"Il canto del ribelle" di Joanne Harris

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AVVISO:

Buondì a tutti! Vorrei avvisarvi che da oggi in avanti collaborerò con un blog, pertanto le recensioni che troverete qui non saranno complete, ma 1/3 della recensione in sé, pubblicata invece interamente lì. Vi chiederei, se volete, di andare a sostenere il blog, commentando o seguendo, poiché mi farebbe immenso piacere (a chi lo fa mando un biscotto virtuale).
Nei commenti vi lascio il link, il nome è: Il mio mondo fatto d'inchiostro

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Sinossi:

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Sinossi:

Per Loki, il dio delle fiamme, l'accoglienza ad Asgard non è delle migliori. Nella città dorata tutti diffidano di lui, nonostante Loki goda della protezione di Odino. Quello è il regno della perfezione, e per lui entrare nella schiera delle divinità più importanti è impossibile. È la sua stessa natura ribelle a impedirglielo. Ma arriva il momento della sua riscossa. Il mondo delle divinità è agli sgoccioli, una profezia ne ha proclamato la fine imminente. E Loki potrà mettere le sue capacità al servizio di Asgard e dei suoi abitanti. E scoprire se i suoi poterei e la sua astuzia possono davvero salvarlo dalla fine che minaccia i Mondi e le creature, umane e divine, che li abitano.

Tag:

#mitologia, #norreni, #loki, #thor, #odino, #ragnarok, #ironia, #vendetta, #accettazione

Recensione:

Il narratore di questo libro è Loki stesso, il quale ci racconta in prima persona la sua storia, dagli inizi prima come adepto del Caos (e di Surtur) e poi come divinità, fino all'arrivo di Ragnarok, la fine dei mondi. La caratteristica principale è che l'autrice si è attenuta alla mitologia vera, riportando gli eventi e la storia di Loki secondo le leggende, senza filtri e senza ghirigori.

La trama e lo svolgimento si presentano pertanto molto fluidi, poiché il tutto è un flusso continuo, un resoconto che Loki ci fa quando ormai è già tutto finito, riportando interi eventi della sua vita e mostrandoci – non senza ironia e sarcasmo – le altre divinità sia per come erano sia per come le vedeva lui.
La comprensione non è affatto difficile e anzi l'opera è leggera, i capitoli procedono spediti e il libro si può leggere in poco tempo.

L'ambientazione è forse una delle due pecche che vi ho trovato, poiché al contrario dei personaggi non viene riservata moltissima attenzione alla diversa classificazione dei Mondi, né ci viene specificato in che periodo siamo. Questo punto va a cozzare principalmente con la coerenza (ed ecco la seconda pecca), perché spesso Loki si lascia andare a frasi che non c'entrano nulla con le divinità – e immagino nemmeno con il popolo, visto che pare che gli umani siano fermi al Medioevo. Eccovi due esempi:

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