Sinossi:
Marguerite Caine è cresciuta respirando intorno a sé le teorie scientifiche più all'avanguardia. I suoi genitori, infatti, sono due famosi scienziati che sono riusciti a realizzare la macchina più stupefacente di tutti i tempi: il Firebird. Si tratta di un congegno che permette di viaggiare in dimensioni parallele, basandosi sulla teoria che esistono infiniti universi, che sono poi quelli delle possibilità. Ciò che non è stato in questo mondo si è certamente realizzato in uno degli altri.
Il padre di Marguerite, però, è misteriosamente scomparso. Sembra che a ucciderlo sia stato Paul, uno degli assistenti, che è poi fuggito impunito in un'altra dimensione, portando via con sé tutti i dati relativi al Firebird. Marguerite si lancia alla ricerca del padre e grazie a Theo, uno studente di fisica che l'aiuta nell'impresa, riesce a ingaggiare una caccia all'uomo pluri-dimensionale, tra una Londra del futuro, una Russia ai tempi dello Zar e un mondo sottomarino...
Le vite sono mille. Mille le possibilità. Ma il destino è uno soltanto.Tag:
#youngadult, #dimensioni, #amore, #russia, #futuristico, #caccia, #corporazione, #fuga
Recensione:
Bentornati, finalmente, con una nuova recensione (è bello poter aggiornare di nuovo).
Oggi vi parlerò di... un salto nel buio. Okay, mi spiego meglio. È da qualche tempo che su Instagram continuo a trovarmi spammata la trilogia Firebird, di Claudia Gray, e durante le vacanze – in una libreria sperduta di Este – mi sono trovata davanti l'unica copia del cofanetto. Non avevo idea di quale fosse la trama, non avevo idea se fosse una buona lettura né avevo internet a disposizione per controllare, e per una volta ho deciso di andare a... culo.La storia ha come protagonista Marguerite, una giovane ragazza figlia di due famosi scienziati, i quali hanno creato il dispositivo Firebird, una sorta di collana che permette di viaggiare fra le dimensioni. Queste non sono altro che le deviazioni che ogni singola scelta determina sul futuro, e attraverso esse Marguerite si trova a compiere un inseguimento alla ricerca della verità.
Ho apprezzato molto il modo in cui l'autrice ha caratterizzato la parte scientifica dell'opera, dando qualche tratteggio della fisica su cui si basa il Firebird e motivando la vaghezza di alcuni punti con un cliché tanto basilare quanto ben fatto: per tutta la storia noi veniamo trascinati con Marguerite, sappiamo solo quello che sa lei (che non è una cima di fisica, diciamolo).L'ambientazione ha a mio parere un che di magico: veniamo trasportati da un mondo all'altro senza sapere cosa ci troveremo davanti, andando alla deriva insieme alla protagonista, che quando si sveglia nel corpo della sua corrispondente si trova a dover apprendere tutto in fretta e a fingere costantemente per non destare sospetti.
In generale, ci troviamo davanti quattro dimensioni ben distinte oltre alla prima e originaria:
▪ una Londra futuristica, grigia e smunta, dove la tecnologia e lo spreco sono le uniche cose di cui la popolazione ha ancora interesse, che ci mostra un possibile e inquietante prossimo futuro;
▪ una Russia del 1900 governata dalla famiglia Romanov, dove le apparenze sono tutto, le lotte di potere un pericolo concreto e l'amore solo matrimoni combinati;
▪ la dimensione gemella a quella di Marguerite, da cui proviene l'antagonista;
▪ una Terra sommersa dalle acque, in cui la protagonista vive su una stazione di ricerca dispersa nell'Oceano Indiano.
Sotto questo punto di vista, ho adorato ogni singola dimensione, ma mi ha rattristata parecchio il fatto che l'ultima, quella del mondo sottomarino, sia stata lasciata un po' al caso. È come se l'autrice avesse voluto concludere in fretta, infatti non abbiamo che una manciata di capitoli lì ambientati. Questo mi ha deluso un po', perché avrei preferito trovare degli universi a tutto tondo, cosa che non sempre è presente.Ho trovato delle incongruenze che mi hanno un po' fatto storcere il naso, come per esempio: come ha fatto Paul a scoprire che fine aveva fatto il padre di Marguerite? Forse l'ha trovato nei computer della Triad? Questa informazione non ci viene data, seppure sia fondamentale per dare una ragione concreta a quello che succede in seguito.
Ci sono anche altre cose che non mi hanno convinto, ma che non definirei falle, quanto più piccole distrazioni. Tuttavia preferisco non sottolinearle, poiché potrebbero fungere da spoiler. Infatti, il libro è pieno, pieno, di cliffhanger e colpi di scena inaspettati, che non appena li leggi ti... beh, mentre leggevo il buon 80% del tempo ho avuto un'espressione sconvolta e gli occhi spalancati dalla sorpresa, cosa che non mi accade quasi mai. Lascio a voi fare due calcoli.La lettura è tutto tranne che lenta, dato che un capitolo tira l'altro. Se non avessi avuto impegni a trattenermi probabilmente l'avrei finito in due giorni. Il testo inoltre non è corto, ogni capitolo ha una lunghezza media e abbastanza costante.
Ciò che fa molto, poi, è anche l'originalità dell'opera. Ammetto di non essere ferrata quando si tratta di YA, poiché non ne leggo tantissimi (almeno, non quelli belli), ma attualmente non ricordo di aver mai trovato un libro con una trama simile. Sì, esistono opere che trattano il tema delle varie dimensioni, ma non credo di averne mai letto uno (se ne conoscete, ditemi pure i titoli).
È indubbio che ci siano dei cliché, ma per la maggioranza sono ben fatti e hanno una ragione valida per essere lì, cosa non scontata. L'unico stereotipo che forse mi ha un po' scocciato è stato il triangolo amoroso e il dubbio costante di Marguerite riguardo i sentimenti per Paul: all'inizio della storia sembra che lei sia innamorata di Theo, poi si scopre che invece è innamorata di Paul, ma non è sicura se ama lui o una delle sue versioni, quindi nell'incertezza li respinge entrambi. Ecco, no.
Ciononostante, ho amato sia i primi capitoli in medias res, con flashback e spiegazioni che rendono giustizia alla loro funzione, sia il modo in cui l'autrice ha sviluppato il tutto. Davvero, dovrei fidarmi del mio istinto più spesso, sono contenta di aver comprato l'intera trilogia.Azioni ed eventi sono ben narrati e non vi è alcuna difficoltà nel seguire quel che accade.
Un punto dolente tuttavia è rappresentato dalle descrizioni, un po' vaghe e superficiali rispetto a quello che avrei preferito: le stanze e soprattutto i luoghi aperti non vengono descritti, c'è solo qualche sprazzo qui e lì di informazioni riguardo l'ambiente generale o determinati oggetti e persone, e nel complessivo ciò – a lungo andare – rappresenta una mancanza. Correggetemi se sbaglio, ma sembra una cosa diffusa negli YA, e spero caldamente così non sia (non credo smetterò mai di ripetere quanto le descrizioni siano fondamentali).
Per quanto riguarda dialoghi e stile di narrazione non ho alcun appunto da fare, sono impeccabili.I personaggi, devo ammettere, li ho trovati tutti ben strutturati. Anche se tutto si incentra sulla protagonista, poiché è lei a narrare, gli altri personaggi, anche quelli più secondari, riescono ad emergere sia grazie alle loro azioni che alle descrizioni che ci vengono proposte dalla stessa Marguerite, che – finalmente posso dirlo – NON è Mary Sue! Sì, tutti si preoccupano per lei. Sì, tutti la amano o la vogliono per degli scopi specifici (tranne lo zar, lo zar è uno stronzo), ma questo ha una ragione: lei si trova, ovunque vada, circondata da persone che hanno uno stretto rapporto con lei, ed è normale che bene o male sia al centro degli eventi. Questa volta posso dirlo, adoro la protagonista, la sua cazzutaggine e la sua umanità, che la mette sullo stesso livello degli altri.
Mi piace, poi, come la passione per la pittura e il disegno sia stata resa vera, non una macchietta ma un elemento fondamentale che caratterizza Marguerite in ogni singola dimensione in un modo sempre diverso. Insomma, c'è spessore, c'è caratterizzazione, ed è ben fatta.
Potessi, stringerei la mano all'autrice.
Sono commossa.Lo stile è relativamente semplice, ma non banale, e accompagnandosi al tema intrigante e al buon sviluppo applicato trascina appieno il lettore. C'è comunque qualche errore di battitura qui e lì, ma sono dovuti alla traduzione quindi non mi ci soffermo di principio.
L'opera vale? Stavolta non specifico nemmeno il "secondo me". Sì, vale. Punto. È un dato di fatto.
L'autrice si è impegnata, si vede, e ha fatto un lavoro ottimo. C'è qualche piccolo difetto, questo è ovvio, nessun libro è perfetto, ma Firebird merita tanto, lo dichiaro senza remore. È uno dei libri che più ho amato dell'ultimo... cosa, anno?Pertanto, lo consiglio? Assolutamente sì.
Se vi piace la fantascienza, lo YA fatto bene, le storie d'amore complesse e dolci e una protagonista badass che vuole fare il culo ai cattivi per vendetta... beh, io di farci un pensierino ve lo direi.
Per trenta euro trovate il cofanetto completo, con tanto di copertine bellissime. Fidatevi, leggetelo, li vale tutti.Per ora questo è tutto, adesso vado a tentare di sopravvivere allo studio e magari a riprendere la lettura del prossimo libro che troverete recensito, un po' diverso dal solito (vi accenno solo che è in inglese).
Come sempre vi auguro un buon proseguimento.
Alla prossima!Stelle: ⭐⭐⭐⭐ ½
P.S.: ma perché devono cambiare i titoli dei libri con robe che non c'entrano niente? Erano così belli in originale! Io boh.
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Le Recensioni di Rose (CHIUSO PER SEMPRE ❌)
DiversosLISTA CHIUSA. REGOLAMENTO NEL PRIMO CAPITOLO. Le recensioni saranno quanto più oggettive e critiche possibile, in modo da andare a toccare ogni punto fondamentale dell'opera. Ricordo che io non sono infallibile, quindi chiedere anche ad altri serviz...