Recensione cartaceo 6: "Hunger Games" di Suzanne Collins

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Sinossi:

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Sinossi:

Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sacrificare un ragazzo e una ragazza che verranno gettati nell'Arena: ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in settantatré edizioni, e con lei è stato sorteggiato Peeta Mellark: sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha sempre lottato per vivere e lo farà anche questa volta.

Recensione:

Buongiorno, lettori!
Eccoci finalmente qui con una nuova recensione, riguardante uno dei libri cartacei che voi stessi mi avevate richiesto. So di essere lenta, con questa lista, ma cerco di alternare le letture fra richieste e gusto personale, quindi vi domando di avere pazienza.
Prima di iniziare, voglio specificare una cosa: avevo già letto questo libro qualche anno fa, e come accadrà per alcuni gli altri ho dovuto rileggerlo per avere la certezza delle mie parole. Dato che non mi fido affatto dei gusti della me sedicenne, ero abbastanza convinta che HG non mi sarebbe piaciuto, che avrei trovato una miriade di difetti precedentemente ignorati... non è stato esattamente così.

Credo sia superfluo riassumere la trama, visto che - prima di tutto - è assai difficile non la conosciate e che - in secondo luogo - la sinossi schematizza perfettamente quel che contiene il libro. Pertanto, stavolta non mi soffermerò su questo punto, ma procederò direttamente all'analisi.

L'inizio del libro è abbastanza lento, ci troviamo per tutta la prima parte del romanzo a seguire la preparazione di Katniss e Peeta, insieme agli altri tributi, a entrare nell'Arena, fra stilisti, pranzi da re a Capitol City, addestramenti vari e interviste. Tutto ciò, durante la lettura, è risultato pesante, perché la sensazione che avevo era quella che l'autrice stesse tentando di allungare il brodo, ma giunta alla seconda parte dell'opera, quella effettiva degli Hunger Games, quel senso di lentezza si è rivelato improvvisamente necessario. Mi spiego: se la Collins avesse cominciato la storia e dopo pochi capitoli avesse buttato i personaggi nei Giochi, il lettore si sarebbe trovato uno svolgimento dimezzato, superficiale, dove i rapporti fra i personaggi non erano stati precedentemente posti e con un'ambientazione quasi nulla: giunti alla seconda metà del libro, tutte le frivolezze che la protagonista si trova costretta a sopportare a Capitol City, quei comportamenti assurdi e crudeli nella loro ignoranza, sono necessarie per trascinare chi legge negli eventi e giustificare l'odio dei Distretti verso chi comanda.
Sotto questo punto di vista, l'intreccio appare studiato nei dettagli, e non credo di aver trovato una singola falla. Forse l'unica cosa che mi è saltata all'occhio è stata quella parte in cui Katniss, alla ricerca di Peeta, sembra dimenticarsi di essere sorda da un orecchio, per poi ricordarsene magicamente d'un botto.

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