diventare un'artista contemporanea.

Tutto ad un tratto, però, la tranquillità che ha instaurato nella sua solitudine viene irrimediabilmente spezzata. Merlin è vittima delle sparizioni improvvise di molte giovani ragazze; i suoi abitanti accusano un 'uomo avvolto dalle tenebre' di averle rapite e portate nel misterioso Masterly. Non si ha più alcuna traccia.

Mairead non è pronta per affrontare una realtà che non è la sua, ma sente che deve scoprire cosa si cela dietro questi rapimenti anonimi. Quello a cui è sempre stata abituata, si rivela solo una parte della vera vita irlandese, ed è proprio l'ultima persona sulla terra che si sarebbe mai aspettata, a doverglielo mostrare: Keeran McLynch è oscuro, istintivo, di poche parole. La sua natura non è quella di un essere umano. I suoi comportamenti insoliti e le sue cicatrici parlano da sole.

Nonostante lei non conosca nulla del mondo di Keeran, nel primo momento in cui ha incrociato lo sguardo con il suo, ci è già inconsapevolmente dentro fino al collo. Sebbene lui sembri propenso nell'aiutarla con le sue ricerche, deve stare molto attenta: non tutti sono favorevoli nel rivelare l'identità degli Scáth, onnipotenti e selvagge creature della notte. Il grido delle creature mitologiche nel bosco Masterly finalmente si fa sentire.

A volte è meglio non portare alla luce cose che sono sempre state nascoste.
Almeno, fino ad ora.

"Non fidarti di ciò che non puoi vedere..."

1) Trama:
Partendo dal presupposto che avevo letto il prologo di questa storia prima che Beth mi chiedesse una recensione, affermo che il genere paranormal thriller sta diventando uno tra i miei preferiti.
La trama di quest'opera si presenta a primo impatto semplice, sembrando quasi un paranormal romance, genere abbastanza diverso da quello che in realtà è caratteristico di Masterly. Dopo aver letto cinque capitoli posso affermare che l'elemento thriller sia più che certo – ho avuto i brividi, in certe parti –, ma l'aspetto del paranormal romance ce l'ha ancora, più di quanto l'autrice voglia renderlo tale.
La storia trasmette al lettore, almeno in parte, e incuriosisce. Ho apprezzato le citazioni presenti e la scelta di inserire temi attuali come i discorsi sulla parità dei sessi e così via. Tuttavia ci sono parti che mi hanno lasciata perplessa e con un grande punto interrogativo, come certi comportamenti di Oona o certi dialoghi tra i personaggi.
Nonostante questo credo che la storia abbia del potenziale, dopotutto siamo ancora ai primi capitoli.

2) Originalità:
Non ho letto così tanto da essere sicura di cosa dire in questo punto. La storia si presenta priva di certi cliché tipici del paranormal romance o delle opere che trattano creature come quelle qui presenti. Qui abbiamo gli Scáth, creature originali e totalmente inventate dall'autrice, con le loro caratteristiche e tutto ciò che fa spettacolo dietro. Anche la città di Merlin è inventata, così come il Mastely, il bosco che fa da punto di riferimento in tutta l'opera.
Ho trovato particolarmente interessante, inoltre, la mentalità delle persone della città in cui è ambientata la storia, nonostante i loro strani modi di comportarsi mi abbiano lasciato in certi punti leggermente dubbiosa.

3) Sintassi:
Capitolo uno:
- "ed ogni altra forma d'espressione" -> penso ci starebbe meglio un "e";
- "studio assicurata ed una buona" -> anche qui penso stia meglio "e";
- "quando fu travolta" -> "era stata", stai raccontando di un momento ancora più passato;
- "A quel tempo avevo diciannove anni" -> avevo avuto;
- "avevo sporcato di tempera rossa sia il cellulare, che il tavolo" -> la virgola è scorretta;
- "Allora, vuoi ascoltarmi, oppure no?" -> penso che la virgola prima di "oppure" stoni, nella frase;
- "ed altri in cui ci" -> anche qui quell'"ed" stona;
- "Vedrai di presentarmelo, allora" -> non sarebbe meglio un "vedi" invece che "vedrai"?
- "Inutile dire che, per tutta la serata, i due scherzarono l'uno ad essere l'altro, e viceversa" -> "i due avevano scherzato l'uno a essere l'altro, e viceversa", anche se quel "scherzato" non so se si abbini alla perfezione con "l'uno a essere l'altro";
- "Erano stati malati per molto tempo, e non uscirono mai più con noi" -> "e non erano più usciti con noi";
- "con ogni tipo di tentativo per approcciare con l'altro sesso" -> non sarebbe meglio "ogni tentativo di approccio"?
- "almeno il tuo aspetto può rimediare dal caratteraccio che hai" -> "al", non "dal";
- "la segretaria del sindaco mi aveva chiesto se avessi potuto raggiungerla" -> attenzione ai verbi.

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